Focus, naturalmente, sui principali
appuntamenti espositivi in calendario al Museo: si partirà venerdì
28 febbraio con la riapertura della sezione “Preistoria e
Protostoria”, che raccoglierà circa 3.000 reperti, presentati in
modo diacronico e per contesti, dal Paleolitico Inferiore (da 450mila
a 130mila anni fa) all'Età del Ferro (dal X al VII sec. a.C.).
Su tre livelli espositivi sarà
riproposto al pubblico il patrimonio di una collezione ricchissima,
non fruibile da circa venticinque anni: dall'industria litica alle
ceramiche, dalle armi agli ornamenti funerari, gli insediamenti della
Campania costiera ed interna (in maniera analoga alle altre aree del
Mezzogiorno nazionale ed, in particolare, al territorio di Matera),
si configureranno come scrigni di un'arte antichissima, ancora oggi
piena di suggestioni. Il nuovo progetto di apparato didattico,
aggiornato alla luce degli studi più recenti, adeguato nell'apparato
grafico ed accompagnato dai disegni artistici di Giorgio Albertini,
aiuterà il visitatore a ripercorrere le tappe più significative
nell'evoluzione della storia più antica dell'uomo nell'Italia
meridionale.
Ancora, per raccontare la mostra “Gli
Etruschi e il MANN”, in programma dal prossimo 16 marzo (conferenza
stampa: ore 11.30), il “Bronzetto di offerente dell'Elba”sarà
ambasciatore simbolico del Museo a “TourismA”: il Direttore Paolo
Giulierini parlerà dell'opera (databile a fine VI/inizi V sec. a.C.
e di probabile produzione populoniese) per descrivere la dimensione
innovativa del percorso espositivo, curato da Valentino Nizzo e
visitabile sino al 31 ottobre.
La mostra sugli Etruschi, infatti,
creerà un percorso di approfondimento, per molti aspetti inedito,
sull'antica popolazione italica: saranno seicento i pezzi che
potranno essere ammirati nelle sale del MANN; mai esposto almeno un
terzo delle opere, oggi “riportate alla luce” dai depositi dopo
attento restauro.
Due le sezioni nell'itinerario di
visita: la prima, “Gli Etruschi in Campania”, avrà un carattere
prettamente archeologico ed approfondirà la presenza dell'antica
civiltà nel Mezzogiorno d'Italia; la seconda, “Gli Etruschi al
MANN”, presenterà, in una prospettiva storico-culturale, i
materiali etrusco-italici acquisiti sul mercato collezionistico dal
Museo di Napoli.
Tra questi preziosi reperti, nuovamente
valorizzati dall'exhibit, il Bronzetto dell'Elba stabilirà una
connessione significativa con la Toscana, che, con TourismA 2020,
celebra i nuovi orizzonti degli studi archeologici e della promozione
turistica del nostro territorio: il Bronzetto è, infatti, un pezzo
storico del Museo, rinvenuto nel 1764 e poi donato da tale Agarini a
Carlo III di Borbone (all'epoca già Re di Spagna). Si tratta
probabilmente del primo e più antico oggetto proveniente
dall'Etruria propria che sia entrato a far parte del patrimonio del
MANN, mezzo secolo prima che venissero acquistati i materiali della
collezione Borgiana; è anche uno dei reperti etruschi di più antico
rinvenimento all'Elba, mai presentato in allestimento permanente o
temporaneo al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Ancora una volta, dunque,Campania e
Toscana saranno unite nel segno della promozione del patrimonio
archeologico nazionale: questa koinè era stata esemplificata dalla
vicenda storica di Marcello Venuti, che, prima di partecipare alle
scoperte di Ercolano, fondò, nel 1727, l'Accademia Etrusca delle
antichità ed iscrizioni. Una coincidenza ante litteram, che
costituirà quasi una premessa simbolica alla programmazione
dell'esposizione sugli Etruschi, ospitata negli spazi appena aperti
della collezione Preistoria ed allo stesso livello dei celebri
ambienti che custodiscono gli affreschi delle antiche città
vesuviane.
Tra le grandi mostre archeologiche del
2020, da non perdere, infine, il percorso su "I Gladiatori"
(in calendario dall'8 aprile); il progetto della mostra, nato in
collaborazione con l’Antikenmuseum di Basilea, sarà un'occasione
per valorizzare, in primis, le armi gladiatorie appartenenti al
patrimonio del MANN: questi reperti, da anni “in tour” in
occasione di importanti exhibit internazionali, dal 2021 saranno
esposti nell'allestimento permanente delle collezioni pompeiane del
Museo.
Dalla Svizzera, inoltre, saranno dati
in prestito importanti reperti, come il grande mosaico di Augusta
Raurica, che, esposto per la prima volta interamente dopo il
restauro, rappresenta scene di combattimenti su una superficie di
eccezionale estensione.
In esclusiva per il MANN, un focus
sugli anfiteatri campani per valorizzare l'avanguardia architettonica
e l'eccezionale patrimonio archeologico regionale, in rapporto ad un
fenomeno dalle proporzioni internazionali.
Tra le prestigiose collaborazioni della
mostra, non poteva mancare, naturalmente, il Parco Archeologico del
Colosseo.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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