Risale al 1927, infatti, un suggestivo
scatto dischiuso dall’Archivio Fotografico del MANN: una squadra
osserva l’obiettivo in un attimo di riposo, durante le operazioni
di trasporto della statua di Ferdinando I, scolpita da Antonio
Canova.
A questa splendida immagine d’epoca,
in un mosaico che diviene una sorta di melting pot temporale, saranno
abbinate tre istantanee del reportage fotografico di Paolo Soriani,
che ha seguito le attività di spostamento dei reperti dal MANN
all’Ermitage di San Pietroburgo, in occasione della grande mostra
“Pompei. Dei, eroi”, allestita presso il Museo russo: le immagini
di Soriani hanno corredato l’Annual Report 2018 del MANN.
Le composizioni fotografiche, che
saranno postate venerdì prossimo sui canali social del MANN,
sottolineeranno quanto, alle soglie del terzo millennio, l’evoluzione
tecnologica debba essere accompagnata da fattori di perenne
importanza: la passione, l’intelligenza e la cooperazione degli
uomini.
A conclusione giornata, sempre sulle
piattaforme online dell’Istituto, sarà possibile ammirare un
reperto valorizzato in occasione della mostra “MANN on the moon”,
organizzata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli per i
cinquant’anni dallo sbarco sulla luna: si tratta del il Menologium
rusticum Colotianum, un particolarissimo parallelepipedo del I sec.
d.C. (appartenente alla Collezione Farnese), che riportava, per ogni
mese, il numero dei giorni, definendo la durata delle ore di luce e
della notte, le fasi lunari, l’elenco delle divinità celebrate, le
feste religiose ed anche le lavorazioni agricole.
L’osservazione della natura, per gli
antichi, accompagnava la vita quotidiana: ed è affascinante pensare
che il tempo, anche quello del lavoro, fosse misurato sentendosi
sempre parte dell'Universo.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
Nessun commento:
Posta un commento