Dal 19 febbraio nuovamente fruibili,
dopo il restyling, le cinque sale attigue alla Meridiana.
Nuovi reperti in esposizione,
aggiornamento degli apparati didattici, riallestimento delle vetrine.
Da mercoledì prossimo,
all'Archeologico, riaprirà al pubblico la collezione degli oggetti
della vita quotidiana nelle città vesuviane.
Le cinque sale (n.85-89), che ospitano
oltre cinquecento reperti databili tra la fine del I sec. a.C. e
l'eruzione del 79 d.C., sono state oggetto, dallo scorso dicembre, di
lavori di riallestimento.
Se è stato conservato il precedente
criterio espositivo, in uso da fine Ottocento ed incentrato su
categoria di materiali, forme e funzioni dei reperti, saranno tre le
innovazioni principali che riguarderanno la collezione:
l'arricchimento della raccolta fruibile dai visitatori;
l'aggiornamento dell'apparato didattico e divulgativo; il restyling
delle vetrine che ospitano le opere.
''C'è più Pompei da oggi al MANN:
nella 'nuova' sezione dedicata alla vita quotidiana delle città
vesuviane, riaperta a tempo record dopo due mesi, trovano posto
reperti mai visti. Come lo straordinario piatto in vetro cameo bianco
e blu, numerose terracotte e preziose suppellettili sono 'emerse' dai
depositi, il nostro immenso 'giacimento' finalmente oggetto di uno
storico riordino. Un lavoro che può definirsi quasi di scavo e di
ricerca e che si affianca, in parallelo, a quello del Laboratorio di
Restauro interno. Ancora più ricca, questa collezione unica al
mondo, dal vasellame agli argenti, dagli strumenti chirurgici a
quelli musicali, ci rivela il gusto per la bellezza ed anche le
usanze domestiche di donne e uomini di duemila anni anni fa. Il
riallestimento compiuto con passione dai nostri archeologi
accompagnerà con maggior chiarezza e semplicità la meraviglia dei
visitatori'', commenta il Direttore del Museo, Paolo Giulierini.
Così, sarà possibile ammirare, per la
prima volta, la patera in vetro cammeo (I sec. a.C./ I sec. d.C.),
sino ad oggi conservata nei depositi del MANN: lo splendido piatto in
blu e bianco, mai esposto in passato e ritrovato nella celebre Casa
del Poeta Tragico di Pompei, aveva, con ogni probabilità, un valore
decorativo e denotava lo status ed il prestigio del suo proprietario.
Nel focus espositivo sulla religione
domestica, ancora, sarà incluso un nuovo nucleo di terrecotte votive
(circa dieci pezzi provenienti da Pompei), così come sarà
implementata la selezione di oggetti in osso ed avorio.
Il percorso di visita sarà articolato
in cinque segmenti diversi, ciascuno rappresentato da una sala:
strumenti chirurgici, strumenti da larario, lucerne, elementi di
arredo (sala 89); ceramica invetriata, ossi ed avori (sala 88);
vasellame bronzeo ed argenti dalla casa del Menandro (sala 87); vetri
(sale 86-85; la numerazione è attribuita in senso inverso rispetto
all'itinerario di visita).
L'apparato didattico sarà approfondito
nei contenuti (prevista anche la traduzione in inglese, non
realizzata nel precedente allestimento) e sarà reso user friendly
nella grafica: in armonia con la collezione Magna Grecia, i disegni
dei pannelli saranno firmati da Silvia Pertile.
Il lavoro di restyling, condotto anche
sulle vetrine, comporterà una migliore fruizione dei reperti, in
termini di illuminazione e presentazione complessiva delle opere.
Nel pomeriggio di mercoledì 19
febbraio, visita alla collezione del Direttore del Museo, Paolo
Giulierini, e del Direttore Generale del Parco Archeologico di
Pompei, Massimo Osanna, che presenterà al MANN (ore 17) il suo
ultimo libro “Pompei. Il tempo ritrovato. Le nuove scoperte”
(Rizzoli, 2019).
Sempre da mercoledì, inizieranno i
lavori di riallestimento delle Sale degli Affreschi secondo il format
di comunicazione in uso per le diverse collezioni museali: la
riapertura sarà in programma per il 4 marzo.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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