“Sono i giovani ad aver fatto un
immenso sforzo di fiducia accettando tutto.
Da un giorno all’altro sono stati
privati di tutte quelle che erano le costanti delle loro vite,
privati della scuola degli amici, dello sport.
Giovani che dicevamo essere dipendenti
dalla tecnologia e che oggi probabilmente la baratterebbero
volentieri con un abbraccio di un compagno. Mentre noi adulti ci
barcameniamo in un mondo nuovo cercando nuove soluzioni, loro
assistono ai nostri sbalzi di umore alle nostre ansie e alle nostre
paure.
Per i giovani chi si sta
preoccupando?
Il tempo sembra essersi fermato, ma, le
emozioni e le paure, quelle no, anzi, incalzano violente… e chi
maggiormente ne risente sono proprio i bambini, gli adolescenti, i
giovani tutti… chiusi nelle loro stanze…spesso ben arredate altre
volte invece una loro stanza non ce l’hanno e sono privati anche
della loro stessa voglia di solitudine… abbiamo il dovere di
sostenerli in questo momento, e’ il nostro dovere di genitori e di
educatori.
Siamo artigiani dell’arte e crediamo
nei giovani… da ben 30 anni il centro teatro spazio di san giorgio
a cremano porta avanti la sua scuola di formazione artistica per
bambini dai 5 anni fino a quelli di 65… lavoriamo con ragazzi, ma
anche con quelli che hanno disabilita’, che provengono da
situazioni culturali e familiari complesse…un teatro sociale il
nostro…che apre le porte a tutti e si pone come obiettivo primario
l’ integrazione. Il nostro teatro per i ragazzi spesso diventa una
seconda casa, vi trovano conforto, confronto, accoglimento, cultura e
spesso rinascita.
Poi… lo stop
Ma noi non potevamo fermarci… avevamo
il dovere morale e culturale di essere presenti… le nostre lezioni
sono continuate online dalle canoniche 4 ore settimanali siamo
passati a 6 ore di lezione per ogni gruppo (bambini 7 – 10 anni,
ragazzi 10 – 13, pre accademia 14 - 17, accademia 18 – 35 ed
anche over 35). Ci siamo domandati se stavamo perdendo in questo modo
una parte della nostra “offerta formativa”. Ci siamo messi in
discussione e abbiamo capito una cosa: noi dobbiamo esserci per i
nostri allievi e per tutti coloro che vorranno, le lezioni online
sopperiscono in qualche modo a una mancanza forte che provano i
ragazzi, mancanza di esprimersi, di veicolare emozioni, di
percepirsi… insomma di vivere.
Insegniamo loro il teatro, la lettura
espressiva, l’ascolto e poi… gli insegniamo a resistere… a
essere positivi… tra un testo di Karl Valentine ed una battuta le
ore passano in armonia… sorreggiamo loro… e loro
inconsapevolmente ci fanno comprendere ancora di più che la cultura
può salvarci tutti!”
(di Vincenzo Borrelli e Cristina Ammendola).
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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