Settimana Santa - Sesto Giorno
Gesù Discende agli inferi e trionfa sulla morte. Si celebra la vigilia Pasquale
Si tratta del terzo giorno del Triduo
Pasquale: il Sabato Santo commemora la discesa agli inferi di Nostro
Signore Gesù.
Gesù resta negli inferi per un breve tempo compiendo la vittoria sulla morte e sul diavolo, liberando le anime dei buoni e giusti morti prima di lui ed aprendo loro le porte del Paradiso.
Compiuta tale missione, l'anima di Gesù si ricongiunge al corpo nel sepolcro, ciò costituisce il mistero della risurrezione, centro della fede di tutti i cristiani, che verrà celebrato il giorno seguente, la domenica di Pasqua.
Adamo fu il primo ad incontrare Gesù e gridò a tutti: « Sia con tutti il mio Signore ». Cristo rispondendo disse ad Adamo: « ...e con il tuo spirito ».
Presolo per mano, lo scosse,
dicendo: «Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti
illuminerà. Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo
figlio; che per te e per questi, che da te hanno avuto origine, ora
parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere:
Uscite! A coloro che erano nelle tenebre: Siate illuminati! A coloro
che erano morti: Risorgete! A te comando: Svegliati, tu che dormi!
Infatti non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell'inferno.
Risorgi dai morti. Io sono la vita dei morti. Risorgi, opera delle
mie mani! Risorgi mia effige, fatta a mia immagine! Risorgi, usciamo
di qui! Tu in me e io in te siamo infatti un'unica e indivisa natura. Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo
figlio. Per te io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo.
Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e
al di sotto della terra. Per te uomo ho condiviso la debolezza umana,
ma poi son diventato libero tra i morti. Per te, che sei uscito dal
giardino del paradiso terrestre, sono stato tradito in un giardino e
dato in mano ai Giudei, e in un giardino sono stato messo in croce.
Guarda sulla mia faccia gli sputi che io ricevetti per te, per
poterti restituire a quel primo soffio vitale. Guarda sulle mie
guance gli schiaffi, sopportati per rifare a mia immagine la tua
bellezza perduta. Guarda sul mio dorso la flagellazione
subita per liberare le tue spalle dal peso dei tuoi peccati. Guarda
le mie mani inchiodate al legno per te, che un tempo avevi malamente
allungato la tua mano all'albero. Morii sulla croce e la lancia
penetrò nel mio costato, per te che ti addormentasti nel paradiso e
facesti uscire Eva dal tuo fianco. Il mio costato sanò il dolore del
tuo fianco. Il mio sonno ti libererà dal sonno dell'inferno. La mia
lancia trattenne la lancia che si era rivolta contro di te. Sorgi, allontaniamoci di qui. Il nemico
ti fece uscire dalla terra del paradiso. Io invece non ti rimetto più
in quel giardino, ma ti colloco sul trono celeste. Ti fu proibito di
toccare la pianta simbolica della vita, ma io, che sono la vita, ti
comunico quello che sono. Ho posto dei cherubini che come servi ti
custodissero. Ora faccio sì che i cherubini ti adorino quasi come
Dio, anche se non sei Dio. Il trono celeste è pronto, pronti e
agli ordini sono i portatori, la sala è allestita, la mensa
apparecchiata, l'eterna dimora è addobbata, i forzieri aperti. In
altre parole, è preparato per te dai secoli eterni il regno dei
cieli ».
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