Atipografia, ph. Luca Peruzzi, Courtesy Atipografia |
Con le attività di una Associazione
Cultura e di una Galleria, una sede di 800 mq interamente rinnovati,
proporrà una progettualità inedita dando vita a una nuova stagione
d’arte nel cuore del Nord Est.
A inaugurare gli spazi
espositivi il prossimo 21 maggio sarà Arcangelo Sassolino con la
mostra Il vuoto senza misura, promossa dall’Associazione.
Atipografia, progetto per l’arte
contemporanea fondato da Elena Dal Molin, si accinge a riaprire le
porte al pubblico negli spazi interamente rinnovati dopo un
importante lavoro di restauro e ridisegno funzionale.
L’antica
tipografia arzignanese dà vita a un progetto culturale inedito, che
coniuga la dimensione commerciale alla vocazione culturale,
attraverso la duplice azione di una associazione culturale e di una
galleria commerciale. Questa dimensione ibrida integra e completa il
lavoro che Elena Dal Molin ha condotto per anni a sostegno e sviluppo
delle arti e degli artisti, dando vita a un crocevia del
contemporaneo nel cuore del Nord-Est.
La nuova identità si
colloca nel segno della prosecuzione di luogo per gli artisti, per le
persone e per le idee che da sempre Atipografia ha voluto
disegnare.
Se da una parte infatti prosegue l’attività
storica dell’Associazione, iniziata nel 2014 come no-profit per
residenze d’artista e progetti site-specific, dall’altra in
questa nuova configurazione l’apertura della galleria d’arte
contemporanea proporrà una nuova stagione di progetti espositivi e
una propria scuderia di artisti di diverse generazioni e provenienza
geografica.
Atipografia, ph. Davide Faedo, Courtesy Atipografia |
Il progetto di Atipografia riprende così il suo
corso con una rinnovata energia, scandita anche dagli ingenti lavori
di restyling e adeguamento funzionale iniziati alla vigilia della
pandemia, realizzati dallo studio AMAA che si è occupato del
progetto di restauro, realizzando ambienti di grande fascino, dove
fare ricerca, esporre, incontrarsi e persino abitarci.
A
inaugurare la nuova stagione di Atipografia – in una logica di
continuità con la sua stessa storia - sarà una mostra voluta e
prodotta dall’Associazione con un intervento d’arte appositamente
pensato di Arcangelo Sassolino, intitolato “Il vuoto oltre misura”.
La mostra avrà un testo in catalogo di Ilaria Bernardi.
Con
la partecipazione di Arcangelo Sassolino, Atipografia conferma il
proprio speciale legame con il territorio e la volontà di dare
concretezza a una proiezione internazionale. Le macchine
immaginifiche di Sassolino potranno riverberarsi negli spazi che per
un lungo tempo hanno ospitato una riconosciuta tipografia (da qui il
nome) avviata dal trisnonno di Elena Dal Molin. Una storia dalle
radici antiche, industriali e culturali assieme.
Come spiega
Elena Dal Molin, «tipografia richiama il mondo della stampa, della
parola scritta. L'aggiunta dell'alfa privativo - oltre al fatto che
non è più una tipografia - rappresenta anche qualcosa che si
racconta, qualcosa che deve essere ancora scritto. Qualcosa che si
sta compiendo, che è fluido, che sta avvenendo ora. Per questo lo
spazio si pone come un luogo dove venire e anche restare».
Le
attività della Galleria prenderanno avvio da settembre.
Arcangelo Sassolino, ph. Agostino Osio
ARCANGELO SASSOLINO
IL VUOTO SENZA
MISURA
Mostra promossa dall’Associazione culturale Atipografia
per inaugurare gli spazi rinnovati
Testo in catalogo di Ilaria
Bernardi
21 maggio – 24 luglio 2022
Il primo appuntamento
espositivo della nuova Atipografia è un assolo eccezionale: la
mostra Il vuoto senza misura di Arcangelo Sassolino. Una grande
installazione site-specific che accoglierà dal 21 maggio 2022 il
pubblico in mostra. La mostra avrà un testo in catalogo di Ilaria
Bernardi.
ARCANGELO SASSOLINO
(1967) vicentino, è nato a
Trissino dove tuttora vive e ha il suo studio. La sua formazione è
eccentrica rispetto a qualunque altro artista. Ventenne, ha ideato un
gioco tridimensionale ed è andato negli Stati Uniti per cercare un
compratore. A New York ha fatto uno stage alla Casio: il prototipo
non è mai stato realizzato, ma è rimasto cinque anni a progettare
giocattoli per la multinazionale. Poi ha incontrato l’arte. Si
definisce “scultore” e crea installazioni con macchine, materiali
e congegni con cui mette a prova le leggi della fisica. Ha portato la
sua poetica della tensione in decine di gallerie e spazi espositivi.
Tra le mostre personali: «Arcangelo Sassolino, fragilissimo»,
Galleria dello Scudo, Verona, Italia 2019; «Arcangelo Sassolino»,
Villa Medici, Roma, Italia 2019; «Arcangelo Sassolino: Warped
Matter, Curved Time», Pearl Lam Galleries H Queen’s, Hong Kong
2018; «The Way We Were», Galleria Continua / Le Moulin,
Boissy-le-Châtel, Francia 2018.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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