martedì 11 gennaio 2022

Alberonero "Penso Pianura"

Platea | Palazzo Galeano
presenta
La programmazione espositiva 2022

ALBERONERO
“Penso Pianura”
16 gennaio – 26 marzo 2022

Ritratto Alberonero, Altro Paesaggio, Vulcano Etna, in collaborazione con Sirio Vanelli. Ritmo Gallery, Catania, Italia - Foto Sirio Vanelli

 

Platea | Palazzo Galeano, l’associazione culturale nata nel 2020 a Lodi dall’iniziativa di un gruppo di amici appassionati di arte e architettura, con l’obiettivo comune di sostenere i giovani talenti e la produzione artistica sul territorio lodigiano con un orizzonte internazionale, si affaccia al nuovo anno con una programmazione intensa e ambiziosa. Composto da sette esposizioni, il calendario 2022 include le personali di Alberonero “Penso Pianura”, Luca Trevisani “Notes for dried and living bodies in Corso Umberto” e Fabio Roncato, quest’ultima a cura di Gaspare Luigi Marcone, e una nuova edizione del palinsesto espositivo dedicato a giovani emergenti.
Maria Vittoria Cavazzana, Alessandro Manfrin, Deborah Martino e Marco Sgarbossa, ex studenti di Luca Trevisani presso l’Università IUAV di Venezia, esporranno dopo di lui e saranno ciascuno protagonista di un proprio momento espositivo costruito in dialogo costante con Trevisani, con il supporto curatoriale di Giulia Menegale.

La programmazione così concepita da Platea si fonda su alcune tematiche portanti che proseguono con coerenza la ricerca avviata con la prima stagione espositiva: l’attenzione alla dimensione naturale come luogo di riflessione identitaria ma anche come materia generatrice di segni, la filosofia, l’indagine sulle forme di coabitazione tra gli esseri viventi e i modi di vivere, le relazioni tra natura/cultura/artificio.

A inaugurare la programmazione espositiva 2022 è Alberonero, artista di origini lodigiane e curriculum internazionale, classe 1991. Dal 16 gennaio al 26 marzo 2022 Alberonero prende possesso degli spazi di Platea con un’installazione site-specific dal titolo “Penso Pianura” che fonde elementi naturali a un paesaggio immaginario artificiale.

 

In ottemperanza alle nuove misure di contenimento della pandemia da Covid-19, la mostra “Penso Pianura” aprirà regolarmente al pubblico rendendo l’opera visibile su strada secondo lo spirito e la mission di Platea, tuttavia l’opening su strada, che normalmente anima lo svelamento della vetrina in un momento di festa e condivisione collettiva, è rimandato a data da definirsi.
Platea riafferma con convinzione la volontà di proseguire il suo impegno nella presentazione e promozione delle migliori esperienze artistiche emergenti non rinunciando a offrire allo sguardo dei passanti la possibilità di scoprire il lavoro di Alberonero, giovane artista lodigiano che per la prima volta espone nella sua città presentando un lavoro pensato appositamente per inserirsi nel paesaggio urbano e abitare in maniera inedita la vetrina espositiva di Palazzo Galeano.

L’opera di Alberonero per Platea si pone come la restituzione visiva di una riflessione più ampia sul luogo in cui ciascun essere umano vive e cresce, la percezione di un confine immaginato dove la pianura prende forma attraverso elementi specifici della campagna. L’orizzonte si traccia attraverso il colore – una fonte inesauribile di ricerca e sperimentazione per l’artista - che divide in due lo spazio facendosi paesaggio sempre in divenire. La linea è rappresentata dal tralcio di vite che idealmente include l’osservatore: le persone sono come i rami che si espandono oltre lo spazio espositivo.


“Respiro e riposo in pianura. Sono nato, cresciuto, mi sono ammalato, ho imparato, ho amato e sono morto in pianura. Il mio corpo calpesta la pianura. La mia pianura è il mio corpo, nel mio sangue esiste pianura. Quando guardo l’orizzonte penso spesso alla pianura. Guardo una collina e sottraggo una pianura. Accolgo paesaggi ma torno alla pianura. La pianura è per me la più sintetica separazione tra terra e cielo. La linea è pianura. Il meno è pianura. Amo la pianura perché spoglia mi accoglie. Quando divento luogo mi sento pianura. La pianura è la mancanza delle cose e delle case. La pianura è la mia culla dove mi rigiro per sentirmi al mio posto. Non vedere l’orizzonte somiglia al ritrovarmi in pianura. Passeggio in pianura e sento la sua umidità nelle mie ossa. Desidero perdermi in pianura. Vorrei le ginocchia come sassi di pianura. La mia testa piatta come orizzonte di pianura. La mia schiena è orizzontale perché sono più pianura. I piedi che si espandono a essere pianura. La bocca è già pianura. Guardo con pupille piatte di pianura. La mia faccia è una linea che insegue la pianura. Corro sugli argini della mia pianura. Mi sposto ma dove vado incontro la pianura. La mia percezione è pianura. I miei pensieri sono pianura. Gli amori pianura. Quando esploro puzzo di pianura. La mia terra è pianura. Voglio stare nudo in pianura. La nebbia è la mia coperta quando in piedi guardo pianura. Sento sempre necessità di mangiare pianura. Sto pianura guardo pianura voglio pianura. Se pianura sono alla pianura tendo in pianura torno. Penso piano come la pianura” - Alberonero

Con il proseguo di questa avventura, Platea | Palazzo Galeano si propone di dare impulso a un nuovo ecosistema relazionale in città, basato sulla condivisione di valori culturali ed estetici, invitando il pubblico e la cittadinanza alla partecipazione attraverso formule diverse di mecenatismo, al fine di rafforzare il senso di comunità e responsabilità civile.

Alberonero
Alberonero è designer, pittore, scultore e talvolta contadino. Nasce a Lodi (IT) nel 1991, a quindici anni scrive poesie e sperimenta la pittura in relazione allo spazio fisico attraverso i graffiti, giocando con lettere, forme e colori. Nel 2013 si laurea in Design di Interni al Politecnico di Milano dove fonde la teoria con l’esperienza e sviluppa un approccio trasversale alla creazione capace di connettere pensieri con discipline fra loro differenti. Dal 2012 studia la percezione del colore e ricerca un codice che possa ridurre al minimo il linguaggio visivo. Per sei anni, nello spazio pubblico, dipinge solo sequenze di cromie ordinate attraverso una griglia geometrica, strumento di indagine del rapporto tra matematica, poetica e sensazione. Dal 2017 l’interesse dell’artista muove verso la materia e la costruzione di dispositivi composti di materiali poveri legati al mondo dell’edilizia e dell’agricoltura come cemento, ferro, legno, reti agricole, ma anche tessuti, gesso e vetro, chiamati raccontare un mondo super-naturale. La pratica della costruzione trova forma nella natura, in installazioni nate dall’ascolto sensibile del sito di azione, dalla volontà di “essere luogo”, di annullare il confine tra il sé e il fuori e di partecipare allo spazio in senso poetico.


Alberonero ha realizzato progetti installativi, espositivi e workshop in Italia e in diversi Paesi del mondo tra cui, Francia, Ucraina, Spagna, Polonia, Germania, Indonesia, Stati Uniti e Arabia Saudita. 

 

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

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