Museo Archeologico Nazionale di Napoli,
10 ottobre 2019 - 31 maggio 2020
Raccontare la
minaccia ambientale che incombe sul nostro pianeta, partecipando alla
mobilitazione internazionale per garantire un futuro green alle nuove
generazioni: il Museo Archeologico Nazionale di Napoli scenderà in
campo per l’ambiente, promuovendo, dal 10 ottobre 2019 (anteprima
stampa ore 11.30; apertura al pubblico ore 17) al 31 maggio 2020,
“Capire il cambiamento climatico – Experience exhibition”, uno
spazio narrativo ed esperienziale in cui i visitatori scopriranno le
cause e gli effetti del riscaldamento globale.
Prodotta da OTM Company e Studeo Group,
in collaborazione con National Geographic Society, la mostra è
realizzata con la curatela scientifica di Luca Mercalli, Presidente
della Società Meteorologica Italiana.
Se, con l’esposizione “Mito e
Natura” (MANN/Parco Archeologico di Pompei, marzo-settembre 2016),
il rapporto tra uomo ed ambiente era stato analizzato grazie alla
mediazione figurata delle opere d’arte antiche, con “Capire il
cambiamento climatico” i temi più scottanti della contemporaneità
irrompono nelle sale del Museo, dimostrando che passato e presente
non sono così lontani come ci si aspetta. «La sfida è grande e
invita i musei ancora una volta a confrontarsi con l'attualità:
ambiente e clima sono oggi i temi centrali nel dibattito globale e
coinvolgono in un crescendo entusiasmante i giovani di tutto il
mondo. Ed è a loro (ma non solo) che abbiamo voluto dedicare una
mostra viva, per 'Capire il cambiamento climatico' in collaborazione
con National Geographic, da ottobre e per tutta la durata dell'anno
scolastico, con incontri e iniziative. Da dicembre l’esposizione
‘Thalassa’ sull'archeologia marina racconterà la storia del
Mediterraneo come risorsa e le meraviglie che ha conservato: è
l'approdo di un progetto sognato con Sebastiano Tusa, un grande
archeologo che al binomio cultura e ambiente ha dedicato una vita,
realizzato anche in suo nome insieme alla Regione Sicilia. Tutte
occasioni per ricordare che il rapporto tra uomo e ambiente è stato
conflittuale sin dall'antichità. Sullo sfondo di questi primi
significativi passi c'è il MANN che vogliamo e per il quale stiamo
lavorando: un museo 'ecologico', dal punto di vista dell'energia ma
anche nei comportamenti e negli stili di vita, dal plastic-free ai
consumi idrici, un museo sempre più soggetto attivo nella vita della
città», commenta il Direttore del Museo Archeologico Nazionale di
Napoli, Paolo Giulierini.
Centinaia di immagini, tra scatti di
grandi maestri della fotografia e filmati del National Geographic,
saranno il prezioso contributo utilizzato per creare ambienti
immersivi, arricchiti da esperienze olfattive e sensoriali: nel
percorso di vista, allestita nelle sale 91-93 del MANN in prossimità
del celebre Salone della Meridiana, il visitatore sarà spinto a
farsi parte attiva in un’esperienza che, dall’emozione, porterà
alla consapevolezza, invitando all’azione.
Le immagini di National Geographic,
selezionate in un arco temporale di tre decenni proprio per
dimostrare l’inarrestabile progressione dei cambiamenti climatici,
sono il frutto del lavoro di grandi maestri, tra i quali è
necessario ricordare, almeno: il canadese Paul Nicklen, premiato per
cinque volte a World Press Photo. Reportage sulla natura; la
vincitrice di Premio Pulitzer Melissa Farlow; il documentarista Pete
McBride che, negli ultimi venti anni, ha realizzato reportage per
National Geographic da 65 paesi, dall’Everest all’Antartico; lo
statunitense James Balog che, con il suo progetto Extreme Ice
Survey, raccontato nel film Chasing Ice”, ha documentato, con
evidenza visiva attraverso più di un milione di scatti,
l’inarrestabile fenomeno della fusione dei ghiacci perenni; Gerd
Ludwig, autore, fin dal 1991, di decine di servizi per National
Geographic; Joel Sartore, uno dei più grandi fotografi viventi,
specializzato nella rappresentazione del mondo animale.
Nella tappa napoletana di “Capire il
cambiamento climatico – Experience exhibition”, mostra già
presentata a marzo 2019 al Museo di Storia Naturale di Milano, le
istallazioni si arricchiranno di nuove immagini, con focus
sull’inquinamento da plastica e sugli incendi incontrollati dovuti
al riscaldamento globale. In mostra, vi sarà uno spazio di breaking
news ambientali, con un corner costantemente aggiornato sulle
principali notizie pertinenti ai cambiamenti climatici in atto nel
mondo.
Il percorso di visita, così, guiderà
il pubblico a scoprire le profonde trasformazioni causate dal
riscaldamento globale: dalla fusione dei ghiacci perenni ai fenomeni
meteorologici estremi (ondate di caldo senza precedenti e incremento
di tempeste e uragani), dall’intensificarsi dei periodi di siccità
all’aumento del livello dei mari di 3,4 millimetri all’anno. La
potenza dell’immagine fotografica enfatizzerà l’evidenza
scientifica dei dati: la temperatura della Terra è aumentata di
oltre un grado Celsius nell’ultimo secolo; il 2018 è stato il
quarto anno più caldo della storia a livello globale e il primo anno
più caldo in Italia, Francia e Svizzera; luglio 2019 è stato il
mese più caldo di sempre (+0,95 gradi sopra la media del XX secolo,
dato National Oceanic and Atmospheric Adminatration).
«Viviamo in un momento cruciale della
storia dell’umanità – spiega Luca Mercalli - in cui la presa di
coscienza delle popolazioni, la posizione dei governi, la rivoluzione
tecnologica delle energie rinnovabili e la scelta etica di consumi
più moderati rappresentano l’unica possibilità di invertire una
marcia che ci porta verso tempi ostili. Come sottolinea l’IPCC
occorrono al più presto “misure senza precedenti”».
“Pochi giorni fa, durante il nostro
annuale Forum dedicato al cambiamento climatico, abbiamo presentato i
dati delle ricerche realizzate da Euromedia Research, POLITECNICO DI
MILANOe ANCI: in Italia oltre il 70% dei cittadini è consapevole e
interessato al tema, il 56% adotta comportamenti virtuosi e oltre
l’80% delle aziende è sensibile agli aspetti ambientali. Di
converso ancora poche aziende e cittadini misurano le proprie
emissioni di CO2 e adottano azioni per abbassarle- dichiara Olivier
Jacquier CEO di ENGIE Italia - Noi di ENGIE Italia desideriamo
costruire con tutti gli attori dei territori in cui operiamo -
imprese, istituzioni, famiglie e cittadini - un futuro inclusivo,
condiviso, equo. Ecco perché, in qualità di global active partner,
abbiamo scelto di sostenere la mostra “Capire il cambiamento
climatico. Le aziende come ENGIE hanno infatti una grande
responsabilità: mettere a punto strumenti e soluzioni per
ridurre il proprio impatto ambientale e
quello dei propri clienti; sensibilizzare tutti per la difesa del
bene comune. Solo se siamo consapevoli, se misuriamo le nostre
emissioni possiamo ridurle. ENGIE, negli ultimi 5 anni ha
dimezzato le proprie emissioni di oltre il 50%, un percorso sul quale
continuiamo a lavorare. Come ci racconta la mostra: l’unica strada
per salvaguarda il nostro pianeta è cambiare prospettiva. Insieme.”
Sviluppata su un’area di 250 m2, la
mostra sarà suddivisa in tre momenti distinti: esperienza,
consapevolezza e azione. Si partirà dall’esperienza: nella prima
sala, i visitatori saranno accolti da grandi immagini di natura
rigogliosa, ricreata lungo le pareti perimetrali; allo stupore e
all’emozione per le meraviglie del nostro Pianeta, faranno da
contraltare gli scatti delle
catastrofi dovute al cambiamento
climatico. Si passerà, dunque, alla consapevolezza: pareti
interattive, infografiche e illustrazioni mostreranno come le scelte
politiche, culturali ed economiche possano influire sull’ambiente
e, di conseguenza, sul riscaldamento globale: la coscienza ecologica
nascerà, così, dalla combinazione fra la potenza della fotografia
ed i contenuti scientifici ad essa abbinati. Ultimo step della mostra
sarà un invito ad agire: una call to action finale, “Cambiamo il
nostro futuro”, stimolerà il visitatore ad adottare comportamenti
“ecosostenibili” nel proprio quotidiano (dall’alimentazione
alla scelta dei trasporti, dalla riduzione dei consumi energetici
alla gestione dei rifiuti).
Il prossimo 21
novembre alle ore 19.30 il Museo Archeologico di Napoli e la mostra
Capire il Cambiamento climatico ospiteranno la premiere del
documentario Ocean’s Breath (working title), la nuova
produzione originale di National Geographic che racconta un viaggio
alla scoperta delle antiche barriere coralline custodite dalle
Dolomiti. Il documentario sarà poi in onda su National Geographic
(Sky 403) nei prossimi mesi. Dopo una visita alla mostra il pubblico
assisterà alla prima proiezione mondiale del documentario presso il
vicino Cinema Modernissimo di Napoli.
All’exhibit saranno legate le
attività didattiche rivolte ai più giovani, organizzate dai Servizi
Educativi del MANN e da Coopculture. Quattro i percorsi proposti:
“Climate change experience. Il mondo in trasformazione”
(destinatari: alunni di scuole secondarie di II grado e gruppi), un
viaggio tra i principali temi della mostra, in un approccio
divulgativo equilibrato tra contenuti scientifici e suggestioni
artistiche; “Change the future” (destinatari: allievi di scuola
dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado), racconto affidato
a personaggi-testimoni (Orso polare, Tartaruga marina, Elefante
asiatico ed Uomo), che spingeranno i piccoli visitatori, anche grazie
alle installazioni interattive, a rispettare l’ambiente; “Messaggio
dal Pianeta Terra” (destinatari: studenti di scuole secondarie di I
e II grado), laboratorio in cui i ragazzi, sensibilizzati dalla
mostra, produrranno un appello video per promuovere la disciplina
dell’ecologia; “Save the planet. Viaggio nella natura”
(destinatari: allievi di scuola dell’infanzia, primaria e
secondaria di I e II grado), suggestivo itinerario green tra
collezioni permanenti del MANN ed esposizione sul cambiamento
climatico.
Per impostare un
nuovo e più complessivo atteggiamento di rispetto ambientale, sarà
inquadrata una nuova iniziativa, attraverso la quale il Museo si
proporrà non solo di promuovere i valori ambientali sensibilizzando
i propri visitatori sull’argomento, ma anche, tra le altre cose, di
diventare un istituto “plastic free”.
Per raggiungere
questo risultato, in primo luogo verrà realizzata una borraccia
termica che sarà regalata a tutti i dipendenti del Museo nonché ai
possessori della card OpenMann che raggiungeranno la soglia dei
cinque accessi in un anno dall’attivazione. La borraccia sarà
anche messa in vendita nel bookshop, con uno speciale sconto del 20%
(quindi, al prezzo di 8 euro invece che 10), riservato a quanti
visiteranno la mostra sul cambiamento climatico.
D’altro canto,
verranno riattivate due fontane pubbliche all’interno del Museo,
nel giardino e negli spazi antistanti il “Braccio Nuovo”, per
consentire ai visitatori di approvvigionarsi liberamente di un bene
primario come l’acqua, conservata nella borraccia termica del MANN.
Per Info e Prenotazioni sulle visite
didattiche:
dal lunedì al venerdì (ore: dalle 9
alle 13 e dalle 14 alle 17)- sabato (ore 9-14): 848.800.288 (da
numero fisso) +39 06 399 67 050 (da cellulari e
dall'estero)
Con la collaborazione a “Capire il
Cambiamento Climatico”, National Geographic Society lancia un
messaggio dal forte impatto civile e sociale, confermando che,
dall’esplorazione e dalla conoscenza del pianeta, nasce la volontà
di adottare nuovi atteggiamenti di vita sempre più rispettosi
dell’ambiente ed ecocompatibili.
Capire il cambiamento climatico
Experience exhibition
promossa da
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
prodotta da
OTM Company
Studeo Group
In collaborazione con
National Geographic Society
Con il patrocinio di
Società Meteorologica Italiana Onlus
Regione Campania
Comune di Napoli
Global & active partner
ENGIE Italia
Digital imaging partner
Canon
Media partner
IGPDecaux
Radio ufficiale
Radio Capital
Official carrier
Trenitalia
Technical partner
NeoTech
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
Nessun commento:
Posta un commento