Genus Bononiae. Musei nella Città
presenta
La Quadreria del
Castello.
Pittura emiliana nella Collezione di Michelangelo
Poletti
a cura di Angelo Mazza
7 aprile – 24 luglio
2022
Palazzo Fava
Via Manzoni, 2 | Bologna
in occasione
della mostra
Ciclo conferenze a San Giorgio in Poggiale
giovedì
5 maggio, ore 17.30
Paola Foschi, Le famiglie che hanno abitato il
castello di San Martino in Soverzano
giovedì 12 maggio, ore
17.30
Francesco Ceccarelli, L’architettura del castello di San
Martino in Soverzano
giovedì 19 maggio, ore 17.30
Irene
Graziani, Il pittore Jacopo Alessandro Calvi
Ph. Marco Baldassari |
Genus Bononiae. Musei nella Città
presenta da giovedì 7 aprile a domenica 24 luglio 2022 nelle
splendide sale affrescate dai Carracci di Palazzo Fava a Bologna la
mostra curata da Angelo Mazza "La Quadreria del Castello.
Pittura emiliana nella Collezione di Michelangelo Poletti". La
mostra dà vita a un excursus sulla pittura emiliana dalla fine del
‘400 sino al primo ‘800 presentando importanti opere mai esposte
prima d’ora. L’esposizione mette inoltre in evidenza le relazioni
e connessioni tra i dipinti e la storia di committenza del luogo che
le ospita, Palazzo Fava.
La mostra si compone di ottantacinque
opere appartenenti alla collezione creata da Michelangelo Poletti nel
suggestivo Castello di San Martino in Soverzano, località della
pianura Bolognese. La Collezione Poletti si è formata negli ultimi
trent’anni grazie alla passione di un imprenditore sensibile alle
ragioni della cultura. La selezione operata dal curatore Angelo Mazza
offre una documentazione assai rappresentativa della “Pinacoteca
Poletti”, raccolta che comprende la più cospicua e significativa
collezione di pittura emiliana in mani private.
La mostra è
accompagnata da un catalogo edito da Bologna University Press
contenente scritti di Carlo Cipolli, Filippo Sassoli de Bianchi,
Fabio Roversi-Monaco, Michelangelo Poletti, Antonio Paolucci, Angelo
Mazza, Francesco Ceccarelli, Paola Foschi. La mostra infine è
accompagnata da un calendario di appuntamenti collaterali dedicati
all’esposizione e da un ricco programma di attività educative di
approfondimento per il pubblico adulto, per le famiglie e le
scuole.
Ciclo conferenze a San Giorgio in Poggiale
In
occasione della mostra, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e
Genus Bononiae promuovono un ciclo di conferenze, che permetteranno
di approfondire alcune delle tematiche più interessanti oggetto
dell’esposizione.
Le conferenze, ad accesso libero e fino ad
esaurimento posti, sono programmate nella Biblioteca di San Giorgio
in Poggiale (via Nazario Sauro 20/2, Bologna) alle ore
17,30.
giovedì 5 maggio, ore 17.30
Paola Foschi, Le
famiglie che hanno abitato il castello di San Martino in Soverzano
giovedì 12 maggio, ore 17.30
Francesco Ceccarelli,
L’architettura del castello di San Martino in Soverzano
giovedì
19 maggio, ore 17.30
Irene Graziani, Il pittore Jacopo Alessandro
Calvi
Appuntamenti dei Servizi educativi di Genus
Bononiae
Percorsi per adulti
Domenica 8 maggio – ore
16.30
Nello sguardo di un collezionista: Michelangelo Poletti e la
sua Quadreria
Visita guidata |Durata: 1h e 30m
Luogo: Palazzo
Fava. Palazzo delle Esposizioni
Prenotazione obbligatoria
Prezzo:
visita guidata 5 € + ingresso 10 €
Si parla di mecenatismo
e di collezionismo d’arte con lo sguardo quasi sempre rivolto al
passato. Al contrario, per conoscere la preziosa e unica collezione
di Michelangelo Poletti, esposta per la prima volta nelle sale di
Palazzo Fava, bisogna rivolgere lo sguardo al presente. La Quadreria
è il frutto di una grande passione alimentata nel tempo,
frequentando storici dell’arte, gallerie e soprattutto le più
importanti aste del mondo. Attraverso questo excursus di visita,
tracceremo il profilo di un imprenditore con un grande sogno narrato
attraverso i suoi dipinti, e scopriremo le tante storie che
caratterizzano questa raffinata collezione di arte.
Percorsi
per bambini dai 6 agli 11 anni
15 maggio - ore 15.30
Piccoli
arredatori a Palazzo Fava!
In occasione di Kid Pass days e
Artefiera
Visita guidata + laboratorio |Durata: 1h e
30m
Destinatari: bambini dai 7 agli 11 anni
Luogo: Palazzo
Fava. Palazzo delle Esposizioni
Prenotazione obbligatoria
Prezzo:
5€ attività + ingresso 5 €
Vi piacerebbe diventare per un
giorno gli arredatori della vostra casa? Immaginate di poter decidere
come cambiare i mobili della cameretta e di tutti gli spazi della
casa inserendo tavoli, sedie, librerie e tutto quello che desiderate.
In aggiunta, potreste decidere di colorare le pareti secondo il
vostro gusto e di inserire tutti i quadri che volete. Nel percorso di
mostra che è ospitata nelle sale di Palazzo Fava avremo l’occasione
di vedere da vicino i quadri di una collezione unica e bellissima ma
esporli sulle pareti di casa vostra non sarà così facile: dovrete
partecipare ad una vera e propria asta per poterveli aggiudicare.
Ovviamente avrete un budget che vi forniremo con l’esclusiva moneta
che è in uso solo a Palazzo Fava: il Faveuro!
LA MOSTRA
La prima sezione,
ambientata nella Sala del mito di Giasone e Medea, affrescata da
Ludovico, Agostino e Annibale Carracci, si intitola “I pittori di
Palazzo Fava. Pasinelli, Creti, Graziani, Milani” e presenta
capolavori di Lorenzo Pasinelli, Donato Creti, Ercole Graziani e
Aureliano Milani, artisti che proprio a Palazzo Fava si sono formati.
Particolarmente degni di menzione sono Rebecca al pozzo disseta
Eliezer, eseguito da Pasinelli nel 1665, il San Girolamo penitente
opera del 1690 dell'allora diciannovenne Creti con dedica al conte
Alessandro Fava e una rarissima terracotta del Creti con la figura di
Bacco, che reca la sigla dell’artista.
“Il genio
femminile. Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Lucia Casalini” è
la seconda sezione, anch'essa esposta nella Sala di Giasone e Medea.
Le donne artiste hanno dato un contributo fondamentale alla storia
figurativa di Bologna e la mostra riflette appieno questa realtà con
due ritratti di Lavinia Fontana, uno dei quali firmato, tre tele di
Elisabetta Sirani, tra le quali l'Alessandro che costringe la
profetessa a entrare nel tempio di Apollo a Delfi firmato e datato
1664, e due tele di Lucia Casalini Torelli.
Nella Sala
dell’Eneide di Ludovico Carracci si trova la terza sezione
“Rinascimento e anticlassicismo tra Romagna e centri padani dal
“Maestro dei Baldraccani” a “Girolamo Genga e Garofalo”. Di
questa sezione fa parte la grande tavola con la Madonna e il Bambino
coi santi Pietro, Paolo, Francesco d’Assisi e Antonio da Padova,
capolavoro della personalità ricostruita da Federico Zeri
convenzionalmente denominata “Maestro dei Baldraccani, attiva a
Forlì alla fine del sec. XV. Attorno ad essa un nucleo di tavole,
espressione peculiare del “Rinascimento nelle Romagne", ad
opera di Marco Palmezzano, Antonio Pirri, Francesco Zaganelli,
Girolamo Genga, Girolamo Marchesi da Cotignola e Bartolomeo Ramenghi
detto il Bagnacavallo.
La quarta sezione, allestita nella Sala
dell’Eneide di Francesco Albani, si intitola “Protagonisti del
secondo Cinquecento a Bologna. Tra Maniera e Controriforma”. Il
secondo Cinquecento bolognese è illustrato da artisti di apertura
internazionale quali Giovanni Battista Ramenghi detto Bagnacavallo
junior con una Sacra Famiglia, San Giovannino e Santa Caterina
d’Alessandria, Prospero Fontana con il Ritratto del giureconsulto
Floriano Moratti, Bartolomeo Passerotti con il Ritratto di Rodolfo
Bonfiglioli, Camillo Procaccini con una giovanile Testa di carattere
e con un Sacrificio di Isacco del periodo milanese, Denys Calvaert -
pittore di Anversa stabilitosi a Bologna - con un San Giovanni
evangelista e un rametto con la Sacra Famiglia e San Giovannino- e
Bartolomeo Cesi con il grande quadro Annibale fanciullo giura odio
eterno contro i Romani, capolavoro della sua produzione di soggetto
profano.
Nella Sala dell’Eneide di Bartolomeo Cesi si trova
la quinta sezione, “Itinerario nel Seicento. Quadri da stanza, nel
segno di «Felsina pittrice»”, che delinea un itinerario che
congiunge due opere fondamentali di Giovanni Andrea Donducci detto il
Mastelletta alle opere di maestri usciti dalla bottega di Guido Reni
come Giovanni Andrea Sirani, con le luminose tele del San Girolamo
penitente e della Carità romana, e il ribelle Simone Cantarini, con
un impressionante Filosofo con il compasso; in mostra anche Pier
Francesco Cittadini, con l’Allegoria della Primavera entro una
ghirlanda.
L’ultima sezione si intitola “Maestri e allievi
nel Settecento. I pittori dell’Accademia Clementina”, nella Sala
dell’Eneide degli allievi di Ludovico Carracci. La vivacità del
barocchetto bolognese, sotto il segno dell’Accademia Clementina,
trova espressione in opere di artisti quali Francesco Monti, Giuseppe
Marchesi detto il Sansone, Nicola Bertuzzi e Giuseppe Varotti, per
concludersi nella seconda metà del secolo con opere di due
protagonisti della scena artistica cittadina, i fratelli Ubaldo e
Gaetano Gandolfi, il primo con una testa di carattere del 1776,
l’altro con Dalila che consegna a un filisteo la chioma di Sansone
e con un doppio modelletto che presenta San Feliciano libera Foligno
dalla peste, studi per la pala del duomo della città umbra. Inoltre
vengono esposti dipinti di Giovanni Maria Viani e di suo figlio
Domenico Maria, quest’ultimo rappresentato in particolare da una
coraggiosa tela già nella collezione Hercolani con Sansone cieco e
incatenato che fa girare la macina. Di Carlo Cignani si trova
l’Allegoria della Carità, anch’essa già nella collezione
Hercolani, e del suo allievo Marcantonio Franceschini una Maddalena
eseguita nel 1717 per il conte Leone Leoni di Piacenza. È infine
presente un raro dipinto giovanile di Felice Giani, Mosé salvato
dalle acque del Nilo e affidato alla madre.
Chiude il percorso
l’exodus “Tra Sette e Ottocento. Due dipinti emblematici”:
vengono presentati il modelletto di Pelagio Palagi con Isabella
d’Aragona chiede protezione a Carlo VIII in visita al duca morente,
legato alla grande tela ora nel Museo civico di Lodi con la quale
l’artista prese parte all’esposizione di Brera nel 1822 e un
dipinto di Jacopo Alessandro Calvi, San Francesco implora la
protezione della Madonna sui pellegrini. Quest’ultima opera è
stata donata in occasione della mostra da Michelangelo Poletti alla
Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. Il dipinto, acquisito lo
scorso anno in un'asta viennese, costituisce il modello preparatorio
per una grande tela destinata alla chiesa della compagnia bolognese
di Santa Maria delle Laudi, ora nella chiesa di Santa Maria della
Vita di Bologna.
Angelo Mazza commenta: “La collezione che
Michelangelo Poletti ha formato attraverso la frequentazione delle
gallerie degli antiquari e la partecipazione alle aste italiane,
europee e americane, costituisce un episodio in controtendenza
rispetto alla storia di dispersioni e di dissoluzione delle
collezioni storiche bolognesi proseguita in tutto il Novecento.
Collezioni che erano mete ambite dei viaggiatori europei e vanto
della città di Bologna fino a tutto il Settecento”.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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