lunedì 6 dicembre 2021

THE CAVE

Grossi Maglioni

THE CAVE

A cura di

Francesca Guerisoli

Inaugurazione e talk

sabato 11 dicembre, ore 18.00

MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone

11 dicembre 2021 – 29 gennaio 2022

 

 

Grossi Maglioni, Occupazioni: The Cave, 2021, vista dell’installazione, corde, pietre, tessuti, dimensioni variabili. Foto Martin Marenčin. Courtesy Kunsthalle Bratislava.

 

Sabato 11 dicembre il MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone inaugura l’installazione The Cave (La grotta, 2021) del duo Grossi Maglioni (Francesca Grossi e Vera Maglioni), a cura della direttrice artistica del MAC Francesca Guerisoli. Questa è la prima esposizione di The Cave in Italia, presentata precedentemente a Bratislava e Graz. L’inaugurazione della mostra prevede un talk condotto da Francesca Grossi e Vera Maglioni, in dialogo con Francesca Guerisoli, nel quale le artiste illustreranno il progetto di ricerca Beast Mother, sostenuto dalla X Edizione dell’Italian Council, programma di promozione internazionale dell’arte italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

The Cave è incentrata sulla coppia madre e figlio/figlia. L’opera consiste in un ambiente composto da tre grandi teli e un plateau (tappeto) in tessuto che formano una tenda dedicata alla natività. L’ambiente rappresenta un alloggio per la cura, una sorta di archetipo di un’abitazione, che definisce un bisogno costitutivo della società umana: la necessità di una casa. Si tratta di un rifugio accogliente, ridefinito come un luogo nomade mobile condiviso con una comunità. I lati interni sono scuri, a suggerire uno spazio intimo, dell’incontro e anche l’inizio di una storia a partire dalla nascita.

Grossi Maglioni esplora la condizione di essere donna, madre e artista nella società attualmente precaria e disuguale e ha sviluppato un dialogo con gruppi di mamme e bambini durante una serie di incontri e laboratori che sono confluiti nella pubblicazione Occupazioni. The perpetual dialogue (2021). A questa pratica, dal 2014 associa un lavoro sul tema dell’abitazione mobile, esplorando il rapporto tra architetture mobili e le esigenze di piccole comunità in ambiente urbano e naturale. In tale contesto di ricerca, sviluppa la storia che vede come protagonista una “Madre bestia” di cui The Cave è parte. Nella situazione attuale, in cui la pandemia da Covid-19 obbliga i bambini e i loro genitori a trascorrere insieme più tempo del solito è molto importante rafforzare la capacità di stringere legami forti e solidali, sopravvivere alla reciproca vicinanza e creare strumenti per affrontare con successo situazioni critiche.

L’allestimento di The Cave al MAC rappresenta l’occasione per presentare il progetto di ricerca Beast Mother finanziato dalla X Edizione dell’Italian Council nell’ambito del “Grant per il sostengo della ricerca di artisti, curatori e critici”, che esamina la maternità, la relazione di cura e il suo potenziale trasformativo. La ricerca trae origine da diverse linee di pensiero: il discorso post-femminista e antropologico, la scrittura psicoanalitica, la letteratura e il cinema di fantascienza, l’analisi teorica, nonché l’esperienza diretta della maternità e l’interazione delle artiste con un gruppo di madri e bambini. Il progetto indaga la maternità come momento di autorappresentazione della donna e la relazione di cura nella sua potenzialità trasformativa attraverso ricerche sul campo e gli strumenti che l’arte e il pensiero filosofico possono offrire. Partendo dal passato arcaico, Grossi Maglioni studia il lavoro dell’archeologa di origini lituane Marija Gimbutas, che ha dedicato attenzione particolare alle raffigurazioni preistoriche della creatività e fertilità femminile legate al culto della Grande Dea, dove il corpo femminile si fonde con elementi vegetali e zoomorfi. La ricerca è alimentata da un approfondito confronto con il pensiero di autrici come Donna Haraway con “Le promesse dei mostri”, Rosi Braidotti con “Madri, Mostri e Macchine” e con l’immaginario della scrittrice di fantascienza Octavia E. Butler nella trilogia di “Xenogenesis”, che dall’iconografia della preistoria ci porta ad un futuro post-umano. L’argomento appare tanto delicato quanto urgente: i temi legati alla cura si fondono con quelli sulla rappresentazione della madre, facendo emergere tabù e conflitti, ma anche possibilità poetiche feconde di una diversa visione del ruolo della donna nella società. Tra novembre 2021 e aprile 2022 la ricerca di Grossi Maglioni proseguirà in collaborazione con una rete di partner internazionali e verrà rilanciato e ampliato grazie al sostegno della X Edizione dell’Italian Council. La ricerca di Grossi Maglioni coinvolgerà accademici e sarà sviluppata tramite talk e workshop presso la Biennale di Kaunas, l’Accademia di Belle Arti di Bratislava, il < rotor > Centre for Contemporary Art di Graz, AlbumArte e il MAXXI di Roma.

L’evento si inserisce nel contesto della XVII Edizione della Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani e sostenuta dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC – Ministero della Cultura.

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA


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