Ricorrenza:
4 LUGLIO
Nacque nel 1271 da Pietro III re di
Aragona e da Costanza madre di Manfredi re di Sicilia. A otto anni
cominciò a recitare l'Ufficio divino e così fece per tutta la vita.
Come principessa ella aveva tutta la possibilità di seguire la moda,
ma non volle farlo, privandosi anche dei giochi e piaceri leciti.
Contratto matrimonio con Dionigi re del Portogallo, non tralasciò
gli esercizi di pietà e le buone opere in cui si era fino allora
esercitata. Verso il marito, di costumi depravati, usò ogni
preghiera ed esortazione per indurlo alla conversione. Essendo stata
accusata di aver eccitato suo figlio alla ribellione contro il re, fu
dall'empio sovrano privata dei suoi beni e relegata nella piccola
città di Alaquer. Molti suoi sudditi le offrirono armi e truppe per
recuperare il trono ma lei non accettò ed esortò tutti a mantenersi
fedeli al sovrano. Quando questi ebbe finalmente la grazia di entrare
in se stesso, riconobbe l'innocenza di Elisabetta, la richiamò alla
corte e perdonò a suo figlio. La santa regina approfittò della
conversione del marito per confermarlo nella via della salvezza
eterna.
Quando nel 1325 il sovrano morì,
salito al trono Alfonso, ella pensò di farsi religiosa nel convento
di S. Chiara in Coimbra; ma non essendole stato consentito, visse
ritirata in un appartamento contiguo al monastero. Per due volte si
recò umilmente e poveramente in pellegrinaggio a Compostella. Di
ritorno dal secondo pellegrinaggio, avendo udito che il re suo figlio
era in discordia con Alfonso VII di Castiglia, si affrettò ad
arrivare ad Estremoz per pacificare i due contendenti, ma colta da
violenta febbre morì all'età età di 65 anni.
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