giovedì 9 aprile 2020

Coronavirus - Riti di Pasqua senza la partecipazione dei fedeli

L'epidemia di coronavirus stravolge la tradizionale partecipazione dei fedeli ai riti Pasquali che si terranno, spiega la Santa Sede “senza concorso di popolo”. 

I giorni del Triduo pasquale della passione, morte e resurrezione di Cristo che iniziano nel pomeriggio del “Giovedì Santo” saranno quindi caratterizzati dalla mancanza di manifestazioni di devozione popolare e senza la possibilità di partecipare fisicamente in chiesa alle liturgie tipiche del Triduo pasquale.
Anche Papa Francesco celebrerà in San Pietro senza partecipazione di popolo, così come avverà in tutte le chiese in Italia.
Si segnala che sarà possibile seguire la venerazione straordinaria della Sindone in diretta tv e su internet (iniziativa partita dall'arcivescovo di Torino, d'intesa con il Vaticano).

Suggerimenti per i fedeli:
– I fedeli sono invitati a pregare personalmente e in famiglia, meditando le letture bibliche dei giorni della Settimana santa o recitando i misteri dolorosi del Rosario.

– Per il VENERDÌ SANTO: ricordiamo a tutti il digiuno e l’astinenza come segno di penitenza ma anche di unione alla passione del Signore. Si invita a chiedere perdono a vicenda; si suggerisce la lettura della Passione secondo il Vangelo di Giovanni e di trattenersi in preghiera davanti al Crocifisso chiedendo perdono per i peccati, unendo la propria sofferenza e quella di tutti gli uomini alla passione di Gesù.

– Per il SABATO SANTO: si suggerisce ancora il digiuno e l’astinenza (facoltativi); si propone la preghiera del rosario pensando a Maria che attende la risurrezione del suo Figlio. Si invita a pregare, nella speranza della risurrezione, per i defunti a causa del coronavirus e per la consolazione di quanti hanno perso le persone care.

– Per il GIORNO DI PASQUA: si suggerisce al mattino la recita del Credo nel ricordo del battesimo, nostra prima Pasqua e il canto dell’Alleluia. Prima del pranzo la famiglia è invitata a pregare e a benedire la mensa pasquale con la recita del Padre nostro. Esprime la gioia e la fiducia di essere figli di Dio a motivo di Gesù morto e risorto. Nel pomeriggio sarà bello leggere insieme quanto avvenne la sera di Pasqua ai due discepoli di Emmaus (Luca 24,13-35), che ritrovarono la gioia e la speranza nell’incontro con Gesù risorto. Anche noi abbiamo bisogno di dire a Gesù: ‘Resta con noi, Signore, perché si fa sera’.

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