Alla Fondazione Dino Zoli di Forlì si
stringe ulteriormente il legame tra arte e tessuto con la mostra
personale di Lucia Bubilda Nanni, "Profili cuciti di santità",
realizzata in partnership con la Dino Zoli Textile, l’azienda madre
del Gruppo Dino Zoli.
Inserita nel programma "Who’s
Next", ideato nel 2018 per sostenere e promuovere la creatività
emergente, l’esposizione sarà inaugurata sabato 22 febbraio 2020,
alle ore 18.00. Oltre all’artista, saranno presenti Nadia Stefanel
(direttrice della Fondazione Dino Zoli e curatrice), Monica Zoli
(socia della Dino Zoli Textile) e Dino Zoli (patron del Gruppo Dino
Zoli).
Ravennate classe 1976, Lucia Bubilda
Nanni "disegna" con la macchina da cucire, attraverso un
gesto controllato che le consente di trasferire all’ago ciò che
vedono gli occhi, rendendo razionali le emozioni.
«Facendo uso di grandi teleri, leggeri come panni stesi al vento o intelati e tesi come telai da ricamo pronti a ricevere nuovamente l’ago - spiega la curatrice - Lucia Bubilda Nanni racconta la vita di tre Sante, facenti parte di una ricognizione più ampia dedicata al dualismo isteria/misticismo. Le chiama "Annotazioni" in riferimento agli esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola, ne fa dei confronti tra corpi assenti e corpi presenti: figure che hanno posato per lei realmente e che evocano fisici assenti; un dialogo tra fisionomie di persone del nostro tempo prese ad esempio e biografie di donne dal passato. Ne nascono tre storie, tre modelli di riferimento della spiritualità e della mistica cristiana che possono avere, in bibliografia, una duplice lettura, anche collegata alla realtà contemporanea. Tre percorsi generati dalle mani di Lucia che guidano la macchina da cucire, strumento d’acciaio, pesante e violento, eminentemente razionale, che governa le sue emozioni, le guida e le controlla».
«Facendo uso di grandi teleri, leggeri come panni stesi al vento o intelati e tesi come telai da ricamo pronti a ricevere nuovamente l’ago - spiega la curatrice - Lucia Bubilda Nanni racconta la vita di tre Sante, facenti parte di una ricognizione più ampia dedicata al dualismo isteria/misticismo. Le chiama "Annotazioni" in riferimento agli esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola, ne fa dei confronti tra corpi assenti e corpi presenti: figure che hanno posato per lei realmente e che evocano fisici assenti; un dialogo tra fisionomie di persone del nostro tempo prese ad esempio e biografie di donne dal passato. Ne nascono tre storie, tre modelli di riferimento della spiritualità e della mistica cristiana che possono avere, in bibliografia, una duplice lettura, anche collegata alla realtà contemporanea. Tre percorsi generati dalle mani di Lucia che guidano la macchina da cucire, strumento d’acciaio, pesante e violento, eminentemente razionale, che governa le sue emozioni, le guida e le controlla».
«Ho scelto intuitivamente tutte le
fisionomie - spiega l’artista - con attenzione alle cose più
prossime, vicine a me: ho trovato coincidenze inaspettate e storie
complici. Un’illusione, un gioco, un rompicapo che ho cercato di
condurre in modo rigoroso; intrecciando letture e interpretazioni,
interrogando la storia e le Sante in un colloquio privato, ma
saltando di gioia ogni qualvolta, tra i vivi, ne ritrovassi traccia e
forme».
La mostra presenta una ventina di opere
di grandi dimensioni dedicate alle vite di Maria Egiziaca, Teresa
d’Avila e Rosa da Lima. Per il primo lavoro dell’artista
incentrato sul corpo umano è stato ideato un percorso immersivo,
all’interno del quale prenderanno vita storie del presente e del
passato. Il visitatore si troverà faccia a faccia con grandi tele
verticali e garze sospese, tutte fruibili da diversi lati. Se il
fronte è caratterizzato da linee di filo cucito che tracimano dalla
figura, il retro - anch’esso interessante - nasconde un groviglio
inestricabile di segni e colori. Un allestimento non tradizionale che
si concluderà con i lavori dedicati a Teresa d’Avila, in un gioco
di luci e di ombre.
La leggenda di Maria Egiziaca
(Alessandria d’Egitto, 344-421 circa) vuole che la mistica avesse
peregrinato per oltre trent’anni nel deserto, avvolta solo dai suoi
lunghi capelli. Fuggì dalla propria casa all’età di dodici anni
abbandonandosi ad una vita dissoluta, poi divenne monaca ed eremita,
venerata come Santa dalla Chiesa cattolica, ortodossa e copta. Teresa
d’Avila (Ávila, 1515 - Alba de Tormes, 1582) entrò in convento a
vent’anni, dopo essere fuggita di casa e dopo un travagliato
percorso interiore che la condusse a quella che definì in seguito la
sua "conversione". Divenne una delle figure più importanti
della Riforma cattolica grazie alla sua attività di scrittrice e
fondatrice delle monache e dei frati Carmelitani Scalzi; fu anche
nominata, come prima donna, Dottore della Chiesa. Rosa da Lima (Lima,
1586-1617), religiosa del terz’ordine domenicano, rigettò le
abitudini della ricca famiglia di origine, condividendo per tutta la
vita la sofferenza dei fratelli indios, emarginati e vilipesi
soltanto a motivo della loro diversità di razza e di condizione
sociale.
«La Dino Zoli Textile - spiega Monica
Zoli - conduce dal 1972 una ricerca puntuale sul tessuto
d’arredamento, ricerca guidata con intuito e creatività da Marco
Zoli. La passione e la curiosità che ci accompagnano nel nostro
lavoro ci spingono ad approfondire l’uso di questo materiale anche
in altri settori, in primis quello artistico, che sentiamo molto
vicino grazie alla Fondazione Dino Zoli, collettore della attività
culturali del Gruppo Dino Zoli. È dunque un piacere essere partner
della mostra di Lucia Bubilda Nanni, inserita nel programma "Who’s
Next", che ci auguriamo possa dare visibilità oggi ai maestri
di domani».
Nell’ambito di "Who’s Next",
sono state allestite la personale di Silvia Bigi ("L’albero
del latte", 2018), la collettiva "È Qui" (2019),
realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di
Bologna e alcune cooperative sociali, e la mostra di Elena Hamerski
("Duplex Natura", 2019), nata da una residenza d’artista
assegnata dalla Dino Zoli Textile nell’ambito di Arteam Cup 2018.
Nel corso dell’esposizione Lucia
Bubilda Nanni terrà il laboratorio didattico "Scudo d’amore.
Breve indagine sul cuore", aperto alle classi della scuola
primaria inferiore e superiore. Ovatta, tela, ago e filo per
realizzare assieme ai ragazzi un ex-voto, un amuleto, uno scudo.
La personale sarà visitabile fino al
19 aprile 2020, da martedì a giovedì ore 9.30-12.30, da venerdì a
domenica ore 9.30-12.30 e 16.30-19.30, chiuso lunedì e festivi.
Ingresso libero. Per informazioni e iscrizioni al laboratorio: tel.
+39 0543 755770, info@fondazionedinozoli.com,
www.fondazionedinozoli.com.
COME DA
COMUNICAZIONE RICEVUTA
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