Vedova e
religiosa
Ricorrenza: 22 maggio
Protettrice di:casi disperati e apparentemente impossibili, donne maritate infelicemente, serigrafi.
Ricorrenza: 22 maggio
Protettrice di:casi disperati e apparentemente impossibili, donne maritate infelicemente, serigrafi.
Nacque nel 1363 a Rocca Porena,
paesello nei pressi di Cascia inUmbria.
Sotto la vigile cura dei genitori la
bimba cresceva giudiziosa e pia, con una particolare tendenza alla
solitudine ed alla preghiera. Era suo vivo desiderio di consacrare a
Dio la sua verginità, ma i genitori vollero che si sposasse. Lo
sposo era burbero e collerico ma Rita, armata di pazienza, tutto
seppe sopportare, ricambiando bene per male, senza che in
diciott'anni di matrimonio la concordia venisse infranta in quella
casa. Quando fu finalmente libera da ogni cura di famiglia, pregò di
essere accolta nel monastero delle Agostiniane. Per ben due volte
ricevette un brusco diniego, finché il Signore volle appagare il suo
desiderio con un prodigio.
Rita era l'innamorata del Crocifisso.
La passione di Gesù era la sua meditazione prediletta e ne rimaneva
così infiammata da versar abbondanti lacrime.
Un giorno, mentre pregava con più
intenso fervore e supplicava l'amato Gesù ad associarla alla sua
passione, un raggio di luce partì dal Crocifisso, si rifletté sul
capo di Rita, poi una spina si staccò dal capo adorabile di Gesù e
venne a trafiggere la sua fronte; vi produsse una profonda ferita
seguita da un'insanabile piaga, che rimase fino alla morte; piaga che
oltre ad acuti dolori esalava un grande fetore, per cui ella per non
infastidire le sorelle amava restare solitaria e conversare con Dio.
Gesù la faceva davvero patire a sua
imitazione. L'ultima sua malattia durò quattro anni: anni di acuto e
lento martirio, che fornirono la misura della sua eroica pazienza e
insaziabile brama di patire. Gesù, con un miracolo, mostrò quanto
gli fosse caro il suo patire: era un rigidissimo inverno; il gelo e
la neve erano abbondanti. Rita pregò una donna di Rocca Porena che
andasse al suo antico orto e le portasse ciò che vi trovasse di
maturo e fiorito. Si credette scherzasse: però, passando di là,
quella signora scorse due freschi fichi ed una bella rosa era un
regalo del suo Gesù.
Vicina a morire udì Gesù e la sua
santa Madre che la invitavano alla celeste dimora, alla quale volò
il 22 maggio del 1439.
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