E' partita questa mattina, alla volta
del Palazzo della Corte di Giustizia dell'Unione Europea in
Lussemburgo, la Doppia Erma di Erodoto/Tucidide (II sec. d.C.) del
Museo Archeologico Nazionale di Napoli: l'opera, che da domani sarà
esposta al Palais per 18 mesi, è la terza “ambasciatrice” del
MANN presso la prestigiosa istituzione lussemburghese.
Grazie al progetto“Obvia-out of
boudaries viral art dissemination”, realizzato in rete con
l'Università degli Studi di Napoli “Federico II”, la Doppia Erma
di Erodoto/Tucidide è il nuovo prestito che unisce il MANN e la
Corte di Giustizia dell'UE: la scultura è stata preceduta
dall'Erma di Socrate (nel 2017, prima opera italiana in assoluto
“ospitata” nel Palazzo lussemburghese) e dallo Pseudo Seneca.
"Per la terza volta il Museo
Archeologico Nazionale di Napoli è orgoglioso di prestare alla Corte
di Giustizia un capolavoro archeologico estremamente significativo,-
ricorda il direttore del MANN, Paolo Giulierini - Si tratta infatti
di un'erma di età imperiale romana con due titani della storiografia
a confronto: Erodoto e Tucidide. Entrambi non scrivono in un comodo
studiolo. Erodoto è un profugo cacciato dalla patria per motivi
politici, e si arricchisce con viaggi e permanenze che lo vedono
collegare, idealmente, almeno l'Anatolia, Babilonia, l'Egitto, Atene
e la Magna Grecia.Tucidide ad un certo punto pare che sia stato
esiliato da Atene in Macedonia per aver fallito un incarico militare
contro gli Spartani ed abbia appoggiato, dopo il primitivo sogno di
Pericle, il regime oligarchico ateniese controllato da Sparta. E
tuttavia, pur nella imperfezione e difficoltà delle vite dei due
personaggi, nell'opera si coglie la potenza delle idee, che
acquisiscono un valore eterno e la volontà di conservare la memoria,
patrimonio fondante dell'identità dei popoli. Non c'è giustizia
senza storia, e non ci può essere giustizia senza memoria. Questo è
il messaggio che il MANN e Napoli portano alla Corte in questa nuova
occasione. Grazie al Presidente di averci dato nuovamente voce''.
“È un onore per la Corte di Giustizia dell’Unione europea continuare la proficua collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ed accogliere presso la propria sede la Doppia Erma di Erodoto/Tucidide – dichiara la prof.ssa Lucia Serena Rossi, giudice italiano presso la Corte di Giustizia dell’Unione europea – Questa nuova opera, preceduta dall'Erma di Socrate e dallo Pseudo Seneca, si distinguerà tra i capolavori, provenienti da tutto il mondo, esposti presso il Palais della Corte di Giustizia e testimonierà la ricchezza dei nostri Musei nonché la grande sensibilità per la divulgazione del nostro patrimonio culturale in una delle più autorevoli sedi istituzionali europee. La Corte di Giustizia, pertanto, non può che essere lieta ed orgogliosa di ricevere questa nuova e prestigiosa testimonianza della cultura italiana.”
Una scelta densa di significato,
dunque, per la nuova esposizione temporanea di un capolavoro del
Museo Archeologico alla Corte di Giustizia dell'UE: replica di
modelli statuari bronzei risalenti al IV sec. a.C., di cui è
attestato un esiguo numero di copie di età romana, l'opera doveva
far parte di un'antica galleria di erme bicipiti in un'edificio
pubblico nell'area degli Horti Maecenatis all'Esquilino.
Le teste dei due storici sono legate,
eppure guardano in diverse direzioni, confermando i concetti di
continuità e differenza, tipici della Doppia Erma: da una parte vi è
Erodoto, definito da Cicerone "il padre della storiografia",
fondatore di un metodo rigoroso di analisi dei fatti, grazie a cui
sono esaminate non soltanto le ragioni degli avvenimenti, ma anche le
connessioni multidisciplinari del discorso; dall'altra Tucidide, "lo
storico della ragione", lucidissimo narratore ed implacabile
testimone della Guerra del Peloponneso, raccontata con rigore ed
attenzione alla matrice economica del conflitto.
Il pensiero di Erodoto e Tucidide è
alla base della cultura occidentale ed è stato riferimento
imprescindibile, per gli studiosi di qualsiasi epoca, nel dibattito
sui concetti di città, democrazia, giustizia.
“OBVIA, OUT OF BOUNDARIES VIRAL ART
DISSEMINATION è un progetto universitario adottato del MANN che
nasce da un Protocollo d’intesa– dichiara la dott.ssa Daniela
Savy, ricercatrice di Diritto dell'Unione europea e docente di
Diritto europeo dei beni culturali – tra l'Università Federico II
ed il Museo Archeologico, per la promozione dell'immagine del Museo
sul piano nazionale ed internazionale ai fini dell’audience
development inteso quale aumento della partecipazione dei pubblici.
Arte senza confini, quindi, per coinvolgere anche altre Istituzioni
pubbliche di rilievo internazionale nell'attività di disseminazione
della conoscenza delle opere custodite nel Museo”.
Il prestito della Doppia Erma alla
Corte di Giustizia dell'UE in Lussemburgo inaugura una nuova stagione
di prestigiose relazioni internazionali, nell'ottica della
valorizzazione del patrimonio museale.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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