Attività motorie come strumento di crescita fisica, cognitiva ed emotiva del bambino:
a Napoli si formeranno i primi esperti in Italia di pedagogia e neuropsichiatria
Professionisti della formazione e della psicomotricità: non solo dal punto di vista psicopedagogico, ma anche di quello neuropsichiatrico, grazie ad una collaborazione tra il gruppo di ricerca in neuropsichiatria infantile e quello della pedagogia e della didattica. Una figura completa quella che punta a formare il “Master di primo livello in Alti studi pedagogico-clinici: Psicomotricità e progettazione di interventi in età evolutiva” proposto quest’anno dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, non a caso l’unica istituzione italiana ad avere l’intero sistema della formazione, dalla scuola dell’infanzia all’Università.
L’iter formativo (1500 ore, 60 cfu oltre 24 cfu validi come competenze di base per l’accesso ai concorsi nella scuola)si giova anche di una collaborazione con il gruppo di ricerca internazionale sulla Clinical Education and Narrative Medicine della Temple University di Philadelphia, Sbarro Institute per cui i discenti apprenderanno anche nozioni di medicina narrativa, psicomotricità e disturbi del comportamento alimentare oltre al rapporto educazione – medicina nell’ambito di una equipe multidisciplinare guidata da Fabrizio Manuel Sirignano, professore ordinario di Pedagogia generale e sociale e direttore del Centro di Lifelong Learning di Ateneo.
Il professionista così formato sarà in grado di progettare iniziative nella scuola, nelle cooperative sociali o nei centri di animazione ludica, forte di una conoscenza profonda sia delle dinamiche neuropsichiatriche che della progettazione educativa.
Conseguentemente all’emergenza Coronavirus, le lezioni si terranno in modalità telematica a partire da dicembre su piattaforma Google Meet, con la possibilità quindi di interagire con docenti e tutor in diretta proprio come in aula.
Proprio la recrudescenza dell’epidemia del resto ha determinato anche la sospensione delle attività motorie, limitazione che ha stimolato un importante dibattito tra esperti di pedagogia e psicologia sul ruolo svolto da tali attività nel processo di crescita del soggetto. E’ innegabile, infatti, che lo sport svolge un ruolo fondamentale nella formazione della personalità e del senso di sicurezza, soprattutto per i più piccoli, oltre ad innescare una sana abitudine al rispetto delle regole.
Educatori, formatori ed insegnanti della scuola dell’infanzia sono stati quindi chiamati a riflettere sull’importanza delle pratiche motorie in relazione alla relazione esistente tra sviluppo motorio e sviluppo affettivo. Tra queste, la pratica educativa della psicomotricità consente al bambino di monitorare ed armonizzare i propri movimenti e le proprie emozioni attraverso il gioco, nonché di sperimentare e comprendere la realtà attraverso il corpo. Una pratica che non può essere improvvisata, ma che necessita di uno studio di natura teorica e di una solida base scientifica, per poter puntare al raggiungomento del ben-essere reale del bambino.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
Nessun commento:
Posta un commento