Platea | Palazzo Galeano
presenta
La
programmazione espositiva 2022
ALBERONERO
“Penso
Pianura”
16 gennaio – 26 marzo 2022
Ritratto Alberonero, Altro Paesaggio, Vulcano Etna, in collaborazione con Sirio Vanelli. Ritmo Gallery, Catania, Italia - Foto Sirio Vanelli
Platea | Palazzo Galeano,
l’associazione culturale nata nel 2020 a Lodi dall’iniziativa di
un gruppo di amici appassionati di arte e architettura, con
l’obiettivo comune di sostenere i giovani talenti e la produzione
artistica sul territorio lodigiano con un orizzonte internazionale,
si affaccia al nuovo anno con una programmazione intensa e ambiziosa.
Composto da sette esposizioni, il calendario 2022 include le
personali di Alberonero “Penso Pianura”, Luca Trevisani “Notes
for dried and living bodies in Corso Umberto” e Fabio Roncato,
quest’ultima a cura di Gaspare Luigi Marcone, e una nuova edizione
del palinsesto espositivo dedicato a giovani emergenti.
Maria
Vittoria Cavazzana, Alessandro Manfrin, Deborah Martino e Marco
Sgarbossa, ex studenti di Luca Trevisani presso l’Università IUAV
di Venezia, esporranno dopo di lui e saranno ciascuno protagonista di
un proprio momento espositivo costruito in dialogo costante con
Trevisani, con il supporto curatoriale di Giulia Menegale.
La
programmazione così concepita da Platea si fonda su alcune tematiche
portanti che proseguono con coerenza la ricerca avviata con la prima
stagione espositiva: l’attenzione alla dimensione naturale come
luogo di riflessione identitaria ma anche come materia generatrice di
segni, la filosofia, l’indagine sulle forme di coabitazione tra gli
esseri viventi e i modi di vivere, le relazioni tra
natura/cultura/artificio.
A inaugurare la programmazione
espositiva 2022 è Alberonero, artista di origini lodigiane e
curriculum internazionale, classe 1991. Dal 16 gennaio al 26 marzo
2022 Alberonero prende possesso degli spazi di Platea con
un’installazione site-specific dal titolo “Penso Pianura” che
fonde elementi naturali a un paesaggio immaginario artificiale.
In ottemperanza alle nuove misure di
contenimento della pandemia da Covid-19, la mostra “Penso Pianura”
aprirà regolarmente al pubblico rendendo l’opera visibile su
strada secondo lo spirito e la mission di Platea, tuttavia l’opening
su strada, che normalmente anima lo svelamento della vetrina in un
momento di festa e condivisione collettiva, è rimandato a data da
definirsi.
Platea riafferma con convinzione la volontà di
proseguire il suo impegno nella presentazione e promozione delle
migliori esperienze artistiche emergenti non rinunciando a offrire
allo sguardo dei passanti la possibilità di scoprire il lavoro di
Alberonero, giovane artista lodigiano che per la prima volta espone
nella sua città presentando un lavoro pensato appositamente per
inserirsi nel paesaggio urbano e abitare in maniera inedita la
vetrina espositiva di Palazzo Galeano.
L’opera di Alberonero
per Platea si pone come la restituzione visiva di una riflessione più
ampia sul luogo in cui ciascun essere umano vive e cresce, la
percezione di un confine immaginato dove la pianura prende forma
attraverso elementi specifici della campagna. L’orizzonte si
traccia attraverso il colore – una fonte inesauribile di ricerca e
sperimentazione per l’artista - che divide in due lo spazio
facendosi paesaggio sempre in divenire. La linea è rappresentata dal
tralcio di vite che idealmente include l’osservatore: le persone
sono come i rami che si espandono oltre lo spazio espositivo.
“Respiro e riposo in pianura. Sono
nato, cresciuto, mi sono ammalato, ho imparato, ho amato e sono morto
in pianura. Il mio corpo calpesta la pianura. La mia pianura è il
mio corpo, nel mio sangue esiste pianura. Quando guardo l’orizzonte
penso spesso alla pianura. Guardo una collina e sottraggo una
pianura. Accolgo paesaggi ma torno alla pianura. La pianura è per me
la più sintetica separazione tra terra e cielo. La linea è pianura.
Il meno è pianura. Amo la pianura perché spoglia mi accoglie.
Quando divento luogo mi sento pianura. La pianura è la mancanza
delle cose e delle case. La pianura è la mia culla dove mi rigiro
per sentirmi al mio posto. Non vedere l’orizzonte somiglia al
ritrovarmi in pianura. Passeggio in pianura e sento la sua umidità
nelle mie ossa. Desidero perdermi in pianura. Vorrei le ginocchia
come sassi di pianura. La mia testa piatta come orizzonte di pianura.
La mia schiena è orizzontale perché sono più pianura. I piedi che
si espandono a essere pianura. La bocca è già pianura. Guardo con
pupille piatte di pianura. La mia faccia è una linea che insegue la
pianura. Corro sugli argini della mia pianura. Mi sposto ma dove vado
incontro la pianura. La mia percezione è pianura. I miei pensieri
sono pianura. Gli amori pianura. Quando esploro puzzo di pianura. La
mia terra è pianura. Voglio stare nudo in pianura. La nebbia è la
mia coperta quando in piedi guardo pianura. Sento sempre necessità
di mangiare pianura. Sto pianura guardo pianura voglio pianura. Se
pianura sono alla pianura tendo in pianura torno. Penso piano come la
pianura” - Alberonero
Con il proseguo di questa avventura,
Platea | Palazzo Galeano si propone di dare impulso a un nuovo
ecosistema relazionale in città, basato sulla condivisione di valori
culturali ed estetici, invitando il pubblico e la cittadinanza alla
partecipazione attraverso formule diverse di mecenatismo, al fine di
rafforzare il senso di comunità e responsabilità civile.
Alberonero
Alberonero è designer,
pittore, scultore e talvolta contadino. Nasce a Lodi (IT) nel 1991, a
quindici anni scrive poesie e sperimenta la pittura in relazione allo
spazio fisico attraverso i graffiti, giocando con lettere, forme e
colori. Nel 2013 si laurea in Design di Interni al Politecnico di
Milano dove fonde la teoria con l’esperienza e sviluppa un
approccio trasversale alla creazione capace di connettere pensieri
con discipline fra loro differenti. Dal 2012 studia la percezione del
colore e ricerca un codice che possa ridurre al minimo il linguaggio
visivo. Per sei anni, nello spazio pubblico, dipinge solo sequenze di
cromie ordinate attraverso una griglia geometrica, strumento di
indagine del rapporto tra matematica, poetica e sensazione. Dal 2017
l’interesse dell’artista muove verso la materia e la costruzione
di dispositivi composti di materiali poveri legati al mondo
dell’edilizia e dell’agricoltura come cemento, ferro, legno, reti
agricole, ma anche tessuti, gesso e vetro, chiamati raccontare un
mondo super-naturale. La pratica della costruzione trova forma nella
natura, in installazioni nate dall’ascolto sensibile del sito di
azione, dalla volontà di “essere luogo”, di annullare il confine
tra il sé e il fuori e di partecipare allo spazio in senso
poetico.
Alberonero ha realizzato progetti installativi,
espositivi e workshop in Italia e in diversi Paesi del mondo tra cui,
Francia, Ucraina, Spagna, Polonia, Germania, Indonesia, Stati Uniti e
Arabia Saudita.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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