Un portale permette ai visitatori di
comunicare a distanza grazie ad un’inedita tecnologia. Da febbraio, in rete anche il Parco
Archeologico e Paesaggistico di Agrigento. Una nuova comunicazione “metamuseale”
per aprire collegamenti ed annullare distanze. La tecnologia diventa filosofia.
Dalla tecnologia 4k live cam-streaming
alle nuove forme della comunicazione museale: da giovedì 19
dicembre, è attivo, accanto alla splendida scultura dell’Ercole
Farnese, il portale SLIDEDOOR, che collega il Museo Archeologico
Nazionale di Napoli con Palazzo Merulana a Roma; da febbraio 2020,
entrerà nella rete anche il Parco Archeologico e Paesaggistico della
Valle dei Templi di Agrigento.
La sfida SLIDEDOOR, lanciata da
CoopCulture (la più grande cooperativa operante nel settore dei beni
e delle attività culturali in Italia), è stata immediatamente colta
dalle direzioni delle tre istituzioni coinvolte: lo scopo
dell’installazione è, per citare il claim della campagna, “Build
the unexpected”, coinvolgendo i visitatori in una sorprendente
dimensione quasi “metamuseale”.
“Le connessioni tra musei oggi sono
possibili anche grazie alla tecnologia. Connettersi vuol dire far
incontrare pubblici spesso diversi, trovare sinergie tra istituzioni,
viaggiare anche con la mente, incontrarsi. Tradizionalmente lo si fa
attraverso i prestiti, gli scambi scientifici tra studiosi. Ma le
opportunità anche virtuali che si schiudono verso un futuro
molto prossimo sono infinite. Accogliamo quindi con molto
interesse, nella sala del Toro Farnese, questa originale
sperimentazione, una ulteriore offerta per cittadini e turisti
che siamo certi coinvolgerà soprattutto i più giovani”, afferma
il Direttore del MANN, Paolo Giulierini.
SLIDEDOOR è uno strumento di
sofisticata tecnologia, ideato dall’ingegno tutto napoletano dalla
Factory Slide World: il progetto consiste nella realizzazione di
portali a grandezza naturale, attraverso cui è possibile guardare ed
essere visti, vivendo l’esperienza di avere di fronte a sé persone
e luoghi in realtà molto distanti. La tecnologia è così al
servizio di una raffinata filosofia progettuale: dal lato opposto
della porta, c’è un’altra persona che osserva ed, al tempo
stesso, è osservata.
“Per CoopCulture SLIDEDOOR
rappresenta la porta da aprire ad un nuovo modo di proporre l’arte
e la sua conoscenza esperienziale. Come? Superando confini che, prima
ancora che fisici, sono emozionali” - dichiara Letizia Casuccio,
direttore generale di CoopCulture - Vogliamo far vivere al
visitatore un’esperienza basata sulle emozioni. Le emozioni sono il
ponte tra luoghi distanti, tra il pensiero e l’azione, alimentano
una rigenerazione continua. Offriamo uno specchio che riflette un
altro IO, che mostra la capacità di essere altro e di
evolversi. Non è un caso che abbiamo scelto di mettere in
collegamento innanzitutto luoghi come il MANN, che offre
testimonianza della storia dell’Umanità, e Palazzo Merulana,
che è “diventato altro”, e quindi ha mostrato l’altra parte di
sé, dopo l’abbandono dell’ex ufficio igiene di Roma negli anni
’60. Il cerchio si chiuderà con il messaggio di eternità della
Valle dei Templi. E’ l’eterna rigenerazione di cui è capace
l’arte, una metafora della nostra visione di proporre l’arte e le
idee”.
I luoghi in cui sono posizionate le
SLIDEDOORS invitano a ri-scoprire la provenienza dei visitatori, che
si trovano nell’istituto “gemellato”: lo spazio, da ambo i lati
della porta, fa da cornice alla persona, che diviene il soggetto di
un quadro; in una trama di pixel, è raccontato un sistema sempre
nuovo di microrelazioni, che cambiano velocemente, con il continuo
variare del pubblico in prossimità dell’installazione.
Suggestiva la simbologia sottesa alla
creazione di SLIDEDOOR: in tempi in cui si innalzano muri, i Musei
aprono porte in nome di una sorta di “cosmopolitismo della
bellezza”.
Bellezza che non è sempre omogeneità:
nel primo collegamento SLIDEDOOR, infatti, la magnificenza antica
della grande statuaria Farnese del MANN è accostata alla Collezione
Cerasi di sculture primo novecentesche ed all’esposizione
temporanea “The rhythm of brain” di Jan Fabre in corso a Palazzo
Merulana.
“Vedremo persone arrivare da lontano
e i loro sguardi incontrarsi ancor prima delle parole, per
ammirare l’esposizione permanente più lunga e misteriosa di
sempre: l’Umanità”, commenta Paolo Maria Chiarolanza
(Co-fondatore di SlideWorld e Direttore del Consiglio Europeo
Sviluppo Umano).
Traguardo simbolico della rete
SLIDEDOOR, la connessione con il Parco Archeologico e Paesaggistico
della Valle dei Templi di Agrigento, dove la porta sarà installata
in prossimità del Tempio della Concordia “E’ un gemellaggio
virtuale che supera lo spazio e il tempo, accumuna la visione e cerca
di costruire un unico mondo in cui è protagonista la cultura,
seppure da regioni diverse – interviene il direttore del Parco
Archeologico Valle dei Templi, Roberto Sciarratta - Un modo per far
conoscere realtà differenti: un museo unico al mondo, un esempio
straordinario di recupero e comunità, e un sito che non ha eguali;
ognuno mette qualcosa e riceve qualcosa, con il fine ultimo di
meravigliare.
Alla conferenza stampa di presentazione
di SLIDEDOOR sono intervenuti Paolo Giulierini, Letizia Casuccio,
Paolo Maria Chiarolanza e Massimo Gerardo Carrese (autore del saggio
"Il raggio poetico").
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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