Numero verde, osservatorio e fondo
regionali; l’autorizzazione vincolata all’obbligo di formazione
specifica per gli esercenti, stop sovrapposizioni tra i soggetti
attuatori. Ecco alcuni punti della nuova norma.“Il gioco d’azzardo
patologico coinvolge 1500 persone in carico presso le ASL e il
fenomeno è in crescita in Campania - dice la prima firmataria, la
consigliera PD Antonella Ciaramella -. Abbiamo votato una buona legge
che tutela il singolo, protegge i posti di lavoro e definisce
finalmente con chiarezza i ruoli di enti e professioni coinvolte”.
Oggi 10 febbraio presso il Consiglio della Regione Campania è stata
approvata la proposta di legge regionale sulla disciplina del gioco e
sul contrasto al gioco d’azzardo patologico.
La prima firmataria Antonella
Ciaramella PD dice: “Questa proposta di legge è un lavoro corale
del quale essere fieri: quasi tutti gli attori ed enti coinvolti nel
mondo del gioco d’azzardo – giocatori, sindacati, aziende
sanitarie, Comuni ed esercenti - hanno contribuito alla stesura del
testo e lo sostengono. Ben due commissioni - Sanità e Bilancio - lo
hanno votato all’unanimità prima dell’arrivo in Consiglio grazie
alla buona volontà e al senso di responsabilità dei gruppi
consiliari. Abbiamo trovato un equilibrio che tutela il singolo
proteggendo il comparto economico e migliaia di posti di lavoro”.
Se da una parte, infatti, l’indotto
in Campania del gioco d’azzardo, come da tabella Eurispes, conta
20.745 addetti, di cui 16.011 da lavoro diretto, dall’altro le
persone in carico alle ASL con disturbo da gioco d’azzardo
patologico toccano le 1500 e sono in crescita.
“Ciò richiede una rinnovato sforzo
di assistenza e tutela della persona affetta e di prevenzione
primaria per quelle a rischio. Tutelare le fasce più deboli e
vulnerabili della popolazione, minori e giovani in testa è una
priorità improcrastinabile” – spiega Ciaramella.
La legge prevede diverse innovazioni.
Viene istituito l’Osservatorio
Regionale e uno specifico Fondo nel quale confluiscono i ricavi delle
sanzioni irrogate ai sensi della legge nel quadro di un Piano di
azione regionale di prevenzione, contrasto e cura e che beneficerà
anche dei fondi nazionali per questi obiettivi. Si prevede un numero
verde regionale e un registro regionale degli inibiti al gioco; si
obbliga alla formazione specifica di esercenti, volontari del mondo
associativo nonché di operatori sociali, sanitari e di polizia
locale; si sostengono i gruppi di mutuo aiuto e di orientamento e si
impongono stringenti divieti di pubblicità, affidando anche al
Corecom il monitoraggio applicativo. La legge supera, inoltre, le
contraddizioni di regolamentazione dei diversi comuni, offrendo agli
enti locali una piattaforma unica e omogenea alla quale ispirarsi.
Sempre sul lato della chiarezza normativa vengono definiti con
precisione e senza sovrapposizioni i ruoli delle aziende sanitarie,
degli enti locali e delle associazioni del terzo settore, ovvero di
tutti i soggetti attuatori e professionalità coinvolte nel gioco
d’azzardo e nella cura del gioco patologico. Alla formazione degli
esercenti e addetti al gioco d’azzardo sarà vincolato il rinnovo
della autorizzazione mentre nessuna sala gioco potrà trovarsi ad una
distanza inferiore ai 250 metri dall'ingresso principale di un luogo
sensibile (scuole, ospedali, luoghi di culto) se entrambi posti sulla
facciata del medesimo edificio.
“Non ci sono provvedimenti in alcuna
parte d’Italia al contempo così rigorosi nella tutela, efficaci
negli strumenti ed inclusivi nei soggetti attuatori nel contrasto al
gioco patologico – conclude Ciaramella. Grazie alla collaborazione
sia delle forze politiche che della società civile la Campania sta
aprendo la strada sul contrasto al gioco d’azzardo patologico: un
disturbo che a grandi - e spesso gravi - impatti sociale sulle
vittime e sulle loro famiglie”.
Nel dettaglio la legge pone
un’ispirazione unica e coere delle singole regolamentazioni
comunali che troppo spesso risultano assolutamente prive di
omogeneità.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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