Promossa dall'Unione dei Comuni
Circondario Empolese Valdesa e prodotta dal Sistema museale "Museo
diffuso Empolese Valdelsa" (MuDEV) e da YAB Young Artists Bay,
si terrà a Certaldo e Gambassi Terme (FI) la seconda edizione di "Ci
sono sempre parole. [non]Festival delle narrazioni popolari (e
impopolari)", posticipata di alcuni mesi a causa dell'emergenza
sanitaria.
Fissate anche le nuove date della
mostra d'arte contemporanea "Stoner. Landing pages", in
programma dal 5 settembre 2020 al 10 gennaio 2021 nella storica sede
del Palazzo Pretorio di Certaldo. L'esposizione è parte di una
manifestazione che intende ricostruire le connessioni tra le
comunità, rigenerare la capacità di ascolto e cementare l'empatia,
rimettendo al centro le persone e i loro racconti di vita quotidiana,
in un momento storico segnato dal distanziamento sociale.
L'esposizione, liberamente ispirata al
romanzo "Stoner" di John Williams, è curata da Cinzia
Compalati ed Andrea Zanetti con opere di Emiliano Bagnato, Mauro
Fiorese, Stefano Lanzardo, Roberta Montaruli, Eleonora Roaro, Jacopo
Simoncini, Giuliano Tomaino e Zino.
Dopo l'anteprima tenutasi a Pescara nel
2016, a seguito di una campagna di crowdfunding che ha coinvolto
appassionati d'arte e bibliofili, mobilitando lo spontaneismo e
creando una vera condivisione emotiva, il progetto si presenta a
Certaldo nella sua completezza, con l'aggiunta di un lavoro inedito
di Emiliano Bagnato e la rimodulazione contest specific delle
installazioni.
La mostra "Stoner. Landing pages"
trae origine dal noto romanzo di John Williams, un caso letterario
che ha appassionato migliaia di lettori nel mondo: la biografia di un
anonimo professore universitario che a cavallo tra la prima e la
seconda guerra mondiale affronta i drammi e le passioni di una vita
normale. Ad otto autori contemporanei, diversi per poetica e
formazione, è stato chiesto di far vivere i personaggi e le
atmosfere del romanzo attraverso il proprio linguaggio: fotografia,
istallazioni, musica, performance e video. Non solo la riproduzione
espressiva delle pagine di "Stoner", bensì l'appropriarsi
dei protagonisti per scavarne le profondità, per esternarne il
non-detto e il non-scritto, per incanalare la narrazione nelle
suggestioni della forza visiva.
Emiliano Bagnato (La Spezia, 1993) -
compositore e sound designer - interpreta Grace, la figlia di Stoner.
In una rilettura musicale e interattiva, tutto il dramma di un
personaggio che ha subito le storie dei genitori, senza colpe.
Resterà imprigionato o si salverà dal suo passato?
Mauro Fiorese (Verona, 1970-2016) è
stato uno dei cento fotografi più quotati al mondo. Sono esposte,
dopo la sua morte prematura, alcune opere tratte da
www.libraincancer.it, il blog in cui ha raccontato la sua personale
battaglia contro il cancro. Tenendo fede all'impostazione letteraria
dell'esposizione, l'autore ha composto dodici dittici fotografici che
si sviluppano nell'immagine pura e nel suo, arbitrario, rimando
testuale. In mostra interpreta Gordon Finch, l'amico fraterno di
Stoner e filtra attraverso i suoi occhi - e quindi attraverso il
grande tema dell'amicizia - la vita del protagonista.
Stefano Lanzardo (La Spezia, 1960) è Stoner. Con quattro scatti fotografici sono descritti altrettanti momenti simbolo dell'esistenza del protagonista: dalla terra che lo ha generato, e alla quale torna, ai corridoi dell'università in cui passeggia come un fantasma, allo studio di casa, dove poteva dedicarsi alle amate letture, fino alla relazione con le donne del romanzo. Un viaggio dal forte impiano anti-eroico e anti-epico che trasforma la vita di un uomo dimenticato da tutti in un racconto collettivo.
Roberta Montaruli (Torino, 1978) è
Katherine, l'amante di Stoner. L'artista torinese racconta la loro
storia d'amore in una video-installazione in cui - mancando la
presenza antropica - sono gli oggetti a narrare le loro vite, fatte
di respiri e sospiri, gioie e dolori, fatica e tensione verso la
felicità. Un video d'animazione che si crea e si cancella attraverso
l'uso del carboncino e della gomma, in bilico tra eterno ed effimero.
Eleonora Roaro (Varese, 1989) ha
realizzato per la mostra una video installazione dedicata ad Edith,
la moglie di Stoner, in cui porta alla luce tutte le fobie del
personaggio, una donna distante, anaffettiva, che non si fa "toccare"
in tutti i sensi. Attraverso una sineddoche - Edith è rappresentata
solo dal suo occhio ceruleo - diventa la "telecamera di
sorveglianza" delle vite di chi la circonda. In esposizione
anche il video-documento di una performance in cui ha interpretato
Edith in uno dei momenti topici del romanzo dipingendo di rosa, in
preda a una sorta di controllata follia, la scrivania e tutti gli
oggetti di Stoner.
Jacopo Simoncini (Carrara, 1979) ha
composto per l'esposizione un pezzo inedito per viola - eseguito da
Ignazio Alayza - che racconta attraverso sussulti lo stridore
dell'esistenza. Le corde, come le vite dei personaggi del romanzo,
sono quasi portate a rompersi, lo vorrebbero, ma non ci riescono. Una
tensione continua che accompagna lo sguardo sulla mostra. La stessa
tensione che attraversa tutta la musica di Simoncini, una musica che
vuole evocare paesaggi interiori, teatrale nel suo continuo mettere
in scena emozioni contrastanti e stati d'animo.
Giuliano Tomaino (La Spezia, 1945) -
l'artista che tutti hanno potuto vedere con le sue sculture nel
decumano di Expo Milano 2015 - interpreta il padre di Stoner,
portando avanti la storica serie dei "Santi" con una cruda
installazione che ferma il momento della sua morte. Solo una frase,
ad evocare la caducità delle azioni compiute e dell'esistenza, la
sua e quella di tutti. Anche il segreto della morte svela il peso
dell'assenza e riconduce alla semplicità della terra. Attorno solo
il silenzio e la sua musica.
Zino (Teramo, 1973) - noto per le opere
realizzate con i lego e la realtà aumentata - qui interpreta
l'antagonista di Stoner e lo immortala nel momento in cui fa la sua
prima apparizione nel romanzo: fisicamente menomato, Lomax ha un viso
da attore del cinema sul quale l'artista riporta le parole della sua
presentazione all'interno del testo. Tra le righe, una frase
metalinguistica attraverso la quale l'artista dà forma a quello che
sarebbe stato il pensiero di Lomax nei confronti del romanzo stesso:
"Stoner è un libro del cazzo".
La mostra "Stoner. Landing pages"
sarà allestita al piano terra di Palazzo Pretorio, l'edificio più
rappresentativo di Certaldo. Il nucleo iniziale, eretto dai Conti
Alberti intorno alla fine del XII secolo, si è ampliato nel corso
dei secoli. Dal 1415 al 1784 è stato sede del Vicariato della
Valdelsa e della Val di Pesa. Si sono succeduti, nel ruolo di Vicari,
amministratori della giustizia - la carica era semestrale - ben 707
esponenti di importanti famiglie fiorentine. Ne sono testimonianza le
centinaia di stemmi araldici che si conservano sulle mura e alle
pareti del Palazzo e nell'archivio vicariale. Nel Palazzo sono
visitabili le sale dedicate all'amministrazione della giustizia e
l'appartamento privato del Vicario; sono ancora presenti le prigioni.
Nell'annessa chiesa si conservano anche gli affreschi del Tabernacolo
dei Giustiziati (1464-65), opera di Benozzo Gozzoli, originariamente
situato nel paese basso.
Ideato da Andrea Zanetti, direttore
artistico insieme a Cinzia Compalati sin dalla prima edizione, il
festival si inserisce in una progettualità più ampia, tesa ad
incentivare la partecipazione delle comunità nella ridefinizione
della missione culturale del territorio.
Oltre alla mostra, che porta in scena
la seconda parte del nome del Festival - (e impopolari) -, cioè
quelle storie che appartengono al vissuto di tutti ma che nessuno
vorrebbe ascoltare, la manifestazione prevederà due ulteriori
azioni: i racconti dei cittadini, storie di vita vissuta messe in
scena direttamente dai cittadini (grazie al supporto drammaturgico di
attori professionisti individuati tramite call pubblica) e parole e
musica del cantautore Bobo Rondelli, uno degli ultimi "maledetti"
della canzone e della poesia italiana, che sarà presente il 13
settembre, a Gambassi Terme, con lo spettacolo "Cos'hai da
guardare?".
L'edizione 2020 del festival è
realizzata con il contributo di Fondazione CR Firenze; media partner
Radio Nostalgia e Segnonline.
La mostra "Stoner. Landing pages"
sarà aperta al pubblico dal 5 settembre al 31 ottobre tutti i giorni
con orario 10.00-13.00 e 14.30-19.00, dal 1° novembre al 10 gennaio
di lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì con orario 10.00-13.00 e
14.30-16.30; sabato e domenica ore 10.00-13.00 e 14.30-17.30, chiuso
il martedì. Per informazioni ed approfondimenti:
info@museiempolesevaldelsa.it, www.museiempolesevaldelsa.it.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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