Un'estate appena passata, riflessioni
“...questa estate per me è sta molto
produttiva, il gran caldo mi a dato molto energia per produrre molti
lavori sono contento di aver lavorato tanto di aver dipinto tanto da
stancarmi. Da molti mesi non dipingevo quasi naturalmente sono
tornato al mio astrattismo fatto di colori di non forme, mentre
dipingevo non sentivo il bisogno di raccontare tutto quello che
succedeva intorno a me con segni o ricordi particolari, tutto era
rappresentato dai colori dalla forza che mi davano la luce e poi
dipingere in giardino è sempre una esperienza molto bella
interessante quasi un previlegio, mettersi quasi spogli, potersi
sporcare con i propri colori, sentire gli odori della trementina gli
olii, tutto era in comunione col mio dipingere.
Mentre dipingevo, non c’erano rumori,
di tanto intanto i gatti passavano da un giardino all’altro, i cani
dei vicini si facevano sentire anche loro, le lucertole, gechi sulle
pareti si facevano vedere la mia tartaruga era l’unica presente,
testimone che mi faceva compagnia “umana”, tutto era in una buona
armonia.
Si tutto era in concerto per dipingere,
in tanti lavori si vede molto il giallo ora steso sulla tela, ora
sulla carta utilizzata appositamente mie e piaciuto tanto farlo, un
giallo forte fatto di tante tonalità a volte aggressivo, luccicante
ma non mi sono fatto mancare quello dolce, altri pigmenti hanno
dominato come gli arancioni, i rossi, blu senza farmi mancare le
tonalità dei verdi, molti ispirati dal mio giardino.
Nei miei lavori di oggi chi cerca forme
non le trova sicuramente, ora le spatole usate fatte di varie misure
e poi i pennelli hanno segnato, lasciato forme nuove, che chi guarda
vede, chi vuole può trovare delle risposte o può immaginare cose
che gli piacciono!.
I miei lavori sono fatti di colore
mischiati ora stesi, pieni di grumi e di spatolate veloci che si
rincorrono si sovrappongono in modo naturale sono loro che decidono
quali forme assumere per farsi leggere, sono loro che danno il colore
colore colore in questo momento non vedo mediazione, nella mia realtà
sulle mie tele prevale un cromatismo forte, che si incontra con i
tanti colori accesi impressi anche con forza, sono i colori danno
parvenza alla mia realtà
Anch’io come
Dorazio scrive nel 1962 sogno un metodo di 'usare il colore', come
lui le mie tele sono a prima vista ” semplici”, i miei colori ora
puntano all’essenza della vita.”
(Giovanni Mangiacapra).
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