Settimana Santa - Quarto Giorno
Gesù istitiusce l'Eucarestia e l'Ordine Sacro
Il Giovedì Santo si celebra il rito della benedizione degli Olii Santi durante la Messa del Crisma ricordando l'ultima Cena del Signore dando così inizio al Triduo Santo.
Oggi si conclude la Quaresima (iniziata con il Mercoledì delle Ceneri) e con finisce anche il digiuno penitenziale.
Con la messa vespertina “in Coena Domini” inizia il Triduo pasquale: ossia i tre giorni nei quali si commemora la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù, che ha come fulcro la solenne Veglia Pasquale e si conclude con i secondi vespri della Domenica di Pasqua.
Nel tardo pomeriggio del Giovedì Santo
tutte le chiese celebrano della Messa in “Coena Domini” (la “Cena
del Signore”): si tratta dell'Ultima Cena che Gesù tenne insieme
ai suoi apostoli prima dell'arresto e della condanna a morte.
Tutti
e quattro i Vangeli riferiscono che Gesù, avvicinandosi la festa
"degli Azzimi", ossia la Pasqua ebraica, mandò alcuni
discepoli a preparare la tavola per la rituale cena, in casa di un
loro seguace. La Pasqua è la più solenne festa ebraica e viene
celebrata con un preciso rituale, che rievoca le meraviglie compiute
da Dio nella liberazione degli Ebrei dalla schiavitù egiziana (Esodo
12); e la sua celebrazione si protrae dal 14 al 21 del mese di Nisan
(marzo-aprile).
In paricolare il Vangelo di Giovanni,
al capitolo 13, racconta l'episodio della lavanda dei piedi. Gesù
«avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine»,
si alzò da tavola, depose le vesti e preso un asciugatoio se lo
cinse attorno alla vita, versò dell’acqua nel catino e si mise a
lavare i piedi degli Apostoli, asciugandoli poi con l’asciugatoio
di cui era cinto.
Bisogna sottolineare che a quell’epoca si
camminava a piedi su strade polverose e fangose, magari sporche di
escrementi di animali, che rendevano i piedi, calzati da soli
sandali, in condizioni immaginabili a fine giornata. La lavanda dei
piedi era una caratteristica dell’ospitalità nel mondo antico, era
un dovere dello schiavo verso il padrone, della moglie verso il
marito, del figlio verso il padre e veniva effettuata con un catino
apposito e con un “lention” (asciugatoio).
Al turno di
Simon Pietro, egli si oppose: “Signore tu lavi i piedi a me?”
Gesù rispose: “Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo”
Pietro allora ancora non comprendeva il simbolismo: “Non mi laverai mai i piedi”
Allora Gesù rispose di nuovo: “Se non ti laverò, non avrai parte con me”.
Questa lavanda è una delle più grandi lezioni che Gesù dà ai suoi discepoli, perché dovranno seguirlo sulla via della generosità totale nel donarsi, non solo verso le abituali figure, fino allora preminenti del padrone, del marito, del padre, ma verso tutti i fratelli nell’umanità, anche se considerati inferiori nei propri confronti.
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