Father&Son: il videogame del MANN
verso nuovi traguardi
Dal 27 marzo, disponibile su Google
Play la prima traduzione in napoletano
Nel prossimo autunno, il sequel del
game per raccontare le infinite possibilità della vita
Oltre 4 milioni di download per una
scommessa che si rinnova nel tempo e nello spazio
Giulierini: “Il binomio
cultura-videogiochi non fa più paura
Possibile applicazione anche nella
scuola digitale”
I record si susseguono: nel 2017,
“Father&Son”, realizzato dall’Associazione “Tuo Museo”
per il MANN, è stato il primo videogioco narrativo in 2D a
scorrimento laterale, prodotto da un museo archeologico e lanciato in
tutto il mondo; dal prossimo 27 marzo, su Google Play, ed, a seguire,
su App Store, sarà possibile scaricare anche la versione in
napoletano del game, che, ancora in un unicum planetario, combinerà
la celebrazione della dignità della lingua con gli intenti di
divulgazione culturale, condivisione sociale e promozione tecnologica
del patrimonio.
E gli orizzonti, naturalmente, non si
esauriranno qui; dal 20 aprile, infatti, saranno disponibili le
versioni in tedesco e giapponese del gioco; a tre anni dal debutto
della prima edizione, nell’autunno di quest’anno, sarà lanciato
l’atteso sequel di “Father and son”: dalla simbolica storia di
un ragazzo, che riscopre il padre scomparso grazie ad un suggestivo
viaggio di riconoscimento nella sale del Museo Archeologico Nazionale
di Napoli, si passerà, nella continuazione del racconto, ad un
percorso sulle infinite possibilità della vita.
“Lavorare oggi sulla digitalizzazione
e l'innovazione dei Musei, fortemente voluta e sostenuta dal Mibact,
vuol dire lavorare anche sul gaming, ormai riconosciuto strumento di
condivisione e accessibilità; farlo nella difficilissima situazione
attuale, che ha imposto una forte accelerata in questo senso
all'intera società italiana, ci motiva sempre di più nel percorso
intrapreso tre anni fa con Father & Son. Avrà quindi un sequel,
già quasi pronto e che lanceremo il prossimo autunno, il
primo videogioco completamente gratuito prodotto da un museo
archeologico. E anche questa seconda puntata manterrà un’altissima
qualità artistica grazie alla creatività del team di Fabio Viola,
eccellenza italiana del settore. Da aprile intanto saranno rilasciate
le versioni in tedesco e giapponese e, in questi giorni, una
deliziosa 'traduzione' in napoletano della 'prima puntata'. Confesso
che vedere il giovane Michael passeggiare verso il Museo Archeologico
tra la folla, i colori e i rumori del traffico, chiacchierando nella
lingua di Eduardo, tra un caffè e il calcio ad un pallone, mi ha
commosso ed emozionato. Si tratta di una versione alla quale tengo
particolarmente anche perché è stata realizzata insieme ad un
gruppo di studenti dei quartieri popolari della città e che ora
approda, insieme alle altre nove traduzioni, sulle piattaforme
mondiali. Coinvolgere grazie a una esperienza ludica, allargare le
conoscenze con un linguaggio nuovo e globale per raccontare al mondo
la nostra storia: ora che il binomio cultura-videogiochi non fa più
paura; credo, infine, che prodotti come Father&Son possano essere
utilizzati con profitto anche alla scuola digitale. Presto torneremo
a 'sbloccare' tutti insieme il nostro gioco nelle sale del
meraviglioso MANN”, commenta il Direttore del Museo, Paolo
Giulierini.
I numeri raccontano il successo di
“Father&Son”: 4 milioni di download in 97 paesi del mondo
(particolare l’interesse in Cina, da cui proviene il 43% dei
giocatori), un indice di gradimento di 4.5 su App Store e 4.6 su
Google Play, 920mila ore spese dagli utenti, in maggior parte adulti
over 35, per completare i diversi livelli della sfida.
Eppure, una delle scommesse più
significative del game resta quella di allargare le maglie del
racconto, grazie all'ampliamento del sistema delle traduzioni ed alla
proiezione della storia in una seconda ed avvincente puntata.
Certosino il procedimento di traduzione
del game in dialetto, grazie al lavoro portato innanzi dall’avvocato
Vincenzo De Falco, curatore del noto compendio sull’ “Alfabeto
napoletano”: lo screening per la selezione dei vocaboli è stato
basato su una ricerca “sul campo”, in cui il confronto con gli
studenti partenopei si è intrecciato ai diversi linguaggi della
comunicazione, partendo dalla canzone; la scelta del traduttore si è
concentrata su vocaboli correnti e mai stilizzati, che hanno
mantenuto, nel corso del tempo, lo stesso significato (cosa non
sempre frequente nelle veloci evoluzioni della lingua). Nella
versione “partenopea” del game, è sottolineato, ancora, il
verosimile utilizzo del napoletano come base del parlato alla corte
dei Borbone: una dimestichezza linguistica tanto diffusa da essere
probabilmente “esportata” ed applicata anche nei rapporti
diplomatici all’interno dell’entourage di Caterina di Russia.
“La versione in napoletano di Father
&Son giunge a poco meno di tre anni dal suo rilascio sugli store
mondiali e va ad aggiungersi alle altre versioni in lingua del
videogioco (inglese, francese, russo, cinese, spagnolo e portoghese),
attualmente disponibili. Sono inoltre previste, nel prossimo mese di
aprile, le ulteriori versioni in lingua tedesca e giapponese, per un
totale di 10 lingue. Lo sforzo compiuto dal Museo di rendere
disponibile l'app in un numero così elevato di lingue (dieci) è
giustificato dal successo internazionale di Father&Son, giunto
alle soglie dei 4 milioni di download da ogni parte del mondo.
L'Italia, nella classifica per paese, pesa infatti poco più del 7%.
La versione in napoletano è spiegata dalla volontà del Direttore
del MANN, Paolo Giulierini, di cogliere un'occasione per rafforzare
sempre più il radicamento del museo con il proprio territorio di
appartenenza. A ciò si aggiunge la consapevolezza della dignità di
tale dialetto ad essere considerata una lingua a tutti gli effetti”,
commenta Ludovico Solima (Università della Campania “Luigi
Vanvitelli”), ideatore del videogame “Father&Son”.
Nell’attesa del lancio del sequel di
“Father&Son”, alcune anticipazioni sui contenuti della nuova
puntata: i players potranno seguire le storie parallele che si
profilano nella vita di una donna napoletana, Gloria.
Partendo da una tipica situazione di
crossroads esistenziali (sposarsi o meno), la protagonista visiterà
le collezioni del MANN, incontrando alcuni personaggi che hanno
segnato la storia antica e quella più recente, in un suggestivo
cortocircuito temporale tipico della prima edizione del game. Il
viaggio di Gloria toccherà il Tempio di Iside e le sale degli
Affreschi, si soffermerà sulla Villa dei Papiri e sulla collezione
Farnese, per poi scoprire anche la sezione “Preistoria e
Protostoria” del Museo: tra i capolavori dell’arte antica, Gloria
troverà ispirazione nel tormentato amore di Cleopatra; guardando le
documentazioni fotografiche presentate nella recente mostra “Hercules
alla guerra” (MANN, settembre 2018/gennaio 2019), Gloria diventerà
donna ed eroina nella Napoli delle Quattro Giornate. “Father&Son
è diventato simbolo internazionale di un nuovo modo di raccontare il
patrimonio. Milioni di persone si sono commosse seguendo la vita di
Michael ed il valore universale delle emozioni. I reperti nelle teche
ci aiutano a scoprire scelte morali, amori e paure provate da tutti
noi tanto nell’Antico Egitto quanto oggi. Napoli è diventata il
set di una nuova mitologia contemporanea entrata che ha toccato, ed a
volte cambiato, la vita di oltre 4 milioni di persone ed il Mann ha
scoperto per primo come il linguaggio del videogioco possa aiutare a
creare una saldatura tra il passato ed il futuro rendendo emozionante
vivere il presente”, afferma Fabio Viola, Fondatore di “Tuo
Museo” e Game Designer.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
Nessun commento:
Posta un commento