L'esposizione, che resterà aperta sino
al prossimo 31 ottobre, presenterà al pubblico seicento reperti:
almeno duecento opere, dopo un'attenta campagna di studio,
documentazione e restauro, saranno visibili per la prima volta in
occasione dell'exhibit, che nasce anche dalla rete scientifica
stabilita con il Parco Archeologico di Pompei, dove è stata ospitata
la prima tappa del percorso.
L’esposizione abbraccerà un arco
temporale di circa sei secoli (X- IV sec. a.C.) e definirà un
percorso di indagine che, sulle orme degli Etruschi, cercherà di
ricostruire le fondamenta storiche di questa popolazione, la cui
grandezza derivava anche dal controllo delle risorse di due
fertilissime pianure (quella padana nel Nord e quella campana nel
Sud).
In prestito dal Museo Etrusco di Villa
Giulia, il corredo della celebre Tomba Bernardini di Palestrina è
per la prima volta esposto accanto alla Tomba Artiaco 104,
congiungendo idealmente l'area etrusco-laziale e quella campana in un
periodo cruciale della storia Mediterranea.
La mostra "Gli Etruschi e il MANN"
è organizzata da Electa.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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