Questa settimana
ritorneremo in penisola Sorrentina più precisamente a Termini,
frazione di Massa Lubrense.
Il nome “Termini”
(dalla parola latina terminus = fine / confine) potrebbe avere
origine dalla sua posizione, poiché questo è l’ultimo villaggio
di fronte alla località “Punta Campanella.
Dalla piazza Santa
Croce, dove è possibile parcheggiare, si gode di una vista
privilegiata su Capri, ma questo è solo l'antipasto per chi volesse
intraprendere l'escursione.
Dalla piazzetta si
prosegue a sinistra in via del Monte, una strada a tornanti che
risale la collina. Dalla prima curva di questa, inizia l’antico
sentiero che interseca i tornanti fino in cima al Monte.
L'ultimo tratto è
una scala di pietra calcarea con una veduta dall’alto della Baia di
Jeranto e i tre isolotti de Li Galli, per poi arrivare alla
chiesetta.
Facendo un giro
intorno alla chiesetta lo sguardo può spaziare a 360 gradi su tutto
il territorio di Massa Lubrense, il golfo di Salerno poi quello di
Napoli, con l’imponente Vesuvio, le isole di Ischia e di Procida.
La chiesetta di San
Costanzo risale alla seconda metà del Cinquecento purtroppo, quasi
sempre chiusa, fatta eccezione per la processione del 14 maggio. Nel
mese di luglio, invece, la statua dorata del Santo viene riportata
alla sua primitiva sede, la chiesa di Termini.
Dalla chiesa si
scende attraverso la pineta fino alla sella del monte, il sentiero
(CAI 300) si fa più impegnativo molto esposto e stretto, in un punto
bisogna anche aiutarsi con le mani.
Superata la sella vi è un pianoro, da cui si comincia a vedere l'isola di Capri con i faraglioni.
Successivamente si
procede per Punta Campanella, (discesa abbastanza impegnativa) da cui
ammirare il mare cristallino; man mano si intravedono due manufatti,
i resti della vecchia torre di avvistamento e il faro attualmente in
servizio.
Da notare che le
torri facevano parte di un sistema di avvistamento e segnalazione
dalle invasioni già al tempo del regno di Napoli (1550 circa), ma
quella di punta Campanella esisteva già dal 1300, senza contare che
era un punto strategico militare e di culto della dea Minerva già ai
tempi dell'impero Romano e prima ancora i Greci vi fondarono il
tempio di Atena.
Durante il regno
delle due Sicilie (1848) fu costruito un faro a due piani con annessa
una casa per il guardiano, il quale svolgeva un lavoro difficile, ma
godeva di una vista invidiabile.
Il faro fu
distrutto nel 1969 e ora resta solo una piattaforma. Successivamente
negli anni 1970 fu costruito un nuovo faro automatico ancora in
servizio.
A questo punto si
risale poi a Termini attraverso l'antica via romana, detta di
Minerva, molto agevole da percorrere con pochi tratti sconnessi.
Ringrazio aver
posato per le foto Loredana Palumbo e Stefania Di Costanzo. Vi
aspetto la prossima settimana.
Grazie e ci vediamo mercoledì
prossimo.
Ciao da Vincenzo!
Per contattare Vincenzo:Vince_ami@hotmail.it
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