by Alfonso Bottone
Esce “Pagine sparse”, libro-memorie
di un insegnante di inglese nativo di Minori
“Quando si cominciano a scrivere dei
ricordi, non si sa mai da dove cominciare, dalla infanzia, dalla
adolescenza, dalla piena gioventù, da dopo il matrimonio…”: la
scelta può essere facile o meno, ma i ricordi di Donaldo Di Lieto in
questo Pagine sparse sono il ritratto non solo di un protagonista di
quasi 80 anni della nostra vita, ma di Minori, luogo che lo ha visto
scorribandare ragazzetto tra vicoli e stradine, della Costiera
Amalfitana e, credo, del Mezzogiorno d’Italia. I sogni, le
speranze, la ribellione del giovane Donaldo sono, a mio avviso, gli
stessi e le stesse che hanno contraddistinto, tra gli anni ’60 e
’70, i giovani del nostro Sud. E tanti, infatti, non solo dal suo
borgo natìo e dalla Costa “divina”, ma dai piccoli e grandi
centri della Campania come della Lucania, della Calabria come delle
Puglie, o della Sicilia, e finanche dell’Abruzzo e del Molise,
forti e determinati, sono partiti alla volta di mete “stabili”
per il loro futuro da “adulti”.
Un viaggio che ha segnato il
destino di intere generazioni. Che ha caratterizzato quegli anni
“formidabili” come li canta, in una stupenda poesia in musica, il
maestro Vecchioni: “traversati come stelle senza cielo/fra le gocce
ritrovate nel pensiero/come briciole di pane sul sentiero/all’amore
di ragazze travolgenti/cavalieri sopra nuvole incoscienti”. Anni
intrisi di narrazione, di voglia di rincorrere il vento della libertà
per conoscere e comprendere ciò che accadeva fuori dal recinto di
casa propria, anche rincorrendo “avventure amorose” in giro per
l’Europa. Si snoda così il viaggio attraverso la giovinezza
partendo dalla Costa d’Amalfi di Donaldo Di Lieto. Ma, affondando
le mani nei suoi ricordi, riconsegna alla nostra memoria storie e
personaggi che appartengono al “sentire” popolare: ed ognuno di
noi, nelle sue Pagine sparse, ritroverà volti e nomi familiari,
quelli della vita quotidiana che hanno attraversato la storia di un
piccolo ma palpitante paese come Minori.
“Nessun vascello c’è che come un
libro possa portarci in contrade lontane” scrive Emily Dickinson, e
le Pagine sparse di Donaldo Di Lieto riescono a trasportarci in
quella contrada lontana che è il passato, per aiutarci ad
interpretare il presente ed immaginare il futuro perché, per tornare
al cantautore lombardo, “è proprio aver vissuto che ci fa vivere
ancora…”.
Nessun commento:
Posta un commento