Venerdì 4 febbraio, dalle ore 16.30 presso Movimento Aperto, via Duomo 290/C a Napoli, si inaugura la personale del fotografo ALESSANDRO FRUZZETTI con due progetti: “Il (dis)valore delle donne” e “Potenti”. La mostra, curata da Giovanni Ruggiero, resterà aperta fino al 25 febbraio (il lunedì e il martedì ore 17-19, il giovedì ore 10.30-12.30 e su appuntamento chiamando i numeri 3332229274 - 3356440700).
La fotografia come impegno sociale: si potrebbe riassumere così l’opera di Alessandro Fruzzetti, fotografo pisano, approdato se vogliamo da poco alla fotografia, ma compiendo subito un percorso ricco di riconoscimenti, fino a raggiungere la cifra stilistica che lo distingue. È attento alla composizione delle immagini con forti richiami geometrici e realizza i suoi progetti con qualsiasi mezzo a disposizione, purché congeniali all’idea centrale da realizzare. Fruzzetti è un narratore di storie attraverso la fotografia. La Dea sul suo altare è l’Immagine da realizzare e celebrare però non soltanto con il mezzo fotografico.
Con “Il (dis)valore delle donne” Fruzzetti racconta e denuncia, proprio per questo suo impegno civile, la violenza contro le donne. Ed apre gli occhi su un’altra violenza strisciante, fin troppo tollerata, che non è fisica, ma quella trasmessa da messaggi pubblicitari in cui serpeggia, con un becero frasario, un’idea maschilista che denota ancora arretratezza culturale. Le battute a doppio senso che ricordano la caserma o certi filmetti sexy all’italiana sono una violenza diversa che tuttavia mortifica e inorridisce. Fruzzetti ha raccolto questi manifesti pubblicitari e ha fotografato dodici donne, affermate nel loro lavoro, che appallottolano e lacerano questi messaggi. Ne ottiene dodici immagini in cui è espresso il rifiuto in modo singolare: sulla stessa tavola è posto, incollato, il manifesto stropicciato (e quindi negato) e la donna che si ribella al messaggio, appunto strappandolo, perché non si sente sottomessa o assoggettata, come invece quel messaggio vorrebbe suggerire.
L’altro progetto, “Padroni”, è spietato. Violento, per certi aspetti. Tre colori: il bianco, il nero e il rosso, senza mediazione, senza indulgenza e senza accondiscendenza. Come nelle foto segnaletiche prese dentro il carcere o in questura. Se noi, gente comune, mettiamo la faccia in ogni nostra azione, perché non dovrebbero mettercela anche i Padroni, quelli che, vantando una supremazia sulle loro donne, considerate di loro proprietà, arrivano al delitto? Ecco i volti di alcuni di loro. Gente normale, gente così… così, che trova la sua affermazione soltanto nella sopraffazione dell’altra, proprio a simboleggiare a sé stesso la propria potenza. Il dramma in poche parole: Paolo e Marinella e tra loro soltanto “Coltello”.
Fruzzetti, con il progetto sui manifesti, ha vinto il secondo premio FIAF di Portfolio Italia 2020. Nel 2019 gli è stata attribuita l’onorificenza AFI (Artista della Fotografia Italiana) dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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