lunedì 15 luglio 2019

MANN - la collezione Magna Grecia: l’analisi dei rapporti con le popolazioni di origine italica

by Rosaria Pannico 

Continuando questo progressivo viaggio nel tempo nella collezione dedicata alla Magna Grecia (http://www.rosarydelsudartnews.com/2019/07/mann-collezione-magna-grecia.html )del MANN, procediamo con l’analisi dei rapporti con le popolazioni di origine italica (campani, sanniti, lucani e apuli) nell’Italia meridionale: furono queste popolazioni che, negli ultimi decenni del V sec. a.C., si sostituirono ai greci nell’amministrazione delle città più importanti, definendo nuove forme di organizzazione sociale per esprimere un mutato retroterra ideologico e culturale. Significativo, in tal senso, il consistente nucleo di materiali provenienti da Ruvo, Canosa e Paestum: ancora una volta, dal rituale funerario, si evincono i cambiamenti intercorsi in una comunità che diviene fortemente gerar- chizzata. Spiccano, nella collezione, le celebri lastre dipinte rinvenute nella Tomba delle Danzatrici, scoperta a Ruvo il 15 novembre 1833: la scena di danza funebre, che si snoda sulle pareti della tomba (datazione tra fine del V e inizi del IV sec. a.C), costituisce a tutt’oggi una delle più alte attestazioni della pittura antica nel Sud Italia. Ancora, tra i maggiori acquisti che il governo borbonico riuscì ad assicurare al Museo, spiccano le coppie di frontali e pettorali per cavalli, provenienti da una sepoltura ruvestina di un cavaliere di rango principesco, così come i due crateri a mascheroni apuli dall’Ipogeo del Vaso di Dario di Canosa, vasi colossali la cui unica funzione doveva essere quella di costosissimi status symbol.

Io quindi vi propongo questi due brevi video di approfondimento:

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