"La Questione Meridionale. Nata nel 1861 per risolvere quella
settentrionale, è tuttora aperta". E' il lungo ma esplicativo
titolo del volume che verrà presentato venerdì 10 gennaio 2020,
alle ore 18.00 nella biblioteca Padre Alagi, in Villa Bruno.
Un'occasione per ripercorrere con gli autori, Aldo Vella e Carlo
Capezzuto, la storia del Meridionalismo e del Neomeridionalismo,
partendo dalla situazione economica del Mezzogiorno considerata nel
1837, anno in cui fu utilizzata per la prima volta questa
definizione, disastrosa in confronto a quella di altre regioni
dell'Italia unita. All'incontro, organizzato dal Laboratorio Ricerche
e Studi Universitari Quaderni Vesuviani, con la collaborazione
dell'associazione San Giorgio e il Drago saranno presenti anche il
sindaco Giorgio Zinno, l'assessore alla Cultura Pietro De Martino,
Nadia Verdile, Salvatore Lucchese, Domenico De Blasio e Franco
Liguori.
Il volume e il conseguente dibattito,
intendono rileggere la "questione meridionale" come storia
del meridionalismo, con una premessa sul periodo antecedente
all'Unità d'Italia e al primo Parlamento unitario, attraverso i
grandi pensatori che hanno contribuito a coniare questo termine
ancora oggi usato nel linguaggio comune, nonchè le vicende storiche
che l'hanno accompagnato: come le guerre mondiali e il fascismo, per
sfociare poi nel Neomeridionalismo con Nicola Zitara e i relativi
movimenti: il neomeridionalismo 2.0 di Terroni e il Neomeridionalismo
3.0, cioè il futuro.
"La storia del Mezzogiorno e la
questione meridionale sono profondamente radicate nella nostra
cultura - commenta il sindaco Giorgio Zinno - e fanno parte della
nostra identità. Far luce su cosa ha significato questa definizione
e cosa significa tutt'oggi, accende i riflettori anche su questioni
attuali, quali il divario di infrastrutture, reddito e produttività
del Sud rispetto al resto del Paese, o i presunti diritti del Nord.
Con questo incontro proviamo a ricostruire la storia e ad analizzare
la verità, perchè solo con la conoscenza possiamo risvegliare le
coscienze e abbandonare la via della rassegnazione. Per questo
ringrazio l'associazione San Giorgio e il Drago e il Laboratorio
Ricerche e Studi Universitari Quaderni Vesuviani che contribuiscono a
far sì che la nostra San Giorgio a Cremano si confermi la città
della cultura".
"La conoscenza della storia dei
nostri territori - conclude Pietro De Martino - è la base da cui
partire per ogni azione di rinascita. L'amministrazione Zinno è
sempre aperta ad accogliere e promuovere eventi come questo e
personalità di spessore culturale che hanno voglia di confrontarsi
con la città".
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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