Si allarga la lista dei musei italiani che hanno deciso di aderire al progetto di Cinello e Save The Artistic Heritage, per tutelare attraverso il digitale il nostro patrimonio artistico. Opere di straordinario valore di Raffaello Sanzio, Leonardo Da Vinci, Piero Della Francesca, Tiziano Vecellio e molti altri sono oggi parte del nuovo catalogo di Cinello.
I capolavori nella loro versione digitale diventano dunque disponibili per partecipare a mostre internazionali o entrare a far parte di prestigiose collezioni private.
I DAW Digital Artworks che verranno realizzati attraverso il brevetto e la tecnologia di Cinello saranno nuovi originali 1:1, crittografati, autenticati dal museo detentore dell’originale, certificati dalla tecnologia Blockchain. Ogni DAW sarà corredato di un certificato che ne attesta l’unicità e l’autenticità controfirmato da Cinello e dal Direttore del museo proprietario.
La disponibilità di opere di questa qualità in formato digitale consentirà di realizzare mostre Green in tutto il mondo a impatto zero (l’invio esclusivo del file permette di non emettere Co2 per gli spostamenti).
Per quanto riguarda il mercato collezionistico, i nuovi capolavori saranno a breve consultabili sul portale www.cinello.com e quindi acquistabili da privati. La metà della vendita al netto dei costi verrà retrocessa al museo detentore dell’originale per sostenere il patrimonio artistico italiano attivamente.
LA RIVOLUZIONE NFT NEL MONDO DELL’ARTE
Nel mondo dei passion asset è in atto una vera e propria rivoluzione. L’avvento del digitale ha spalancato una nuova strada che rischia di far convergere una gran parte del mondo collezionistico. Tutto questo è accaduto in una manciata di mesi. I tradizionali player del mercato dell’arte (gallerie, fiere, case d’asta) stanno cercando di capire in velocità come salire su un treno che inevitabilmente cambierà le regole del gioco. Se prima eravamo soliti vedere l’arte come un piccolo mondo di beni di lusso destinato a una manciata di collezionisti top spenders, le nuove piattaforme web hanno avvicinato una mole enorme di nuovi potenziali clienti, che interessa a tutti intercettare. Si lavorerà probabilmente meno con l’opera da milioni e molto di più con le edizioni, ma il mercato è diventato veramente globalizzato. Ma cosa sono questi NFT? Si tratta di strumenti di autenticazione digitale estremamente versatili che possono essere utilizzati per identificare beni (assets) fungibili e non fungibili. Di fatto hanno dato la possibilità di rendere unici dei file digitali come i comuni jpg, le gif o un mp3. E qui sta il bello: files che fino a pochi anni fa erano copiabili e condivisibili da tutti, oggi diventano unici, e collezionabili.
I Tokens possono essere scambiati tra utenti, e in questo modo di fatto viene realizzato un trasferimento di proprietà. Quando si fa riferimento a file digitali tokenizzati all’interno della blockchain significa che è stato creato un token NFT attraverso uno Smart Contract, e questo token memorizza un’informazione specifica che identifica in modo univoco il file digitale.
Tuttavia, il fatto che il file digitale ed il suo proprietario siano registrati tramite un NFT nella rete blockchain (che ricordiamolo è un registro pubblico) non previene che il file stesso possa essere copiato e replicato all’esterno della blockchain. La blockchain certifica che il file identificato da un certo Token NFT è di proprietà di un utente specifico, chiunque al di fuori della blockchain lo avesse anche copiato e replicato non può rivendicarne la proprietà.
In maniera differente, Cinello consente attraverso il suo brevetto depositato di garantire l’incopiabilità di ogni DAW, in quanto il file che contiene l’opera viene legato in maniera indissolubile al monitor in cui verrà proiettato. Il tutto viene controllato da un mini computer che viene affidato dal collezionista assieme al certificato di autentica firmato dal museo. In qualunque momento, ad esempio in caso di furto, il monitor può essere geolocalizzato e disattivato da remoto.
IL CASO BEEPLE E L’ASCESA DI DOT PIGEON
Persino le case d’asta hanno iniziato a battere opere digitali: Christie’s lo ha fatto per prima, lo scorso marzo, con “Everydays—The First 5000 Days” di Beeple, recordman della crypto 69 milioni di dollari. Sotheby’s ha risposto con una vendita esclusiva NFT only di PACK in aprile, totalizzando oltre 10 milioni di dollari in meno di tre ore.
Le opere di crypto art proposte in asta vengono registrate con tecnologia blockchain (che contiene la firma dell’artista), il token verifica quindi l’autenticità dell’opera e un insieme di informazioni – l’ora della creazione, le dimensioni, la tiratura e il track record di eventuali vendite, nonché il suo legittimo proprietario. Sono creazioni prodotte in motion graphic, realizzazioni tridimensionali, scomposizioni digitali e simulazioni di movimento, oppure opere realizzate tradizionalmente e poi fotografate per essere modificate. Individuata la crypto opera dei desideri, si passa all’acquisto: alcune piattaforme consentono l’uso della carta di credito, ma in genere si paga in ETH, la moneta di Ethereum. I luoghi migliori dove visionarle e acquistarle sono piattaforme come OpenSea, Nifty Gateway, SuperRare e Rarible: se c’è la possibilità di investire, è il momento di cercare l’autore su cui scommettere.
E poi si arriva ai casi eclatanti. Come l’italiano DotPigeon che è diventato una celebrità mondiale grazie a Nifty Gateway, uno dei marketplace di punta della crypto arte.
Nel suo caso è successo che le opere siano andate sold out in una sola settimana, facendogli guadagnare quasi due milioni di euro. Opere con un prezzo medio di 1.500 euro, non prezzi astronomici. Milanese, 33 anni, DotPigeon è piaciuto soprattutto agli under 30 americani, che hanno apprezzato stile e messaggio: lui dipinge appartamenti di lusso in cui si intrufola un personaggio con il volto coperto da un passamontagna (così si presenta anche DotPigeon, che sta oscurando le sue generalità precedenti). Un ladro? Un provocatore? Più semplicemente, la parte più nascosta di sé, quella che reagisce con rabbia all’obbligo di mostrarsi per bene e senza emozioni, in linea con una facciata che una volta si sarebbe detta “borghese”, e che oggi risponde al bisogno di mostrarsi “politicamente corretti”, sempre e comunque. La storia di DotPigeon serve a capire come sta cambiando un mercato finora dominato da gallerie, aste e fiere. Quello che era ed è ancora il mercato fisico, al quale ora però si affianca quello digitale. Invece di possedere un quadro da appendere alla parete, ci si aggiudica il file di un crypto autore. « C’è chi commenta che ha senso spendere X euro per un jpg, roba che si salva su un computer», afferma DotPigeon. “In realtà è questa convinzione a non avere senso, altrimenti potremmo stamparci la Gioconda e pensare che abbia un valore, ma è evidente che non ce l’ha“. Del resto, è sempre un problema di autentica.
CINELLO UNLIMITED: I FINALISTI IN GARA
Sono stati annunciati i finalisti del Premio Cinello Unlimited, premio dedicato all’arte digitale che mira a mettere in luce le migliori esperienze in ambito artistico e culturale, capaci di costruire connessioni con il mondo della tecnologia digitale. Il Premio vuole mettere in luce e costruire un punto di attenzione sul tema, facendosi al contempo ambasciatore della visione che ha ispirato la creazione dell’azienda Cinello stessa, fondata da John Blem e Franco Losi.
I finalisti della prima edizione sono complessivamente trenta, ovvero dieci per ciascuna categoria di partecipazione (Artista, Giornalista, Progetto). La cerimonia di premiazione verrà annunciata a breve (in base alle restrizioni covid) e si terrà in una serata di gala a Milano.
Per la categoria Artista, sarà premiato chi avrà realizzato il progetto o l’opera più interessante costruita o divulgata in ambiente digitale nel 2020.
I finalisti sono: Domenico Barra, Collettivo DAPA, Marcin Gierat, Nicola Gobbetto, Chiara Lecca, Marcello Maloberti, Vincenzo Marsiglia, Marinella Senatore, Massimo Uberti e Silvia Vecchiato.
Per la categoria Giornalista, sarà premiato il migliore articolo di carattere divulgativo in ambito arte, cultura e innovazione digitale, scritto nel periodo 2020 e pubblicato, su piattaforma digitale (website, app, canali social). I dieci giornalisti selezionati sono Giovanni Audiffredi, Nicolas Ballario, Luca Beatrice, Matteo Bergamini, Stefano Bucci, Germano D’Acquisto, Franco Fanelli, Silvia Granziero, Daniele Perra e Massimiliano Tonelli.
Per la categoria Progetto, che premierà la migliore campagna o progetto digitale in ambito arte e cultura, i dieci finalisti individuati sono: Cactus Magazine - Luca Smorgon e Simone Rossi, Fondamenta – Artissima; Le Tipe Umane - Andrea Incontri Tommaso Calabro; Letizia Battaglia, Palermo e la lotta alla Mafia – Istituto Italiano di Cultura di Berlino; Radio Gamec - Lorenzo Giusti e Leonardo Merlini; Ren Hang- il filtro, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci; Seascape/ Borders Davide Quadrio; The Bonamist Francesco Bonami; The Sound of Couture #whatdoesistsoundlike - Valentina Nervi e VSPACE, Galleria Massimo De Carlo.
Al vincitore di ognuna delle tre categorie sarà assegnato un riconoscimento in denaro pari a 2.500 Euro.
La giuria che seleziona i vincitori, uno per categoria, vede la presenza di professionisti esperti in ambito digital, cultura e comunicazione ed è presieduta da Franco Losi e composta da Francesca Bortolotto Possati, imprenditrice; Elio, musicista; Paola C. Manfredi, PCM Studio; Paola Manfrin, direttore creativo; Walter Mariotti, direttore editoriale Domus; Pasquale Junior Natuzzi, imprenditore; Ottavio Nava, CEO We Are Social; Clarice Pecori Giraldi, Art Advisor; Lorenzo Perini Natali, collezionista; Gea Politi e Cristiano Seganfreddo, editori.
Oltre alle tre categorie di concorso, sarà assegnato anche un premio di studio a cura dell’associazione Save the Artistic Heritage a uno studente universitario meritevole, individuato tra le candidature pervenute.
Il Premio si avvale anche di un Comitato d’onore, con una funzione di indirizzo, presieduto da John Blem e composto da Sabina Belli, CEO Pomellato; Mario Cristiani, gallerista; Umberta Gnutti Beretta, imprenditore; Eliano Lodesani, Presidente Intesa Sanpaolo Agents4you; Sara Sozzani Maino, Vogue Italia & Vogue Talents.
Tutte le informazioni e il regolamento sono disponibili sul sito www.cinellounlimited.it
Cinello, con la sua attività e ora con la creazione del premio Cinello Unlimited, vuole sostenere i settori delle arti visive e della cultura che si stanno affacciando alla dimensione digital per abbracciare le possibilità che questo mondo può dischiudere. Le risposte che la tecnologia offre attraverso il digital sono centrali per lo sviluppo e la tutela del nostro futuro, attraverso l’ottimizzazione dello spazio, la connessione tra essere umani in tutto il mondo, la possibilità di trovare soluzioni più veloci, profittevoli e funzionali alle esigenze contemporanee.
Un premio è il modo più diretto per affermare, oggi più che mai, che in ogni ambito l’altissima qualità è un valore encomiabile.
Il premio Cinello Unlimited, ideato da Paola C. Manfredi, PCM Studio, è reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di Cinello e degli sponsor Enel, Intesa Sanpaolo e Save The Artistic Heritage.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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