I poeti in piazza da sei anni
diffondono la poesia per le strade di Napoli facendo conoscere, i
luoghi storici della città e mercoledì 15 Maggio ore 11:00 saranno
al Castel Dell'Ovo a Napoli.
Ricordiamo che il Castel dell'Ovo è il
castello più antico della città di Napoli: sorge sull'isolotto di
tufo di Megaride propaggine naturale del monte Echia, che era unito
alla terraferma da un sottile istmo di roccia. Questo è il luogo
dove venne fondata Parthènope nell'VIII secolo a.C., per mano
cumana. Nel I secolo a.C. Lucio Licinio Lucullo acquisì nella zona
un fondo assai vasto e sull'isola costruì una splendida villa,Villa
di Licinio Lucullo. La memoria di questa proprietà perdurò nel nome
di Castrum Lucullanum che il sito mantenne fino all'età tardoromana.
A metà del V secolo la villa venne fortificata da Valentiniano III e
le toccò la sorte di ospitare il deposto ultimo Imperatore di Roma,
Romolo Augusto, nel 476. Successivamente la morte dell'imperatore,
già alla fine del V secolo, si insediarono monaci basiliani chiamati
dalla Pannonia da una matrona Barbara con le reliquie dell'abate
Severino. Allocati inizialmente in celle sparse (dette "romitori
basiliani"), i monaci adottarono nel VII secolo la regola
benedettina e crearono un importante scriptorium (avendo
probabilmente a disposizione anche quanto restava della biblioteca
luculliana). Il complesso conventuale venne però raso al suolo
all'inizio del X secolo dai duchi di Napoli, per evitare che vi si
fortificassero i Saraceni usandolo come base per l'invasione della
città, mentre i monaci si ritiravano a Pizzofalcone.
Nell'872 sull'isolotto, al tempo
denominato di San Salvatore, i Saraceni imprigionano il vescovo
Atanasio di Napoli, ma lo sforzo congiunto delle flotte del Ducato di
Napoli e della Repubblica di Amalfi permise di liberare il vescovo e
scacciare i musulmani.
Nel 1140, Ruggiero il Normanno,
conquistando Napoli, fece di castel dell'Ovo la propria sede. L'uso
abitativo del castello tuttavia veniva sfruttato solo in poche
occasioni dato che, con il completamento del Castel Capuano, furono
spostate lì tutte le direttrici di sviluppo e di commercio verso
terra.
Successivamente Alfonso V d'Aragona,
iniziatore della dominazione aragonese a Napoli (1442 – 1503),
apportò al castello ulteriori ristrutturazioni, arricchendo il
palazzo reale, ripristinando il molo, potenziando le strutture
difensive e abbassando le torri. Il castello fu ulteriormente
danneggiato dai francesi di Luigi XII e dagli spagnoli di Gonzalo
Fernández de Córdoba, che spodestarono per conto di Ferdinando II
di Aragona, re di Spagna, l'ultimo re aragonese di Napoli. Nel 1503
l'assedio di Ferdinando il Cattolico demolì definitivamente quanto
restava delle torri. Il castello fu allora nuovamente e
massicciamente ristrutturato, assumendo la forma che vediamo oggi.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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