TEATRINO DI PALAZZO GRASSI
San Marco
3260 / Accanto a Palazzo Grassi - Venezia
Giovedì 3 marzo –
Domenica 6 marzo 2022
Palazzo Grassi invita
Lo schermo
dell’arte Festival di cinema e arte contemporanea
4 serate, 11 titoli e un incontro di approfondimento, con la partecipazione di tanti artisti in cartellone.
Torna l’esclusiva selezione di film
tratta dalla quattordicesima edizione della rassegna fiorentina
dedicata al rapporto tra cinema e arte contemporanea.
Proiezioni
in lingua originale, con sottotitoli in italiano.
Il Teatrino di Palazzo Grassi presenta
da giovedì 3 a domenica 6 marzo 2022 un appuntamento speciale ormai
molto atteso, un vero e proprio classico della programmazione
primaverile: Palazzo Grassi rinnova l’invito a Lo schermo dell’arte
Festival di cinema e arte contemporanea, progetto unico dedicato alle
molteplici interazioni tra cinema e arte contemporanea, diretto da
Silvia Lucchesi.
La rassegna fiorentina porta a Venezia un
programma di 11 titoli, firmati da importanti video-artisti e
filmmaker internazionali, selezionati per il pubblico veneziano
insieme a Palazzo Grassi - come ormai da tradizione sin dalla prima
collaborazione tra le due istituzioni nel 2014 - all’interno del
cartellone dell’ultima edizione del Festival, la quattordicesima.
Diversi gli argomenti trattati dai film in cartellone, grande
attenzione è riservata agli effetti contemporanei dei processi di
decolonizzazione, alle comunità più marginali delle grandi città
europee come Marsiglia e ai processi identitari.
Tanti gli
ospiti d’eccezione che in questa edizione interverranno e
prenderanno parte alle proiezioni, in particolare gli artisti: Renzo
Martens (giovedì 3 e venerdì 4 marzo), Sara Sadik (giovedì 3
marzo), M+M (giovedì 3 marzo), Iván Argote (venerdì 4 marzo).
Renzo Martens, rappresentato da due
titoli in programma: “White Cube” (2020) ed “Enjoy Poverty”
(2009), venerdì 4 marzo sarà inoltre protagonista di un incontro
con gli studenti del Corso Magistrale in Teatro e Arti Performative
nell’ambito della classe in “Curatela delle arti performative”,
presso l’Università Iuav di Venezia e disponibile in live
streaming, dal titolo “White Masks Pratiche decoloniali nel sistema
dell'arte”. L’artista dialogherà con Piersandra Di Matteo,
studiosa, drammaturga e curatrice, docente presso l’Università
Iuav, Venezia.
Giovedì 3 marzo si apre il ciclo di proiezioni
con 4 titoli, tra il Congo, Marsiglia, l’India e il mondo minuscolo
di una mantide religiosa.
Si parte con “White Cube” di Renzo
Martens (Paesi Bassi, Belgio, 2020, 79') che esplora le relazioni tra
colonialismo e mondo dell’arte osservando le condizioni dei
lavoratori nelle piantagioni di palme da olio in Congo e seguendo
l’attività di una cooperativa congolese che rivende negli USA i
propri manufatti in cioccolato per riacquistare le terre
sottrattegli.
A seguire, il film dell’artista Sara Sadik,
“Khtobtogone” (Francia, 2021, 16'09") che utilizza
l’animazione 3D e si ispira all’estetica post-internet rievocando
la grafica del celebre video—gioco GTA per raccontare la vicenda di
Zine, operaio proveniente dalla diaspora maghrebina che cambia tutto
se stesso per conquistare la ragazza che gli piace. Un’immersione
nella cultura urbana giovanile di Marsiglia con una colonna sonora
firmata dal rapper DJ 13NRV.
“Mad Mieter” di M+M (Germania, 2019, 6'9") è il titolo successivo e ricorre anch’esso all’animazione 3D per muovere la sua protagonista, una mantide religiosa, su una scena che ricorda “Repulsion” di Roman Polanski.
La giornata si conclude con “At Home But Not At Home”
di Suneil Sanzgiri (Stati Uniti, India, 2019, 11') che combina
riprese aeree realizzate da un drone, con immagini tratte da film,
video e una lunga intervista Skype che l’artista realizza con suo
padre a proposito dell’India, suo Paese di origine che Sanzgiri non
ha mai avuto modo di visitare. Tra autobiografia e storie di
decolonizzazione, l’opera è incentrata sulla definizione
dell’identità personale.
Venerdì 4 marzo riprendono le proiezioni con 3 titoli, anch’essi in grado di raccontare viaggi in mondi e comunità distanti, così come suggerire nuovi scenari possibili.
Il primo film riporta il pubblico nella Repubblica Democratica del Congo con la direzione di Renzo Martens. Si tratta di “Enjoy Poverty” (Paesi Bassi, 2009, 90') che racconta come la povertà sia diventata molto più redditizia dei mercati tradizionali nei Paesi colonizzati.
Sarà poi il momento di “Au Revoir Joseph Gallieni” (Francia, 2021, 13'30") di Iván Argote che ricostruisce attraverso la tecnologia 3D la fittizia rimozione del monumento al generale francese Joseph Gallieni, colonizzatore del Madagascar, da una piazza di Parigi, riaccendendo l’attenzione sul rapporto con i protagonisti controversi della storia collettiva.
L’ultimo film del programma giornaliero è “One Hundred Steps” di Barbara Wagner & Benjamin de Burca (Germania, Francia, 2021, 30') e ritorna invece a Marsiglia, dove un gruppo di visitatori di due case museo improvvisano delle danze delle tradizioni nord irlandese e africana.
Sabato 5 marzo la rassegna prosegue con altri 3 titoli dedicati a personaggi, opere e luoghi iconici. Il primo soggetto è l’artista Bill Traylor nell’ambito del film “Bill Traylor: Chasing Ghosts” di Jeremy Wolf (Stati Uniti, 2018/2021, 76'). Collezionato ed esposto da importanti istituzioni museali, l’opera ripercorre la vita del pittore Traylor - autore di molti ritratti della comunità afroamericana di inizi Novecento - dalla schiavitù in Alabama sino all’inaspettato successo tra le strade di Montgomery.
Successivamente, lo schermo del Teatrino presenta “In the Air Tonight” di Andrew Norman Wilson (Stati Uniti, 2020, 11') che celebra invece l’intramontabile brano di Phil Collins con delle atmosfere alla Miami Vice e un complesso montaggio, per far vivere il testo della hit anni Ottanta.
A seguire, “Gallant Indies” di Philippe Beziat (Francia, 2020, 108') dedicato all’Opera di Parigi, in occasione dei 350 anni dalla sua fondazione, documenta la realizzazione de “Les Indes Galantes” di Jean-Philippe Rameau, portata in scena dall’artista Clément Cogitore nel 2019 su invito dell’istituzione parigina.
Domenica 6 marzo, ultimo appuntamento con Lo schermo dell’arte al Teatrino di Palazzo Grassi!
Si chiude la programmazione con l’ultimo capolavoro di Matthew Barney, “Redoubt” (Stati Uniti, 2019, 134'3"), ispirato liberamente al mito di Diana e Atteone. Il film unisce miti classici con una riflessione più profonda sul rapporto tra uomo e natura, i protagonisti non utilizzano dialoghi ma danze e gesti per comunicare tra loro. Ancora una volta, Barney mette in discussione i canoni stessi di narrazione cinematografica.
Tutti gli appuntamenti del Teatrino sono comunicati e costantemente aggiornati sul sito di Palazzo Grassi alla voce “Eventi”.
www.palazzograssi.it
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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