Secondo la tradizione i Magi, per
raggiungere Betlemme, seguirono una stella dalla coda luminosa, che
li guidò lungo tutto il cammino, fino a posarsi sulla capanna, dove
era Gesù da poco nato.
Tale Cometa si chiamò Halley
(1656-1742) dal il suo nome a Sir Edmond Halley, astronomo inglese
che la osservò per la prima volta nel 1682. Egli confrontò l’orbita
della cometa con quella di altre osservate in epoche precedenti e
scprì che erano simili. Ipotizzò, dunque, che si trattasse dello
stesso oggetto, che si ripresentava ad intervalli di 76 anni. Dopo la
sua morte, nel 1758, la cometa fu effettivamente osservata secondo
quanto l’astronomo aveva predetto e fu chiamata “Cometa di
Halley”, in suo onore.
Adorazione dei Magi di Giotto affresco
(200x185 cm),
databile al 1303-1305 circa e facente parte del ciclo
della Cappella degli Scrovegni a Padova.
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Si segnala che nella “Adorazione dei
Magi” di Giotto (affresco della Cappella degli Scrovegni a Padova)
è dipinta una stella cometa poggiata sulla capanna della Natività.
Probabilmente l’idea di dipingere una cometa invece che la classica
stella dalla quale si diramano tre punte, simbolo Trinitario, è nata
dal fatto che lo stesso Giotto abbia visto il passaggio della Cometa
di Halley, tra il 1301-1302.
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