Oggi ricorrono120 anni dalla nascita di
Eduardo, uno straordinario protagonista del panorama culturale italiano
del Novecento.
Probabilmente in merito al coronavirus
di oggi avrebbe risposto “Adda passà 'a nuttata” (o meglio, come si legge nel testo, “ha
da passà 'a nuttata”, famosissima frase contenuta nella commedia
Napoli milionaria! )
Insime a Luigi
Pirandello, Dario Fo e Carlo Goldoni, Eduardo De Filippo è stato uno dei più
importanti drammaturghi italiani del Novecento. Autore prolifico e genio creativo, è apprezzato in tutto il mondo, ha saputo coniugare tradizione e
modernità ed ha elevato il teatro dialettale a livelli mai raggiunti
raccondando storie universali ambientandole nella realtà spesso
minimalista di Napoli.
Nato a Napoli il 24 maggio 1900, figlio naturale di Eduardo Scarpetta,
secondo dei tre figli che il commediografo aveva avuto con la nipote
della moglie (Titina, Eduardo e
Peppino), crebbe in teatro lavorando
nella compagnia del fratellastro Vincenzo prima, in altre di cui era
direttore artistico, poi nella compagnia Teatro Umoristico “I De
Filippo” che formò insieme con i fratelli.
Di Eduardo De Filippo ricordiamo una
sessantina di commedie, molte delle quali capolavori assoluti del
teatro italiano: da “Natale in casa Cupiello” del 1931 a “Non
ti pago” del 1940, da “La fortuna con l’effe maiuscola” del
1942 a “Napoli milionaria” del 1945, da “Questi fantasmi” e
“Filumena Marturano” del 1946 a “Sabato, domenica e lunedì”
del 1959, da “Il sindaco del rione Sanità” del 1960 a “Gli
esami non finiscono mai” del 1973.
Nessun commento:
Posta un commento