Sterling Ruby, FUTURE PRESENT,
Installation view, Gagosian Roma, 2021
Foto: Matteo D'Eletto M3
Studio
Courtesy dell'artista e di Gagosian
Gagosian presenta la prima mostra di
Sterling Ruby presso la sua sede romana sino al 5 febbraio 2022.
Intitolata FUTURE PRESENT, la mostra include nuove sculture e collage
dell’artista.
Una speciale installazione di Sterling Ruby
sarà inoltre visibile presso la Galleria Doria Pamphilj sino al 19
dicembre 2021.
ROMA, 11 novembre 2021—Gagosian è lieta di
annunciare FUTURE PRESENT, una mostra di nuove sculture e collage di
Sterling Ruby in cui l’artista riflette sul tema dell’inquinamento
ambientale. Alla sua prima mostra presso la galleria di Roma, Ruby ha
già esposto nel 2013 in città al Museo d’Arte Contemporanea Roma
(MACRO) e alla Fondazione Memmo.
Visitare il Foro Romano una
tarda primavera di diversi anni fa rimane una delle mie esperienze
più importanti. I papaveri rossi in piena fioritura, la vita che
attraversa le rovine. Viviamo in uno stato di costante distruzione e
divenire, girandoci intorno continuiamo a reinventare il passato come
se fosse presente. —Sterling Ruby
Attraverso una produzione
che comprende scultura, ceramica, pittura, disegno, collage, video e
tessuti, Ruby dialoga con la storia dell’arte, il potere
istituzionale e la sua stessa autobiografia. Contrapponendo linee
pulite e oggetti riconoscibili a forme grezze e misteriose, l’artista
demolisce l’estetica convenzionale analizzando la struttura sociale
contemporanea. La pratica scultorea di Ruby si ispira anche alle
tradizioni artigianali del cucito e della lavorazione del legno, così
come alla vita domestica e alla cultura hot rod che ha informato la
sua infanzia vissuta in una fattoria nel sud-est della Pennsylvania.
Vivendo e lavorando a Los Angeles, l’artista attinge ai paesaggi
fisici e concettuali della città, esplorando la potenzialità degli
atti vandalici, quali i graffiti, di generare un nuovo sublime
pittorico.
In FUTURE PRESENT, Ruby riflette sulla nostra corsa
verso il collasso ecologico. Sei grandi, brillanti e perfette gocce
monocromatiche – monumenti al sangue, all’urina, al petrolio,
all’acqua, al “total carbon” e a “greenpeace” – appaiono
in cima a piedistalli di fòrmica, su ognuno dei quali sono iscritte
le iniziali del tributo in questione. Il contrasto tra queste forme
incontaminate e il materiale sottostante su cui emergono i graffiti
descrivono il distacco tra pubblico e privato e il degrado di questi
aspetti. Allestite nello spazio ovale della galleria, queste forme si
fondono come in un coro, sottolineando l’enormità degli ambiti –
da quello corporeo a quello chimico – aggrediti o addirittura
promotori del declino ambientale.
Un gruppo di piccoli collage
dalla serie in continua evoluzione DRFTRS (2013–) (il titolo è
un’abbreviazione di drifter, “senzatetto”) raffigura arcobaleni
ad acquarello interrotti da ossa ritagliate da riviste archeologiche
che pongono una domanda toccante: “Cos’è un arcobaleno se non
rimane nulla di vivo per guardarlo?” Ruby ha descritto il collage
come una “fusione illecita”, suggerendone la trasgressione
concettuale e tecnica. Le opere in mostra a Roma, come altre della
serie, sono sia analitiche che emotive, e combinano ancora una volta
la riflessione sociale con la sperimentazione formale. In parte
ispirati alle rovine dell’antica Roma, i collage DRFTRS – e la
mostra FUTURE PRESENT nel suo complesso – manifestano il continuo
interesse di Ruby per gli scavi archeologici, per la natura ciclica
dell’umanità e per tutto ciò che possiamo ancora raccogliere da
ciò che altrimenti sarebbe perso nel tempo.
Sempre dal
novembre, un’opera di Ruby sarà allestita nella sala della Toletta
di Venere alla Galleria Doria Pamphilj di Roma, rinomato museo che
accoglie dipinti di arte antica nel palazzo privato di una delle più
antiche e rispettate famiglie italiane di collezionisti. La
collezione Doria Pamphilj include, tra gli altri, il Ritratto di Papa
Innocenzo X (1650) di Diego Velázquez, che ha ispirato numerose
interpretazioni di Francis Bacon. Ruby esporrà un nuovo dipinto
WIDW. CRASH CULTURE. (2021) della serie WIDW (2016–), il cui titolo
è l’abbreviazione scelta dall’artista della parola “window”.
Una rara opportunità di vedere un’opera di arte contemporanea in
questo museo straordinario.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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