Interviste a dodici grandi artisti del nostro
tempo
di Anna Maria Santoro
Edizioni Carabba, 2021
Dodici interviste, tanti anni di lavoro, innumerevoli viaggi per offrire uno spaccato della pittura figurativa italiana dal secondo dopoguerra a oggi attraverso le vite di alcuni dei suoi protagonisti, individuati grazie al supporto di Alfredo Paglione: Claudio Bonichi, Ennio Calabria, Bruno Caruso, Armando De Stefano, Omar Galliani, Carlo Guarienti, Franco Mulas, Romano Notari, Ruggero Savinio, Giuliano Vangi, Piero Vignozzi, Giuseppe Zigaina.
Tra le novità editoriali della Casa
editrice Carabba si segnala il volume "Arte per immagini.
Interviste a dodici grandi artisti del nostro tempo" di Anna
Maria Santoro, con prefazione di Elena Pontiggia, postfazione di
Gabriele Simongini e apparato bio-bibliografico a cura di Valentina
Cocco.
Il libro offre uno spaccato della pittura figurativa
italiana dal secondo dopoguerra a oggi attraverso le interviste ad
alcuni dei suoi protagonisti - Claudio Bonichi, Ennio Calabria, Bruno
Caruso, Armando De Stefano, Omar Galliani, Carlo Guarienti, Franco
Mulas, Romano Notari, Ruggero Savinio, Giuliano Vangi, Piero
Vignozzi, Giuseppe Zigaina - individuati grazie al supporto del
gallerista e mecenate Alfredo Paglione, che nella sua storica
Galleria Trentadue di Milano ha seguito e trattato quasi tutti gli
artisti intervistati.
Esito di tanti anni di lavoro e di
innumerevoli viaggi attraverso Friuli Venezia Giulia, Toscana,
Marche, Umbria, Lazio e Campania, affrontati da Anna Maria Santoro
tra il 2012 e il 2019 per incontrare gli artisti nei loro studi, il
volume riporta i dodici racconti di vita all'interno delle complesse
dinamiche sociali, antropologiche e storiche che hanno caratterizzato
il panorama culturale italiano del XX secolo: la guerra, la diatriba
su astratto e figurativo, le scoperte di fisica quantistica, il
Sessantotto, l'intervento degli Stati Uniti nel mercato dell'arte, la
chiusura dei manicomi. Nel testo-intervista non vengono riportate le
domande: la narrazione si sviluppa in un continuum, che comprende
anche la descrizione degli atelier e dei luoghi in cui gli artisti
hanno lavorato e vissuto, in una sintesi di immagini paesaggistiche,
o di cronaca, che evocano le atmosfere e gli stilemi delle loro
opere. L'ultima biografia, dedicata ad Omar Galliani, è stata invece
tratteggiata a partire da uno scambio epistolare.
«Una delle
cose più utili che un critico possa fare - scrive Elena Pontiggia -
è ascoltare gli artisti e riportare le loro parole. […] L'opera
d'arte, ha dimostrato Gadamer, ha infiniti significati e il suo
significato ultimo è la somma di tutte le analisi possibili.
Tuttavia una cosa è imporre una lettura a senso unico, una sorta di
pensiero unico dell'interpretazione; un'altra (ben altra) è sentire
un artista che ci rivela qualcosa di sé. E non si ringrazierà mai
abbastanza chi lo sollecita a farlo. Così quando Anna Maria Santoro
mi ha inviato il suo manoscritto, consigliata da Alfredo Paglione
(che capisce di pittura come pochi e conosce il mondo dell'arte come
nessuno), mi sono precipitata a leggerlo, trovando tante cose
interessanti da imparare, da sottolineare, da tenere a mente. […]
Ne riporto solo tre esempi. Romano Notari, il grande mistico della
pittura contemporanea, ci dice: "Chi guarda le mie opere deve
capire e sentire che dentro c'è vita e che c'è amore… Perfino
questo colore soave mio nasce dall'anima, da una tecnica non vaga ma
precisa e la forza di dipingere la luce mi è aumentata. Come?
Annullando l'ombra". Tutta da leggere è poi l'intervista a
Ruggero Savinio, che racconta dello zio Giorgio de Chirico, del padre
Alberto Savinio e di sé, in pagine da vero narratore. Anche se non
bisogna dimenticare la sua precisazione: "Mi sento più pittore
che scrittore: la pittura è stata la prima cosa alla quale mi sono
dedicato, e la scrittura, comunque, gira sempre intorno alla mia
pittura". Commuove infine la testimonianza di Omar Galliani
quando parla del figlio Massimiliano, pittore di raro talento che ci
ha lasciati troppo presto. Né Anna Maria, quando poneva le domande,
né Omar, quando le rispondeva, sapevano che il destino del giovane
artista stava per compiersi. Ma la scrittura serve anche a questo: a
conservare».
«Non sono semplicemente dodici interviste ad
altrettanti artisti - aggiunge Gabriele Simongini - quelle raccolte
in questo godibile libro di Anna Maria Santoro. Tutte, tranne una,
sono nate dall'incontro dell'artista nel suo studio e diventano quasi
un racconto in cui domina la narrazione del protagonista senza che ci
sia un'intrusione evidente dell'intervistatrice che però è lì,
riservata ma ben attenta e sensibile, presente nell'introdurre e
contestualizzare l'intervista, nell'inserire osservazioni e
descrizioni sempre puntuali e nell'innescare le risposte senza
mettere le domande nel testo. Ne viene fuori, per ciascun artista, un
insieme fluido di ricordi, riflessioni, intenzioni, pieno di umanità
ma anche di tante testimonianze sull'arte italiana dal secondo
dopoguerra ad oggi. E poi non va sottovalutata la vena… sempre
misurata e mai fuori dalle righe negli incipit sintetici e poetici
dedicati al viaggio per arrivare allo studio dell'artista creando un
emozionante senso d'attesa per l'incontro imminente. […] E… entra
in gioco l'omaggio ad una figura unica del panorama collezionistico e
mecenatistico italiano, quell'Alfredo Paglione che con le sue
donazioni ha gettato infiniti semi di bellezza … Così gli artisti
protagonisti del libro sono stati tutti legati a Paglione e molti di
loro hanno esposto nella mitica Galleria 32 di Milano. Sono
accomunati, pur nelle differenze che separano le personalità forti,
da quella definizione di "Arte per Immagini" coniata con
lungimiranza, nel 2004, dallo stesso Paglione… […] Anna Maria
Santoro traccia dei veri e propri ritratti che vanno in profondità,
senza alcuna retorica, tirando in ballo non solo l'artista colto
nella decisiva… realtà in divenire del suo studio ma anche l'uomo,
in un tutt'uno inscindibile».
«Quattro degli artisti
intervistati - dichiara Anna Maria Santoro - sono purtroppo scomparsi
(Giuseppe Zigaina, Claudio Bonichi, Bruno Caruso e, recentemente,
Armando De Stefano), lasciando un vuoto ma, contemporaneamente, una
ricchezza che, attraverso le loro opere, trova opportunità di
conoscenza in quella Verità che, per Lacan, rivela la struttura
dell'inconscio».
Anna Maria Santoro, laureata in Filosofia
con una tesi di ricerca in Storia dell'arte medievale, ha insegnato
Filosofia e Scienze umane nei licei. È giornalista pubblicista.
Il
libro "Arte per immagini. Interviste a dodici grandi artisti del
nostro tempo", parte della collana "Universale Carabba.
Uomo e cultura", è disponibile in libreria (ISBN:
978-88-6344-610-4), su tutte le piattaforme online e sul sito web
dell'editore: https://editricecarabba.it/.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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