È l’attenzione al quotidiano che si nutre di fatica e meraviglia a caratterizzare la raccolta di Gloria Di Rienzo, impreziosita dai disegni di Sofia e di Rosalia Di Rienzo. Una raccolta che parte dalla contemplazione della natura, con le sue luci e i suoi colori e un’armonia. Così Gloria canta la magia degli uccelli “Frutto della madre natura/Non hai bisogno di un maestro/Conosci i segreti della notte/annunci e rallegri il chiaror/dell’alba”. Dagli uccelli alla pazienza dell’asinello “con la tua caparbietà hai battuto tutti” fino al cielo che “si commuove per i comuni mortali” o il ruscelletto “Scorri lento cantando in silenzio/La tua canzone/Le tue fresche acque donano/Movimento alle foglie che su di te si posano”. La natura diventa esempio di generosità e speranza come la luce del sole che non smette mai di illuminare “Dai luce ad ogni cosa/Ti ringrazia l’Universo”. Sono immagini di vita vissuta, quasi un desiderio di normalità in tempi in cui l’emergenza Covid ci ha privato di tutto, a prendere forma nelle pagine, attraverso scene e bozzetti, come quello offerto dal rito delle mietitura. Di Rienzo canta la semplicità delle piccole cose, dagli animali agli uomini e alle donne che svolgono il loro lavoro con passione come Arcangelo, il barista, custode di storie “Custodisce come uno scrigno/Nell’incantato paesello/Storie di bambini ormai grandi/E di ognuno la cui giovinezza ora è solo un ricordo/Ma lui è sempre là, non invecchia mai”. O ancora la trattoria degli amici “Sei una storia antica/Na stanzulella accorata/Sapori unici e inimitabili/È un regno incantato/Umile e gioioso il suo oste”. O ancora la calzolaia gentile, capace sempre di accontentare i clienti: “La gentilezza non manca/Il sorriso seppur raro/Riecheggia nella tua/Consumata bottega”.
Uomini e donne comuni, eroi sconosciuti che non si arrendono di fronte alle avversità della vita ma sono pronti a dimenticare le proprie sofferenze per regalare gioia agli altri, senza mai un lamento. Anche se non manca qualche nota malinconica come quando Gloria parla d’amore “ti invoco ma non ascolti” o quando ricorda il padre Giulio “T’incantavi per ogni cantier in costruzione”.
Floriana Guerriero
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