“Ogni
lungo viaggio inizia con un primo passo” affermava oltre due
millenni orsono Laozi, ed in effetti il primo passo verso la felice
conoscenza di Laura Avella, personalità poliedrica in un
universo-mondo di troppi artati personaggi, è avvenuta sul declinare
del febbraio 2020, alla premiazione della I Edizione del Concorso
Internazionale di Poesia “Gaeta Perla del Lazio”, a cura del
“Centro Culturale Studi Storici - Il Saggio” di Eboli, retto
magistralmente da oltre tre decenni, dal Cav. Giuseppe Barra.
Eravamo
giudici di diverse categorie messe in competizione ed insieme ad
altri componenti, nel raggiungere Gaeta in una cornice suggestiva tra
cielo e mare, si è instaurata tra di noi una e empatia umana,
un’affinità elettiva di rara frequenza esistenziale.
Laura
Avella da diversi lustri, è un affermato avvocato in quel di
Partenope, ma d’orgogliosa origine cilentana, editorialista della
rivista “II Saggio” di Eboli e componente della cooperativa “Vivi
Cilento”, un sodalizio che come più volte ho avuto modo di
rimarcare, nelle sue corde perora la finalità di promozione in
maniera efficace, le ricchezze di questa meravigliosa terra che è il
Cilento, di cui la nostra protagonista è una nobile sua figlia.
Ad
onor di cronaca, purtroppo non è questione accademica, eravamo
all’alba della pandemia Covid, di quella crisi sanitaria ed
economica, ma tuttotondo falcidia sociale, che ancor’oggi stiamo
purtroppo vivendo, un esiziale shock storico le cui cicatrici, ahinoi
forse si protrarranno per diverse generazioni.
A tal riguardo con
l’autrice dell’opera quivi esposta, ho avuto modo de plano,
d’instaurare una proficua collaborazione appresso il rientro nelle
nostre abituali dimore, fatta in prologo di amichevoli telefonate per
limare i termini della stessa, ossia la strutturazione degli articoli
editati con cadenza sul Magazine Co-omunicare, che altro non è, che
il prodotto informativo sulle piattaforme web, dell’associazione
omonima, Comunicare appunto, sita in Eboli, la quale consta in Radio
Città 105 la sua apprezzata ammiraglia, in estrema sintesi un
piccolo ma valido corporate media di provincia, e successivamente nel
programmarne le successive uscite.
Personalmente ritenendo valido
il progetto dei report settimanali, mi sono attivato trovando il
consenso presso il presidente di Comunicare, Giovanni Nigro e
parimenti al suo vice Antonio Fresolone, i quali entusiasticamente mi
hanno repentinamente concesso il semaforo verde alla partnership
culturale.
I report, con disamine e riflessioni su tutti i
riverberi possibili della crisi da Covid-19, sono stati declinati da
Laura Avella, in ben 17 appuntamenti, che in questo caso ed a
dispetto di apotropaici atteggiamenti, si è rivelato un numero
fausto.
Il lettore potrà cosi godere pel tramite della gentile
autrice, di una miscellanea accurata di prosa e di versi, mai
svenevoli né tantomeno speciosi, di una profilazione di tutti i
risvolti del famigerato Coronavirus, e dei suoi esiziali effetti
sulla società del Bel Paese e non solo.
Ma la scrittrice, bene
evidenziarlo, nel solco di quella afflato mediterraneo bagnato di
intrinseca, calda positività, non ha lesinato tratteggi di vivida
speranza, di fattibile ottimismo; del resto ella sulla scorta degli
insegnamenti di Sant’Agostino “ex malo bonum”, esorta a
ricercare anche nell’ora più tenebrosa, una possibilità di
Redenzione, non soltanto collettiva, ma in special modo personale,
che pur attraverso un amaro insegnamento, si stagli come un’epifania
morale, e i suoi scritti viepiù, hanno registrato da subito il
plauso e l’approvazione degli internauti.
Allora cosa aggiungere
sul declinare di questa mia umile premessa: vi esorto caldamente ad
una lettura profonda quanto leggera della raccolta, e scoprirete
senza dubbio alcuno, non soltanto un cristallino talento letterario,
e di contro, anche un’opportunità oltremodo concreta, di conoscere
e di conoscersi.
Marco Naponiello
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