Sacerdote
Ricorrenza: 20 maggio
Protettore di ammalati ai polmoni
Ricorrenza: 20 maggio
Protettore di ammalati ai polmoni
Nacque dalla nobile famiglia degli
Albizzeschi nei pressi di Siena nel 1380. Non aveva ancora tre anni
quando rimase orfano di madre, a sei, anche di padre. Delicato,
modesto e cortese con tutti, cresceva, sotto la tutela delle pie zie
e della cugina Tobia, in sapienza e in grazia come il fanciullo Gesù.
Era talmente delicato, che avendo una volta uno zio paterno invitato
amici un po' volgari in casa sua, egli disgustato disse allo zio: «
O si correggono nel parlare, o vado via di casa io ».
Compiuto felicemente il corso di studi
di filosofia, si dedicò allo studio del diritto ecclesiastico e
civile, ma più di tutto della Sacra Scrittura.
Nel 1400, quando la peste per quattro
mesi infestò Siena, il Santo, ventenne, fu tra i generosi fedeli che
si dedicarono con eroica carità a curare gli appestati. Nel 1402 si
unì ai figli del Poverello d'Assisi, tra i quali un anno dopo
emetteva la sua professione religiosa e nel 1404 celebrava la sua
prima Messa. Da quel momento si manifestò in lui il grande ministro
del Signore, incominciando dalla riforma dei costumi.
Il primo anno di sacerdozio lo passò
nel convento del monte Amiata, ove si dedicò ad un maggior studio e
ad una più intensa pietà. Nel 1417 lo troviamo guardiano del
convento di Fiesole e predicatore insigne.
Tre argomenti trattava con
predilezione: la carità, la devozione alla SS. Vergine, ed il SS.
Nome di Gesù, di cui fu uno dei primi strenui propagatori e di cui
parlava sempre con trasporto. L'eloquenza sua piegava il popolo e lo
trascinava ove voleva. D'altra parte il Signore ne rafforzava la
parola con miracoli. Finalmente, ricco di meriti se ne volò al cielo
a ricevere il premio nel 1444.
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