Giovedì 16 luglio (ore 11.30, Giardino
delle Fontane), un evento della sezione SportOpera
Presentazione del libro postumo di
Pietro Mennea
“Monaco 1972. Una tragedia che poteva
essere evitata” (Colonnese Editore)
Anche per quest'anno Museo e NTFI
promuovono una scontistica integrata
Con ticket del MANN o tessera OpenMANN,
singolo spettacolo NTFI a 5 euro
Con biglietto NTFI, ingresso di 6 euro
all'Archeologico
Una rete che si conferma, nel
nome del dialogo tra le arti: giovedì 16 luglio (ore 11.30, Giardino
delle Fontane), il MANN ospiterà un importante evento della sezione
SportOpera del Napoli Teatro Festival Italia: si tratterà della
presentazione di Monaco 1972. Una tragedia che poteva essere evitata
(Colonnese Editore), volume postumo di Pietro Paolo Mennea.
Il libro, ultima opera del grande
campione, era rimasto inedito alla sua scomparsa: tra politica
internazionale e mondo dello sport, il racconto ripercorre le
tragiche vicende che segnarono le Olimpiadi di Monaco nel 1972.
All’incontro interverranno Manuela
Olivieri Mennea, Alfio Giomi (presidente italiano della Fidal),
Ruggero Cappuccio (direttore artistico del Napoli Teatro Festival
Italia) Patrizio Oliva (medaglia d’oro a Mosca 1980), Vito Grassi
(Presidente Industriali di Napoli e vice presidente di
Confindustria), Maurizio Marino (Neapolis Marathon); apriranno il
dibattito i saluti di Paolo Giulierini (Direttore MANN) e Francesca
Mazzei (Colonnese and Friends). L'iniziativa sarà a cura di Claudio
Di Palma, con l'organizzazione Vesuvioteatro.
La scelta di presentare il libro
proprio al MANN è particolarmente significativa: la narrazione dello
sport nel mondo antico, infatti, si dipana, in maniera avvincente,
anche attraverso le opere dell'Archeologico. Se le celebri sculture
gemelle in bronzo dei Corridori, conservate al Museo, sono ormai
icona internazionale del ricco apparato decorativo del peristilio
della Villa dei Papiri di Ercolano, le collezioni e i depositi del
MANN dischiudono tesori che narrano l'importanza dell'esercizio
fisico nel mondo greco-romano: anche tramite lo sport, si favoriva la
paideia (educazione) delle giovani generazioni. Anfore paratenaiche
(nell’antica Grecia erano offerte come premio ai vincitori delle
gare e, generalmente, contenevano olio), vasi con raffigurazioni
delle diverse discipline sportive, affreschi delle città vesuviane
con rappresentazioni di lotte e corse con bighe, sculture in marmo di
atleti ed iscrizioni provenienti da Napoli antica, sono alcuni dei
tanti reperti che rappresentano la centralità della dimensione
sportiva nella vita dei greci e dei romani,
''Durante le Olimpiadi in Grecia si
fermavano le guerre e si sfidavano gli atleti provenienti da tutte le
città della Madrepatria e delle colonie - ricorda Paolo Giulierini
direttore del MANN - Venti secoli dopo, la morte entra nel villaggio
olimpico utilizzato come ribalta per rivendicazioni violente che
nulla avevano a che vedere con lo spirito della manifestazione.
Mennea, figlio del vento al pari di Lewis, con questo racconto,
spiega lucidamente il valore dello sport, unica possibile catarsi e
sublimazione dei valori positivi dell'uomo. L'uomo di Barletta, città
abituata alle disfide, vince ancora, battendo un nuovo primato,
affidandosi inconsciamente alla cabala dei numeri: non più 19 e 72,
il suo record nei 200, ma 1972: l'anno della tragedia, da lui
raccontata perché non succeda mai più''.
Il gemellaggio culturale tra il MANN e
Napoli Teatro Festival Italia, anche per quest'anno, prevedrà una
scontistica comune: con il biglietto del Museo o la tessera OpenMANN,
ciascuno spettacolo NTFI costerà 5 euro; viceversa, con ticket di
NTFI, l'ingresso all'Archeologico avrà prezzo speciale di 6 euro.
Monaco 1972. Una tragedia che poteva
essere evitata (Colonnese Editore):
la scheda del libro e le note
sull'autore
Nel 1972 Pietro Mennea stava per
coronare il sogno di partecipare, per la prima volta, alle Olimpiadi.
A Monaco – nel cuore dell’Europa ferito dalla Guerra fredda –
tra centinaia di atleti di ogni nazionalità, erano giorni di grande
gioia. Ma durò poco. Perché nella notte tra il 4 e il 5 settembre
un commando palestinese entrò nel Villaggio Olimpico e prese in
ostaggio gli undici componenti della delegazione israeliana. Due
furono uccisi subito. Altri nove morirono il giorno dopo
all’aeroporto. Partendo dall’esperienza diretta di quei tragici
giorni, Mennea – che ha affiancato ai successi sportivi un sincero
impegno civile e politico, arrivando fino al Parlamento Europeo –
in questo documentato saggio inedito ricostruisce i controversi
scenari del mondo olimpico e le trame internazionali che intrecciano
politica e terrorismo, Est e Ovest, Israele e Palestina. Per
rileggere un pezzo di storia, ma anche per capire gli errori che non
dovrebbero ripetersi.
Pietro Paolo Mennea (1952-2013) è
stato uno dei più grandi campioni olimpici italiani del Novecento. I
suoi tempi nei 200 (ancora record europeo) e nei 100 metri piani sono
rimasti imbattuti per oltre vent’anni. Insignito dell’ordine
olimpico e introdotto nella Hall of Fame della Fidal, personalità
brillante e vivace, Mennea non rinunciò agli studi e all’impegno
civile, laureandosi in Scienze politiche, Giurisprudenza, Scienze
motorie e sportive, e Lettere. Esercitò le professioni di avvocato e
di commercialista e, dopo la carriera agonistica, svolse attività
politica – fu europarlamentare dal 1999 al 2004 – pubblicando
diversi saggi.
Ricordo ancora il senso di meraviglia
che mi assalì quando misi piede nel villaggio olimpico la prima
volta. Avevo da poco compiuto vent’anni e bruciavo dal desiderio di
conoscere il mondo. C’erano persone arrivate da ogni parte della
Terra; non sapevo dove guardare, perché non volevo che mi sfuggisse
nulla di quell’esperienza entusiasmante. Intorno a me c’erano
atleti di tante nazionalità diverse. Quei primi giorni li ricordo
come momenti di grande gioia. Non sapevo che sarebbe durata solo
pochi giorni...
Evento disponibile solo per un numero ridotto di spettatori, previa prenotazione al numero +39 3499374229
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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