“SOCIALITA’ RITROVATA” per la
Rubrica “ Ritmi d’amore: pensieri dell’anima, ai tempi del
coronavirus, amici di rosarydelsudArt news, di Ilva Primavera,
appuntamento lunedì 8 giugno 2020.
L’Italia finalmente, essendo i
contagi diminuiti, il 3 giugno 2020 riparte con l’apertura dei
confini regionali e con la possibilità di spostarci da regione a
regione senza nessuna autocertificazione, riavviando così le
attività produttive, sempre in condizioni di sicurezza, dopo
settimane di grandi sacrifici e grazie alle misure efficaci adottate
contro il virus , facendo però sempre attenzione sul distanziamento
fisico e uso delle mascherine, precauzioni che non devono essere
abbandonate.
Grande entusiasmo e allegria per la
vivezza ritrovata e per l’apertura di musei, parchi, spazi
pubblici: ci siamo inoltrati nelle piazze piene di gente,e
finalmente come un fiume in piena la vita ricomincia, lentamente,
cautamente riprendendo i suoi ritmi, i suoi colori, i suoi profumi,
consentendoci di essere di nuovo noi stessi, mantenendo viva la
socialità, non più toccandoci con le mani ma approcciandoci agli
altri attraverso gli occhi, finestra del nostro dentro.
Fuori dalle case liberate ritorna la
felicità nel cuore, esplosione d’amore, fratellanza e speranza,
non più soli nel dolore, ma uniti nella gioia, insieme ritroviamo
la socialità perduta e i sussurri del risveglio della vita , un
concerto inesauribile di rumori, un arcobaleno di colori, un caos
vivace di voci e di volti.
Nell’attesa di festeggiare la fine
dell’epidemia facciamo tesoro delle sofferenze patite e non
affrettiamoci a gettare via i ricordi e le esperienze di questo
drammatico momento, che può insegnarci molto e segnare, in termini
di positività e saggezza, il futuro della nostra vita .
Qui di seguito riporto tutti i
contributi arrivati alla data del 7 giugno 2020:
L’ANGELO DEL SILENZIO
Seguitano le ore
di questo mio indelebile
impossibile
e sprofondo nell’oltre
ch’io non vedo
col mio toccare,
ma che scruto
col mio intento muto.
Questo mio silenzio
interrompe
il trapestio del mondo,
cui l’alta mia ascesa
corrompe il tempo
e piega l’attesa.
Non serve supplica
per viver il prodigio,
l’Angelo del silenzio
genera passioni,
quando il cielo è cupo
e quando l’alba
sembra tanto lontana
ormai.
Tu Angelo del silenzio
che reggi la cruna
del mio ago
verso il certo fine
della speme,
segna l’inciso
dell’amore
e sacrificami
nel degno gesto
che il mio cuor
gremisce.
Angelo del silenzio
che sorprendi
la mia anima,
mentre il frastuono
attraversa le rive
dei mari dell’essenza
e si perde
laddove lo spazio
diventa infinito
e dove il cerchio
al centro si stringe.
Ti seguo Angelo,
oltre gli orizzonti
che non tornano
e mi perdo
tra le messi del tuo bene,
mentre a te canto
il mio amor sillabato
quando è il silenzio
a dominar
sull’eccentrico podere.
Tutti i diritti riservati
PHIL SINE DIE
Seguitano le ore
di questo mio indelebile
impossibile
e sprofondo nell’oltre
ch’io non vedo
col mio toccare,
ma che scruto
col mio intento muto.
Questo mio silenzio
interrompe
il trapestio del mondo,
cui l’alta mia ascesa
corrompe il tempo
e piega l’attesa.
Non serve supplica
per viver il prodigio,
l’Angelo del silenzio
genera passioni,
quando il cielo è cupo
e quando l’alba
sembra tanto lontana
ormai.
Tu Angelo del silenzio
che reggi la cruna
del mio ago
verso il certo fine
della speme,
segna l’inciso
dell’amore
e sacrificami
nel degno gesto
che il mio cuor
gremisce.
Angelo del silenzio
che sorprendi
la mia anima,
mentre il frastuono
attraversa le rive
dei mari dell’essenza
e si perde
laddove lo spazio
diventa infinito
e dove il cerchio
al centro si stringe.
Ti seguo Angelo,
oltre gli orizzonti
che non tornano
e mi perdo
tra le messi del tuo bene,
mentre a te canto
il mio amor sillabato
quando è il silenzio
a dominar
sull’eccentrico podere.
Tutti i diritti riservati
PHIL SINE DIE
CORRE 'O TIEMPO
Corre 'o tiempo e chistu male scuro,
ca nun se vede,
è proprio chesto ca ce fa paura.
E' nu male ca ce leva 'a libbertà',
e ca ce cagna pure 'o modo 'e penzà.
ca nun se vede,
è proprio chesto ca ce fa paura.
E' nu male ca ce leva 'a libbertà',
e ca ce cagna pure 'o modo 'e penzà.
Chiusi dint 'a casa ce fa stà
a scervellà ca' l'oggi è incerto,
e certo 'o dimane nun ce cunzola.
a scervellà ca' l'oggi è incerto,
e certo 'o dimane nun ce cunzola.
Mentre chiagnimm' 'e muorte,
nuje ca' simme vivi,
pe scongiurà 'a sciorta,
arapimm' 'e balcune
e ce mettimmo a cantà,
ca "Tutto andrà bene".
nuje ca' simme vivi,
pe scongiurà 'a sciorta,
arapimm' 'e balcune
e ce mettimmo a cantà,
ca "Tutto andrà bene".
Tutto chest’ ce pare nu sonno,
nu fìlm 'e fantascenza,
e ppure se vedimme fore
ccà nun ce sta nisciuno,
ce rendimm’ cunto
ca chesta è 'a realtà.
nu fìlm 'e fantascenza,
e ppure se vedimme fore
ccà nun ce sta nisciuno,
ce rendimm’ cunto
ca chesta è 'a realtà.
‘A vita s'è fermata ngopp’ a sti
binari,
avimma sulo aspettà
ca parte n'ata vota 'o treno.
avimma sulo aspettà
ca parte n'ata vota 'o treno.
Intanto, cumbattimmo sta guerra
contro a nu nemmico scunusciuto ,
senz'arme e senza presunzione,
sulo cu 'a pacienza e ‘a speranza
e ce scetá nu juorno
senza tenè 'a paurà
'e ce putè abbraccià.
Tutti i diritti riservati
contro a nu nemmico scunusciuto ,
senz'arme e senza presunzione,
sulo cu 'a pacienza e ‘a speranza
e ce scetá nu juorno
senza tenè 'a paurà
'e ce putè abbraccià.
Tutti i diritti riservati
ANNA CAPPELLA
INTEGRAZIONE
Questo tempo sospeso ci ha calato
in questi giorni di solitudine, simili
ad mano , che ci sollevi dall'abisso.
Visi di fronte, divisi da una
trasparenza
di silicio e nascosti alla vita , da
una
cecità quotidiana, In case anonime.
Tu ,bella,diversa,vitale,di uno dei
tanti
universi che animano questo mondo:
Figlia
d'Oriente. Io perso nell' eterno
ritorno,
naufràgo da una diversa spiritualità.
Due fari,i nostri occhi, due navi,
noi,
in cerca di un porto. Un sospirato
approdo
. Ora,basta poco per accorgerci di
questa luce;
ora basta un niente per perderla.
Finita,
é la tempesta, le parole bramano luce
e
l'Amore Il percorso. Immanente, la
vita ci
svela il dovuto, mentre cuori ostili
piangono
menzogne, gabbie di verità assolute,
senza
chiavi, più infíde di un sorriso
estorto.
Non bastano gli amori passati,gli
amanti che
hanno tessuto le trame di tanta
letteratura,
di tutti i cuori e le anime che che
hanno
sostituito il grigio del mondo con la
luce del
desiderio. Noi siamo il nuovo
percorso, ora,
figlia d'Oriente, figlio d'Occidente;
il coraggio,
la chiave, l'amarsi il sacrificio per
una vera alba
d' Integrazione.
Tutti i diritti riservati
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CARMINE COSTANZO
TRACCE DI FUTURO
L’alba di un nuovo giorno
dà la mano al tempo,
gioca con i fili intrecciati
dell’esistenza
e stempera la paura del futuro
con un sorriso di serenità,
il vagito di un neonato,
la carezza data a un vecchio,
la mano posata sulla spalla di una
donna
chiusa nel suo dolore.
Un’immagine che sembra scaturire
dalle nuvole,
in un cielo tempestoso,
mentre il bagliore illumina il mondo,
lo rende visibile a chi ha paura di
vederlo,
ne sconfigge le ombre,
dà nuovo risalto ai particolari,
dispersi nella memoria di un tramonto.
E tu sei lì a riprenderti la vita,
a far rifiorire la gioia che sembrava
perduta,
a rinnovare con colori nuovi il tuo
cammino,
lasciando tracce sulla sabbia
per dar vita e accogliere ciò che
verrà,
senza chiederti il perché.
Tutti i diritti riservati
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ILDE RAMPINO
INNOCENTE LIBERTA’
Innocente libertà fermata nella
carne,
ostaggio del dolore spalmato sulla
pelle ingenua. Avanzi a frammenti
incontri occhi inquieti, percorri
strade
melmose. Siamo anime libere alla
ricerca
di pelle per vestire croci di legno.
Libertà nelle parole di ferro con
voci
secche come prugne. Vuoi la mia
libertà?
Mi dispiace, è solo mia. Fagocitata
nel corpo
inchiodato all’albero del pane.
Innocente libertà muti tutto in oro
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CLARA CHIARIELLO
CHE GIOIA
Finalmente in questi giorni ci è stato
Concesso di poter uscire e incontrarci
Con parenti e amici, sempre protetti e
a
distanza e ho provato attimi di
commozione
e di gioia . Dopo tre mesi di lockdown
è stato
bello riabbracciare i miei nipoti e
insieme
siamo andati in un ristorante sul mare
.
Dal nostro tavolo potevamo ammirare
il Vesuvio e il golfo di Napoli. La
città mi
è sembrata ancora più bella,con un
sole
radioso, il cielo azzurro e il mare di
un blu
intenso . Alcuni giovani hanno osato
fare
un tuffo. Io mi sono limitata ad
immortalare
lo splendore di Napoli con delle foto.
La gente era allegra gentile,salutava
con
le mani sorrideva. Abbiamo risposto
con
un sorriso e per un momento ci siamo
sentiti
tutti vicini, uniti dal fraterno
abbraccio
della libertà ritrovata e tanto
desiderata.
Questo periodo difficile della nostra
esistenza
ci dovrebbe insegnare ancora di più a
vivere
nel rispetto del sentimenti ,a godere
gli attimi
fuggenti e a far tesoro dei beni
preziosi che
la vita ci regala ogni giorno.
Tutti i diritti riservati
SERENELLA SIRIACO
DISTINTI E DISTANTI
Ho fatto un sogno stanotte. Il mondo
era spento. Il sole oscurato e la luna
ghiacciata. Tutte le stelle del cielo
galleggiavano sul mare. Incredula
vagavo nell'aria sospesa, per le
deserte
vie della città fantasma. Il
taciturno
respiro della notte penetrava nei
profondi
meandri del pensiero mio. Apro gli
occhi
e mi desto al nuovo giorno. La mia
stanza,
la mia casa, la mia famiglia e il mio
gatto.
Siamo tutti qui nella vita che pulsa.
Distinti e
distanti. Ad un passo dal cuore e
l'attesa
negli occhi. Nell'abbraccio d'intesa la
forza
troviamo per uscire dal buio tunnel in
cui
siamo finiti. Ce la faremo. Fuori la
luce
ci aspetta. I fiori verranno a
trovarci sull'uscio
di casa e le rondini faranno l'amore
con
gli usignoli. Nessun male può fermare
la primavera.
Tutti i diritti riservati
TERESA TROPIANO
INNO ALLA LIBERTÀ RITROVATA
Rivederti
con l'anima leggera,
ora, che ridisegno la mia vita,
con una mascherina tra le dita.
Volto coperto:
occhi che sorridono
labbra nascoste.
Tutto può ripartire da zero,
riassaporo la Libertà e non mi sembra
vero.
Cuore leggero.
Voglia di vivere.
L'orco oramai sembra morire.
Tra sorrisi e colori,
ritornano gli amori.
Tutti i diritti riservati
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ROSARIA PANNICO
Maggio torna
Me so’ scetato cu nu piccio dint’ô
core e ccu na scarda ‘e preta tosta mmiezz’â capa. ‘O tiempo,
niro e cchino ‘e viento, accumpagna sta malincunia ggià d’â
pprima matenata. Cchiù cupo ‘o core s’è fatto int’’a sta
casa, sperduto int’’a sti qquatto mure griggio fummo. Aggio
nzerrato ‘a porta e ppure sti penzieri, so’ asciuto mmiezz’â
via, cercann’ ‘a libbertà, nu raggio ‘e luce ca rischiarasse
‘o core e ‘a ll’anema levasse stu velo niro ‘e ppecundria
Embè ca v’aggio ‘a di’, aggio ncuntrato ‘o sole, spuntato a
ll’intrassato dint’’a sta vita scura, m’ha miso dint’ô
core nu poco d’alleria e mmaggio è riturnato cu na speranza nova.
So’ sagliuto ‘mparaviso, aggio sentuto “O sole mio.” nu coro
‘e voce ca m’arrubbata ll’anema! Si ‘o sole sponta ancora e
‘o sole mio si’ ttu, io trovo a libbertà e trovo pure ammore, si
trovo sti ddoje cose, pozzo turnà a ccampà, vierno se nn’esce
fore e ttrase ‘a primmavera.
Tutti i diritti riservati
STEFANO CEPARANO
PULLECENELLE
Sentenne ‘o chianto d’ ‘e
napulitane
Pullecenelle è venuto a truvà ‘sta
città,
s’ ‘e fermato a Margellina
‘ncopp’’o lungo
mare stammatina. Ha sunato ‘o
mandulino
cu ‘e ‘nnote e ‘na canzona pe
rompere
‘o silenzio ‘e ‘stu frastuono.
Nce sbattevo
‘o core vedenno ‘a primmavera
senza sole
addò nisciuno cchiù se da ‘nu vase
nisciuno
cchiù s’abbraccia e nun se fa cchiù
ll’ ammore
pure l’onna, nfaccia ‘e scoglie nun
fa cchiù
rummore. Mo ca è turnato a Napule,
zzompa,
balla ed è reverente, cerca e dà
curaggio
a tanta ggente. Nce dice: Nzieme a
tutto
‘o munno pure Napule s’ è
ammiscato
’stu virus, ma nuje simme napulitane
e
nun ce fa paura, e vide ca ampresso,
passarrà chesta sventura. Tutte
quante
mo state co ‘a maschera nun ‘a
tengo sul’ ij
Ajzammo ll’uocchie ‘ncielo e
cercamme
aiuto a Ddio!
Tutti i diritti riservati
VINCENZO OCCUPATO
CINQUANT’ANNI SON PASSATI
Cinquant’anni son passati
per vedervi contagiati
se la fede è juventina
non vi basta l’amuchina
cinquant ‘anni di striscioni
quasi una cantilena
finalmente anche voi
tutti quanti in quarantena
piemontesi o del bresciano
noi sappiamo perdonare
senza avere dei rancori
con i nostri cuori in mano
Con il tempo cambierete
e sarete un po’ più umani
proprio come siamo noi
fede azzurra e ....Napoletani.
per vedervi contagiati
se la fede è juventina
non vi basta l’amuchina
cinquant ‘anni di striscioni
quasi una cantilena
finalmente anche voi
tutti quanti in quarantena
piemontesi o del bresciano
noi sappiamo perdonare
senza avere dei rancori
con i nostri cuori in mano
Con il tempo cambierete
e sarete un po’ più umani
proprio come siamo noi
fede azzurra e ....Napoletani.
Tutti i diritti riservati
ALFONSO PELUSO
NATURA
All’ombra di giunchiglie solitarie,
di moto in moto sciamano le api,
ed una forza operosa le affatica…
D’intorno i verdi poggi e dolci rivi,
allietan di piaceri il mio guardare,
che, percorre ardito quella scena,
mentre il pensier beato già s’invola…
Le grazie di quei prati e i lindi
fiori,
m’ispirano per l’aria dolci versi,
e fra, quelle delizie di un’altura,
serena e lieta contemplo la natura…
Tutti i diritti riservati
ANTONIETTA CACACE
I NOSTRI COLORI
Ecco si riparte, per nuovi
sentieri, percorreremo
montagne, pianure, mari,
mete buie, le più lontane,
raccoglieremo i nostri colori,
i più belli, per dipingere
un mondo migliore!!!
Tutti i diritti riservati
SALVADOR ART
ATTRAZIONE
Occhi di luce intensa che si
guardano, si penetrano, mani
protese che parlano, si cercano.
Corpi luminosi che s’attraggono,
cuori che si sfiorano in infinito
amore.
Sbocciare di fiori, fulgidi bagliori.
Tutti i diritti riservati
SERGIO DE SIMONE
COVID 19
Non non abbatterti fratello
Non piegare il ginocchio alla
fatalità del momento Vorrei
esortarti ad un coraggio che tu
già conosci. A guardare il domani
da una prospettiva diversa, nuova.
Basterà un raggio di sole che non
mancherà per sciogliere questa
tenebra che avvolge i cuori .Il nostro
Dio non ha mai negato alle sue
creature una pausa di luce
Coraggio! Fratello
Tutti i diritti riservati
GENNARO OREFICE
Cari amici ecco il mio pensiero poetico
sul tema della SOCIALITA’ RITROVATA, non più soli nel dolore, ma
uniti nella gioia , fuori dalle case liberate, in mezzo agli altri,
ritorna la felicità.
SOCIALITÀ RITROVATA
Come un fiume in piena la vita
finalmente
ricomincia , lentamente ,
cautamente,
riprende I suo ritmi, i suoi colori, i
suoi
profumi , consentendoci di essere di
nuovo
noi stessi, di abbracciarla tutta e di
viverla
fino in fondo nella sua fragilità e
immensa
forza , mantenendo viva la socialità
, non più
toccandoci con le mani ma
approcciandoci
agli altri attraverso gli occhi,
finestra
del nostro dentro, uno sguardo negli
occhi degli
altri può dischiudere molto più di un
approccio
fisico .
Fuori dalle case liberate ritorna la
felicità
nel cuore, esplosione d’amore,
fratellanza
e speranza, non più soli nel dolore,
ma uniti
nella gioia , insieme ritroviamo la
socialità
perduta e i sussurri del risveglio
della vita ,
un concerto inesauribile di rumori,
un arcobaleno di colori , un caos
vivace di voci e di volti.
La vita è
raccontarla,scriverla,viverla,
non è solo esistere.
ILVA PRIMAVERA
Tutti i diritti riservati
Per contattare ilva :
ilva29@libero.it
http//www.rosarydelsudartnews.com
( Cantante, organizzatrice di eventi
culturali, mostre d’arte, poesie, danze, rappresentante
dell’Associazione Primavera Arte)
Complimenti per la rubrica, che trovo ben strutturata e ricca di spunti culturali interessanti!!
RispondiEliminaBuon lavoro a tutti voi
Grazie Fulvio Fezza il mio blog è anche a tua disposizione ogni volta tu vorrai inviarmi un comunicato stampa io sarò lieta ed onorata di poter pubblicare articoli che parlano di te. Cordiali saluti dr Rosaria Pannico (fb Rosaria Rosaria.
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