Domenica 5 Dicembre ore 16.00
Archivio di Stato di Terni, sala Gisa Giani
L'Archivio di Stato di Terni ripercorre, a vent'anni dalla sua scomparsa, l'opera dell'artista Otello Fabri con due eventi. Domenica 5 dicembre alle 16, in occasione dell'apertura straordinaria della sede di Palazzo Mazzancolli, nella sala Gisa Giani, si terrà una conferenza con il critico e storico d'arte Paolo Cicchini, la direttrice dell'Archivio di Stato di Terni, Cecilia Furiani, il figlio dell'artista, Franco Fabri e il contributo della critica d'arte Maurella Eleonori, per un approfondimento a tutto campo intorno alla figura dell'artista e alla sua cospicua produzione. Nel corso della conferenza saranno proiettati anche due video: l'intervista a Otello Fabri, realizzata pochi giorni prima della scomparsa, e il filmato realizzato a Venezia in occasione del centenario della nascita.
A seguire sarà inaugurata la mostra che ripercorre il lungo percorso artistico di Otello Fabri. In esposizione 67 opere tra olii, acquerelli, pastelli e incisioni di collezioni pubbliche e private. Alcune di queste opere sono per la prima volta visibili al pubblico. La mostra si snoda su due piani ed è arricchita da un corredo di foto, tratte dall'album dei ricordi del vissuto dell'artista, dal 1926 al 2001.
Otello Fabri (Terni, 9 ottobre 1919 –
6 dicembre 2001) pittore e incisore, esponente di spicco del panorama
pittorico umbro è scomparso il 6 dicembre 2001 mentre era in corso
l'ennesimo omaggio che il Comune di Terni gli dedicava: la mostra
degli aquerelli e pastelli realizzati dall'artista tra il 1970 e il
2000, che venne ospitata nella cappella gentilizia di Palazzo Gazzoli
che, con l'occasione, veniva inaugurata come nuovo spazio espositivo.
Fabri è stato un artista coerente e onesto continuando ad essere se
stesso, senza tradirsi, artista-artigiano e artigiano-artista, ricco
di un suo mondo visivo, visibile, visionario. Il suo lungo percorso
artistico inizia da ragazzo quando collabora con il padre Vincenzo
alla realizzazione di stucchi per modanature architettoniche, prima a
Terni, poi, negli anni precedenti la guerra, a Roma in una bottega di
formatori e stuccatori. Il disegno diventa la base della sua pittura
e della sua opera incisoria.
I primi oli, acquarelli e pastelli
risalgono ai primi anni Cinquanta e rappresentano soprattutto i
paesaggi umbri. Negli anni Sessanta, il colore acquista una
luminosità e una corposità che caratterizzerà da qui in poi la sua
pittura. Compaiono anche i volti, le figure e i nudi femminili che
diventeranno il filo conduttore della sua produzione artistica.
Intorno agli anni Settanta, Otello Fabri subisce il fascino di
Venezia, dove si perfeziona nell’arte della grafica, e di Nizza da
cui attinge ispirazioni per la luce e i colori delle sue opere. Fabri
ha rappresentato un'epoca nel panorama della pittura ternana e umbra
attraverso un cammino che ha percorso in solitudine, con una spiccata
personalità, senza subire condizionamenti.
L'Archivio di Stato di Terni, preposto alla conservazione della memoria storica, ha avuto l'onore, nel 2013, di ricevere in dono dall'erede Fabri, come arricchimento notevole al patrimonio culturale tutelato, prodotti editoriali, incisioni, disegni, acquerelli, sedimentazione della ricca ed apprezzatissima produzione dell'artista.
"Vorrei che le mie opere non morissero come non muoiono i grandi pensieri" (Otello Fabri)
La mostra delle opere di Otello Fabri resterà aperta fino al 17 dicembre con il seguente orario:
Dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12,30, il martedì, mercoledì e giovedì anche il pomeriggio dalle 16 alle 18. Sabato e domenica chiuso.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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