Sabato 18 dicembre
Pubblicazione
sui canali social della DZ Engineering della tavola rotonda:
DAL
2011, ILLUMINAZIONE E TECNOLOGIA. DZ ENGINEERING VERSO IL FUTURO
Riflessioni sulla valorizzazione del patrimonio storico-artistico e sulla sicurezza in ambito motorsport con interventi di:
- Roberto Balzani, professore di Storia contemporanea,
- Gian Carlo Minardi, fondatore del celebre Team Minardi.
Dieci anni di attività per DZ Engineering, azienda di Dino Zoli Group che realizza impianti e soluzioni integrate nel campo dell'illuminazione, delle telecomunicazioni e del motorsport, sia in Italia che all'estero. Una storia iniziata con la realizzazione degli impianti di illuminazione e di comunicazione di pista sul circuito di Marina Bay per il Gran Premio di Formula 1 di Singapore nel 2011 e proseguita fino all'acquisizione del progetto di valorizzazione illuminotecnica dell'Arena di Verona nel 2021.
Per celebrare il decennale dell'azienda e condividere i prossimi progetti e le idee guida per il futuro in campo tecnologico, è stata organizzata la tavola rotonda dal titolo "Dal 2011, illuminazione e tecnologia. DZ Engineering verso il futuro", dedicata alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico e alla sicurezza in ambito motorsport, con lo sguardo rivolto all'innovazione e al divenire. La registrazione del dibattito, realizzato a porte chiuse, sarà disponibile per tutti a partire da sabato 18 dicembre sui canali social di DZ Engineering (Facebook: www.facebook.com/dzengineeringsrl/ - LinkedIn: www.linkedin.com/company/dz-engineering-srl/).
Ospiti della serata saranno Roberto Balzani, storico e accademico italiano, professore ordinario di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell'Università di Bologna, e Gian Carlo Minardi, fondatore del celebre Team Minardi, presidente del CdA di "Formula Imola", la società che gestisce l'Autodromo "Enzo e Dino Ferrari" di Imola.
«DZ Engineering - dichiara il patron Dino Zoli - è il fiore all'occhiello delle nostre aziende; per l'attività particolare e la capacità con cui il team la porta avanti si pone ai massimi livelli della visibilità e dell'apprezzamento mondiale».
«Sono dieci anni di esperienza - aggiunge Monica Zoli, Ceo DZ Engineering - che ci hanno fatto crescere e consolidare in competenza e credibilità; lavoriamo ogni giorno con attenzione per essere contemporanei ai cambiamenti e alle innovazioni, consapevoli di far parte di un mondo veloce».
«Dieci anni di sfide - conclude
Roberto Grilli, General manager DZ Engineering - che ci hanno portato
al raggiungimento di importanti traguardi, sia sul nostro territorio
sia in campo internazionale. Noi però corriamo su uno di quei
circuiti dove finish line e starting line si sovrappongono, dove il
traguardo rappresenta anche l'inizio di un nuovo giro di pista e
quindi di una nuova competizione».
DZ Engineering, azienda appartenente a Dino Zoli Group, progetta e realizza impianti e soluzioni integrate in campo elettrico, illuminotecnico e delle telecomunicazioni. Opera nel settore pubblico e privato, proponendo soluzioni personalizzate ad alto contenuto tecnologico. Grazie all'esperienza maturata sia a livello nazionale sia internazionale, DZ Engineering è in grado di integrare sistemi in qualsiasi campo di applicazione pur possedendo una specializzazione e una leadership di mercato nell'ambito della valorizzazione illuminotecnica del patrimonio storico e artistico, dell'illuminazione sportiva e dei sistemi di sicurezza sui circuiti motoristici, spaziando dalle cattedrali ai palazzi storici, dai siti archeologici ai centri antichi, dagli stadi di calcio ai circuiti motoristici, dalle aree portuali ai poli industriali. DZ Engineering ha firmato alcune prime mondiali come gli impianti di illuminazione e telecomunicazioni per il primo GP in notturna di Formula 1 sul circuito di Marina Bay di Singapore e l'illuminazione a led del primo E-Prix in notturna nella storia di Formula E sul circuito di Diriyah (Arabia Saudita) a marzo 2021. In Italia sono da ricordare anche la nuova centrale operativa dell'Autodromo Nazionale di Monza e l'impianto a telecamere a circuito chiuso dell'Autodromo Internazionale di Imola. L'azienda ha l'Head Quarter a Forlì e una sede operativa a Ravenna; nel 2011 viene creata la Branch di Singapore, nel 2019 una sua controllata, la DZE Asia Pte Ltd, per la realizzazione dei sistemi elettronici per il circuito cittadino di Hanoi, in Vietnam (paese in cui la Formula 1 avrebbe dovuto fare il suo esordio nel 2020), e nel 2021 la Branch DZE Saudi. In questi dieci anni di attività ha operato in vari campi oltre al motorsport seguendo progetti importanti che iniziano nel 2013 con i rilievi per lo Stadio Tadini di Parma e poi il re-lamping di molti stadi di Serie A (Empoli, Mapei Stadium e Brescia); incarichi proseguiti con la presa in carico della valorizzazione del patrimonio storico culturale italiano con i progetti di tutela illuminotecnica di numerosi siti, tra cui sette Unesco (da Castel del Monte ad Andria nel 2015, al Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna nel 2018, all'Arena di Verona nel 2021), di installazioni artistiche come la Basilica di Siponto di Edoardo Tresoldi e di poli industriali come il Porto di Ravenna (con gestione, manutenzione ordinaria e straordinaria dal 2012) o il Petrolchimico di Ferrara. In partnership con la Fondazione Dino Zoli e con la collaborazione di Ambasciata d'Italia a Singapore, EuroCham, Camera di commercio italiana a Singapore (ICCS) e Regione Emilia Romagna, DZ Engineering ha promosso e prodotto le seguenti mostre d'arte contemporanea: "Singapore: Motor Sport, a tale. An Italian project at The Art House" (The Arts House, Singapore, 2018), "Edoardo Tresoldi, Cube Temple" (Cargo 39, Singapore, 2018), "La Basilica di Siponto di Edoardo Tresoldi" (Fondazione Dino Zoli, Forlì, 2018-19), "Everything is illuminated. Geographies of Views Between History and Contemporaneity" (The Arts House, Singapore, 2019), "Gradazioni di luce. Geografie di sguardi tra storia e contemporaneità" (Fondazione Dino Zoli, Forlì, 2019-20). Su invito della Direzione Regionale Musei Puglia, quest'ultima esposizione è stata trasferita nel 2020, in una veste rinnovata, al Castello Svevo di Bari, come evento di accoglienza all'incontro "Mediterraneo, frontiera di pace", promosso dalla CEI e rivolto ai vescovi cattolici di venti Paesi che si affacciano sul ‘Mare Nostrum'.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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