Mi trovo qui a leggere il libro di Raffella Iannece Bonora per stilare la prefazione ma la lettura mi attrae tanto da distogliermi dallo scrivere e mi trascina nel discorso affascinante dove l’autrice con parole "morbide" e "amalgamate" mi trasporta dalla fiaba alla serie televisiva.
Lei, Raffaella, introduce il lettore inizialmente nella storia della fiaba. Secondo l’autrice ed in base ai suoi studi, la fiaba nasce con l’uomo, questa è la prima cosa che mi colpisce. Mi soffermo… ci penso e ci ripenso… è proprio così. La fiaba è un racconto a lieto fine e a volte anche tragico. La fiaba non è nata in un luogo ma è nata in ogni luogo perché fino a poco tempo fa ogni popolo aveva le sue fiabe, i suoi racconti…
A tale scopo mi sovviene pensare a quante fiabe non è stata data la possibilità di emergere agli onori televisivi perché ignorate da produttori e registi e non è detto che sono state raccontate e tramandate le più belle fiabe ma sicuramente tantissime sono andate perse e smarrite nell’arco dei tempi… sono morte con gli uomini. Ad esempio, anni orsono, ebbi la fortuna di incontrare una vecchia signora che, quando ero bambino, mi raccontava sempre una fiaba che ricordavo appena ma mi piaceva tanto e approfittai di quell’occasione per riascoltarla e registrarla.
Oggi il libro di fiabe sta riprendendo piede nonostante la TV.
Raffaella mette in moto la sua intellettualità per illustrarci la differenza tra la fiaba raccontata o scritta e la fiaba televisiva, che per motivi di adattamento viene parzialmente modificata e spiega nei vari capitoli e con varie tecniche.
Il libro è ben stilato ed è corredato anche di molte note, di una vasta Bibliografia e di una Filmografia.
I quattro capitoli ben rapportati in ogni argomento fanno sì che questo "trattato" sia capace di arricchire la conoscenza di un mondo a noi amato nell’età fanciullesca ma anche nell’età adulta perché, come si sa, a ognuno di noi la fiaba ha dato qualcosa di magico e oggi, nel leggere il presente libro, ci dà la conoscenza tecnica di come qualcosa che ci ha fatto elaborare la fantasia usando l’immaginazione, oggi ci fa rivivere le stesse storie usando il senso della vista.
Giuseppe Barra
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