E’ fissata per martedì 7 maggio,
alle ore 10,30, nel Salone del Gonfalone del Comune di Salerno, la
presentazione della dodicesima edizione del Festival Internazionale
Pianistico “Piano Solo”, promossa dai pianisti Paolo Francese e
Sara Cianciullo, sotto l’egida del Comune di Salerno, con la
collaborazione di Alberto Napolitano Pianoforti, conferenza alla
quale parteciperà la direzione artistica, unitamente ad Ermanno
Guerra, in rappresentanza dell’amministrazione comunale.
Quattro gli appuntamenti, che verranno
vissuti nell’ormai abituale e prestigiosa sede che è il Salone dei
Marmi, di un cartellone di assoluto respiro internazionale, in un
ferace confronto tra i diversi magisteri pianistici europei, tra
Spagna, Francia, Italia e Polonia, sia nell’esecuzione che nei
programmi, dal 10 al 24 maggio. La costruzione di questo cartellone
sarà ancora una volta un galvanizzante in quel grande laboratorio
che è il Maggio dei Monumenti salernitano. Il Festival che si
accinge a partire offrirà, infatti, una proposta musicale poliedrica
in cui i grandi autori della storia della musica saranno i migliori
compagni di viaggio. La figura dell’interprete, tramite unico ed
indispensabile, sarà assolutamente centrale in questi quattro
rècital, tutti ad ingresso libero e alle ore 19. Il concerto
pubblico, il recital può essere un momento particolare della vita
culturale, e può essere momento qualitativamente non riducibile ad
alcun altro; lo è quando il suono, in questo caso del pianoforte,
strumento solista per eccellenza, diventa non solo portatore, ma
rivelatore di tutte le ricerche fenomenologiche, storiche, critiche.
La Salerno musicale ha ormai da ben
oltre un decennio quale suo protagonista assoluto il pianoforte, uno
strumento che racchiude in sé una parte vastissima della storia
dell’Uomo, le sue doti creative, l’abilità tecnica, le emozioni,
i pensieri. La direzione artistica del Festival, ha inteso calare sia
i solisti che il pubblico, in quella profonda e vitale sensazione di
ebbrezza, che si prova trovandosi ad essere “voce sola”, sul
palcoscenico, la sensazione di essere trasportato dal sostegno
dell’uditorio e sfidato dal suo commento, essere ispirato e creare
al tempo istesso, una massa di suono d’infinita varietà,
sensazioni inebrianti da vero conquistatore.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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