La collezione di affreschi e stucchi
dipinti provenienti dalle città sepolte dal Vesuvio nel 79 d.C.,
vanto unico del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, deve essere
considerata il più ampio e importante repertorio di pittura romana
conservato al mondo, composto da circa 1500 esemplari, e fu esposta
nell’edificio monumentale sin dal 1826. L’attuale allestimento
della sezione Affreschi, realizzato nel 2009, disegna con oltre 300
esemplari un quadro della pittura romana tra il I secolo a.C. e il I
secolo d.C. secondo canoni sia cronologici che storico-artistici,
presentando, al contempo, alcuni contesti pittorici significativi per
ricostruirne la visione e l’aspetto originari.
Dopo la sala 66 introduttiva con la
storia della collezione e l’esposizione di oggetti e opere
riguardanti la tecnica della pittura antica, segue la sala 68,
dedicata ai primi rinvenimenti durante gli scavi borbonici nei siti
vesuviani nella seconda metà del Settecento, ove sono mostrati anche
alcuni dipinti su marmo, il primo affresco trovato con festoni, il
quadretto con la Venditrice di amorini, i pannelli staccati con
danzatrici, Satiri funamboli e Centauri e Centauresse.
Nella sala 67
sono presentati, invece, gli splendidi apparati pittorici dalla villa
di P. Fannius Synistor a Boscoreale in II stile, con la famosa scena
di corte ellenistica. Seguono le sale 69, 70 e 71 con esempi
pittorici in III stile, databili tra il 15 a.C. e il 45 d.C.,
provenienti da vari edifici di Pompei ed Ercolano. Fra di essi si
segnalano i monocromi dalla villa presso la Reale Scuderia di
Portici, gli eleganti affreschi dalla villa di Agrippa Postumo di
Boscotrecase, e quelli dalla Casa di Giasone di Pompei. Gli intonaci
e gli stucchi dipinti in IV stile dalle case di Meleagro e dei
Dioscuri sono presentati nella sala 72. Ai temi mitologici è
dedicata la sala 73 con gli affreschi dalle case del Poeta Tragico e
di Gavio Rufo, mentre nella sala 74 sono esposti le nature morte e i
paesaggi, con la parete dipinta e vari frammenti con pitture di
genere dai Praedia di Iulia Felix. Alle pitture di larario è
dedicata la sala 75, mentre nella sala 77 sono illustrati gli
affreschi dalla Villa Arianna di Stabiae con le famose vignette dal
cubicolo raffiguranti la Flora, Leda con il cigno, Medea e Artemide.
Infine alla pittura cosiddetta popolare e ai ritratti è riservata la
sala 78, ove emerge la famosa scena con la Rissa tra Pompeiani e
Nucerini nell’Anfiteatro, rinvenuta in una casa privata di Pompei.
Nell’ambito delle attività di
riallestimento delle collezioni permanenti anche la sezione Affreschi
richiedeva però un aggiornamento degli apparati didascalici
(pannelli e didascalie), non tanto dal punto di vista scientifico,
quanto per una maggiore essenzialità di comunicazione e per il
coordinamento con la nuova immagine grafica coordinata del Museo.
Al suo interno, tuttavia, si sono rese
necessarie alcune modifiche dovute allo spostamento di alcuni
affreschi (due nella sala 68 provenienti dalla Basilica di Ercolano e
altri nove nella sala 78 con scene di vita quotidiana dai Praedia di
Iulia Felix di Pompei) da collocare nella futura sezione dedicata
alla Scultura campana, al piano terra dell’ala occidentale del
Museo, per ricomporvi i complessi figurativi di alcuni edifici
pubblici di Pompei ed Ercolano. In sostituzione di questi sono stati
selezionati dai depositi tre affreschi da Ercolano, da esporre nella
sala 68, e specificamente due con prospetti architettonici e un altro
con il mito Fedra e Ippolito. Per la sala 78 sono stati scelti sei
“ritratti”, con espressivi volti di giovani e donne, nonché i
busti di Ercole e di Ercole e Onfale particolarmente notevoli dal
punto di vista stilistico.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
Nessun commento:
Posta un commento