L’11 dicembre 2021, dalle ore 16.30 presso Movimento Aperto, via Duomo 290/c, a Napoli, si inaugura la personale del fotografo PIERFRANCO FORNASIERI, intitolata “Seconde Storie”.
La mostra resterà aperta fino al 29 dicembre 2021 (il lunedì e il martedì ore 17-19: il giovedì ore 10.30-12.30 e su appuntamento).
Giovanni Ruggiero la introduce con il testo intitolato: “La fotografia dei perché”. In mostra dieci opere e un dittico, composto a sua volta di altri dittici.
L’artista torinese presenta a Movimento Aperto due progetti della sua ultima ricerca fotografica: “Seconde Storie” e “Lo Spazio Incerto”. Il primo lavoro è durato anni. Il fotografo è andato alla ricerca delle storie degli altri, quelle sospese: storie in divenire o già accadute. In giro, tra il Piemonte (la sua Torino) e la Toscana, poi le Venezie, Parigi e, ancora, la Spagna e ad altri luoghi. Le fotografie hanno dato corpo a un volume oltre che a una mostra esposta già in diverse gallerie. Il secondo progetto, “Spazio Incerto”, invece, tocca il tema dell’adolescenza. Fornasieri vuole appunto rappresentare quel tempo sospeso dei dubbi e dell’incertezza che passa fra l’essere bambino e il diventare uomo, scegliendo la realizzazione e l’allestimento delle fotografie sotto forma di dittici. Il senso della atemporalità è anche in questa ultima serie. «Una buona fotografia – dice l’autore – deve lasciare dei punti in sospeso. Non deve spiegare, solo abbozzare. Il senso di una fotografia non esiste, se non c’è qualcuno che muove i suoi pensieri personali partendo dall’immagine che ha davanti. La mia personale narrazione fotografica non può prescindere dalla presenza di un osservatore: non riuscirebbe a compiersi completamente. L’immagine fotografica non è mai una storia con un solo finale.»
Giovanni Ruggiero, che ha curato la mostra napoletana, scrive nel testo che la introduce: «Sappiamo che la fotografia di Pierfranco Fornasieri, artista torinese, non nasce dalla suggestione di un luogo preciso nello spazio (una strada, una città, una stanza o una spiaggia), ma da una metaforica nuvola fatta di tanti perché. Domande che possono essere numerose, e la nuvola, allora, pregna di dubbi, è come quelle che promettono pioggia, oppure presentarsi lieve, come a rigare con un soffio il cielo.»
L’artista ha ricevuto negli anni attenzione e pubblicazioni, fra le quali le riviste “Gente di Fotografia” e “FOTOIT”. È membro del collettivo fotografico nazionale “Italian Street Eyes”, e dal 2021 è direttore della Galleria FIAF di Torino.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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