CI ARRAMPICHIAMO SUGLI SPECCHI
Eravamo senza tempo,
eravamo senza cuore,
eravamo nell'io più assoluto.
Non davamo conto ai cattivi
presagi, amavamo solo il
Dio denaro.
Non avevamo tempo, non
conoscevamo neanche il vicino
di casa.
Non eravamo più insieme, per
abbracciarci,
per parlarci, per dirci ti voglio bene,
e preveleva una cosa fredda, il
cellulare.
Eravamo tutti padroni del vuoto
ragelante,
ci troviamo in una tempesta perfetta,
con pochi marinai capaci, e con molti
politici parassiti e incapaci.
Eravamo senza tempo, per la madre
per il padre, spesso per i figli, ma ne
avevamo per apparire.
Eravamo senza tempo ma l'avevamo per
fare
a gara a chi prima andava alle
Canarie, Mauritius Dubai, Seychelles, per poi tornare e raccontare
fino
alla noia le stronzate fatte.
Ci credavamo invincibili, eterni, dei.
sopra Dio...
ed ora ci aggrappiamo sugli specchi
Pasquale Esposito
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