Orario di apertura delle Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola:
venerdì 9.30/22.00, ingresso gratuito
sabato 9.30/22.00, ingresso gratuito
domenica 10.00/18.00, ingresso gratuito
L’ARTE DEL RICEVRE A PALAZZO SPINOLA
Il servizio Spinola: l’esotismo del tè
a cura di Farida Simonetti
Venerdì 13 maggio alle ore 17.00 prende avvio il ciclo di conferenze di Farida Simonetti dedicato all'Arte del ricevere a Palazzo Spinola in occasione dell'esposizione, nella sala da pranzo del palazzo, dei servizi da caffè, tè, cioccolata, in porcellana orientale ed europea del Sette e Ottocento.
Attraverso l'analisi dei diversi servizi si ripercorrerà la storia delle bevande coloniali e dei contatti commerciali che determinarono il loro arrivo in Europa: il tè dall'Oriente, la cioccolata dalle Americhe, il caffè dalla Turchia.
Intorno a queste bevande si svilupparono abitudini sociali radicate nei diversi paesi europei in modo differente e con regole rinnovate dal Seicento ad oggi: così il tè divenne elemento fondamentale della società inglese come il caffè di quella italiana e cosi come la cioccolata divenne simbolo della vita salottiera del Settecento.
Il primo incontro sarà dedicato al tè e al rigido rituale per servirlo. Arrivato in Europa a fine Seicento dalla Cina, il tè, importato dalla compagnia delle Indie Orientali Olandesi e da quella inglese, che se ne contesero il monopolio, insieme alle preziose porcellane che affascinarono l'Occidente, fu dapprima apprezzato per le sue qualità mediche ma presto fu richiesto soprattutto per la vita dei salotti dell'aristocrazia e di corte. Quando, nell'Ottocento, il rito del tè all'inglese coinvolse la classe borghese e divenne abitudine diffusa, si definirono le regole occidentali secondo cui, a seconda dei momenti della giornata, ancora oggi viene offerto, dal breakfast tea all'afternoon tea e all'high tea serale.
Per la ricostruzione delle secolari vicende legate al tè in Europa e ai riflessi anche nella vita dell'aristocrazia genovese si prenderà spunto dal servizio di porcellana cinese della seconda metà del Settecento ornato da un ricco stemma Spinola, ora tra quelli esposti nella sala da pranzo del palazzo di Pellicceria.
Ecco il calendario dei prossimi appuntamenti:
Venerdì 20 maggio 2022, ore 17.00
Il servizio in “stile Boselli”: una cioccolato in salotto
Venerdì 27 maggio 2022, ore 17.00
Il servizio Raggi: il momento del caffè
Ingresso gratuito. Prenotazione obbligatoria al numero 010.2705300. Obbligo Ffp2
La Galleria degli Specchi a lume di candela
Venerdì 13 maggio 2022
dalle ore 19.00 alle ore 22.00 (ultimo ingresso 21.30)
Dalle 19.00 alle 22.00 (con ultimo ingresso alle 21.30), saranno eccezionalmente accese le candele della Galleria degli Specchi offrendo al pubblico una rara occasione di vivere l’emozione della visita di questo storico ambiente con l’atmosfera e l’illuminazione originaria.
Oscurata ogni altra forma di illuminazione, il pubblico potrà infatti godere del ricercato effetto della luce delle candele su specchi, ori e stucchi, meglio comprendendo come questi elementi assolvano alla funzione di riflessione e moltiplicazione della fonte luminosa. Il risultato sorprendente è la galleria illuminata in modo uniforme, ma vibrante che permette di godere pienamente degli affreschi settecenteschi di Lorenzo De Ferrari, che qui ha realizzato uno dei suoi capolavori concependo il complesso dei decori dell’ambiente.
Da venerdì mattina sarà disponibile la nuova Guida delle Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola, disponibile in italiano, inglese e francese, edita da Tormena e curata da Gianluca Zanelli con testi di Gabriele Langosco.
Mostre in corso
ANSALDO PALLAVICINO E GRECHETTO
Le origini di una collezione
7 aprile | 10 luglio 2022
a cura di Gianluca Zanelli
Fino a domenica 10 luglio 2022, le Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola ospitano, come approfondimento del progetto SUPERBAROCCO e come sezione della rassegna cittadina I PROTAGONISTI. Capolavori a Genova tra 1600 e 1750, uno specifico focus dedicato al rapporto tra Ansaldo Pallavicino e il celebre pittore Giovanni Benedetto Castiglione, il Grechetto.
Ansaldo Pallavino, unico figlio maschio di Agostino Pallavicino (1577-1649) e di Veronica Lomellini, divenne proprietario della dimora di Pellicceria nel 1650. Per la nuova residenza, dove trasferì la collezione d’arte del padre, egli commissionò numerose opere tra dipinti e preziosi oggetti d’arredo, alcuni dei quali tuttora esposti nel palazzo, divenuto nel 1958, grazie alla donazione dei marchesi Spinola, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola.
Agostino Pallavicino dedicò la sua vita alla politica e ricoprì diversi ruoli ai vertici del governo e della finanza nell’antica Repubblica di Genova, di cui fu più volte ambasciatore, fino a diventare doge nel 1637. Egli fu committente di numerose opere d’arte, come gli argenti da parata con le imprese di Cristoforo Colombo ancora esposti nella dimora di Pellicceria, e volle scandire ogni tappa della propria carriera politica attraverso la commissione di effigi celebrative, rivolgendosi, durante il suo soggiorno in Italia, ad Antoon van Dyck e al pittore Domenico Fiasella.
Il figlio Ansaldo non intraprese la carriera diplomatica e politica del genitore, ma ne ereditò la passione per l’arte. Egli incrementò in maniera considerevole la collezione ereditata dal padre, eleggendo Giovanni Benedetto Castiglione, il Grechetto, tra i suoi artisti favoriti.
Nei suoi libri di conto sono registrati, nell’aprile 1652, i pagamenti a Grechetto per l’acquisto di sei quadri, quattro dei quali impreziosiscono ancora la quadreria storica della dimora.
Si tratta della grande tela con il Viaggio di Abramo e di quella, di più ridotte dimensioni, dedicata a Circe. Si trovano entrambe al secondo piano, dove furono collocate dalla nipote di Ansaldo, Maddalena Doria, quando, tra il 1736 e il 1736, rinnovò il piano nobile allestendo la collezione appartenuta al nonno materno.
Tra i dipinti acquistati da Ansaldo da Castiglione, nell’aprile del 1652 nuovamente attivo a Genova solo il secondo soggiorno a Roma, si annoverano anche due preziosi paesaggi, destinati a decorare la “loggetta”, un ambiente fatto costruire da Ansaldo tamponando il loggiato che in origine caratterizzava la facciata del palazzo di Pellicceria e destinato ospitare il suo studiolo.
In occasione dei Rolli Days, la mostra, compresa nel percorso espositivo, sarà visitabile con biglietto gratuito.
MOSTRE IN CORSO
FILIPPO PARODI
Le Metamorfosi
Nell’ambito del progetto SUPER BAROCCO e come sede della rassegna
I PROTAGONISTI. Capolavori a Genova tra 1600 e 1750
Genova, Palazzo Reale, Sala del Veronese
30 marzo / 10 luglio 2022
a cura di Luca Leoncini
Da mercoledì 30 marzo a domenica 10 luglio 2022, le quattro sculture, meglio conosciute come Metamorfosi e raffiguranti Venere, Adone, Clizia e Giacinto, capolavoro di Filippo Parodi (1630-1702), attendono i visitatori in un nuovo allestimento, ideato dall’architetto Giovanni Tironi, che permetterà di scoprirle a tutto tondo, in una visione del tutto nuova.
Dal 1726 poste su quattro piedistalli nella Galleria degli Specchi, come approfondimento del progetto SUPERBAROCCO e come sezione della rassegna cittadina I PROTAGONISTI. Capolavori a Genova tra 1600 e 1750, vengono per la prima volta collocate nella Sala del Veronese, con l’obiettivo di suggerire una disposizione circolare attorno a un elemento centrale seconda una prospettiva e un’idea rinnovata.
Tra le opere più celebri della produzione dell’artista, le quattro figure sono certamente nate in gruppo, all’inizio degli anni Ottanta e in ogni caso prima del 1683, anno del trasferimento di Filippo Parodi in Veneto. Riassumono alcuni dei caratteri fondativi del Barocco a Genova, mostrando la forza dei modelli berniniani studiati da Filippo durante i suoi due lunghi soggiorni romani, ma si saldano alla dimora genovese che tuttora le conserva e per la quale, con ogni probabilità, furono concepite. Anche per questo sono state scelte per rappresentare uno dei protagonisti della stagione artistica più celebrata della storia dell’arte genovese, all’interno di una rassegna nata allo scopo di esaltare proprio questo tratto distintivo del patrimonio della capitale dell’antica Repubblica marinara, città di straordinari palazzi patrizi e di collezioni d’arte di primissimo piano.
In occasione dei Rolli Days, la mostra, compresa nel percorso espositivo, sarà visitabile con biglietto gratuito.
GENOVA SESSANTA
Arti visive, architettura e società. Le trasformazioni della città, della creatività e del costume negli anni del boom economico
Genova, Palazzo Reale, Teatro del Falcone
14 aprile / 31 luglio 2022
a cura di Alessandra Guerrini e Luca Leoncini
con Benedetto Besio, Luisa Chimenz, Leo Lecci ed Elisabetta Papone
La rivoluzione degli Anni Sessanta a Genova.
La racconta, ricorrendo all’architettura, all’arte, al design, alla fotografia… una grandiosa mostra-affresco che dal 14 aprile al 31 luglio 2022 aprirà al Palazzo Reale di Genova, nel Teatro del Falcone.
L’esposizione è promossa da Palazzo Reale (Ministero della Cultura), a cura di Alessandra Guerrini e Luca Leoncini con Benedetto Besio, Luisa Chimenz, Leo Lecci e Elisabetta Papone. L’obiettivo è quello di raccontare le grandi trasformazioni di Genova negli anni sessanta del Novecento, un decennio di profondi cambiamenti dovuti all’irrompere di nuove idee e rinnovati stimoli culturali, di significativi mutamenti sociali, d’innovazioni economiche e nuovi linguaggi che hanno segnato un’accelerazione nelle produzioni delle arti visive.
È una città in magmatico fermento quella che nel decennio del Grande Boom italiano vuole lasciarsi definitivamente alle spalle le ferite della guerra per darsi un volto ed un ruolo europei, puntando sull’industrializzazione e sui servizi, alimentati da nuove arterie di comunicazione e da nuovi quartieri progettati per ospitare una forza lavoro
proveniente dal Sud. In un pugno di anni la vecchia Genova si trasforma, calamitando grandi professionisti da fuori ma galvanizzando anche le risorse culturali proprie, per trasformare visioni in realtà. L’energia della crescita incentiva la creatività in tutti i settori, dall’arte, al design alla musica, alla cultura, all’economia.
Fisiologicamente, è una storia di luci ed ombre, fotografia di una Italia che in quel fatidico decennio cerca una sua non facile nuova strada.
Oggi, a distanza di 60 anni da quegli anni ’60, la cronaca si è fatta storia e diventa meno velleitario tracciare delle analisi, evidenziando la potenza rigeneratrice che spingeva verso dei futuri ritenuti comunque migliori, senza tralasciare le molte contraddizioni di un’epoca che, comunque la si valuti, continua a incidere, se non connotare, la Genova di oggi.
Un viaggio entusiasmante in quella fucina di energie e visioni esistenziali che fu la Genova degli anni sessanta scandito, lungo tutto il percorso espositivo, dagli scatti di alcuni dei grandi fotografi genovesi attivi in quegli anni – Lisetta Carmi e Giorgio Bergami soprattutto – con disegni di architettura, arredi di design, grafica pubblicitaria, oggetti industriali, dipinti e sculture di autori di assoluto primo piano, da Lucio Fontana a Andy Warhol, da Mimmo Rotella a Vico Magistretti, da Gio Ponti a Franco Albini, da Angelo Mangiarotti a Eugenio Carmi.
L’allestimento del Teatro del Falcone – esso stesso luogo emblematico di quel decennio –, punta dunque ad accompagnare il visitatore in un percorso cronologico e tematico, organizzato per sezioni intese quali frammenti di specifiche esperienze esemplificative di un determinato processo di sviluppo, attraverso i fatidici anni sessanta che inevitabilmente agirono anche da ponte di raccordo tra passato e futuro.
L’importante evento espositivo è accompagnato da un catalogo scientifico con saggi e schede delle opere esposte, edito da Silvana Editoriale, a firma non solo dei curatori (Alessandra Guerrini, Luca Leoncini, Benedetto Besio, Leo Lecci, Luisa Chimenz, Elisabetta Papone) ma anche di storici e specialisti del settore quali Ferdinando Fasce, Bruno Giontoni, Sara Rulli, Jacopo Baccani e Gian Luca Porcile, che rendono la pubblicazione un testo imprescindibile per indagare e conoscere quello straordinario decennio di storia, arte e cultura.
La mostra ha il patrocinio del Comune di Genova, della Regione Liguria, della Fondazione dell'Ordine degli Architetti; il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, ha come Main Sponsor Primocanale, come Media Partner Banca Carige e diverse aziende prestatrici figurano come Sponsor tecnici (tra queste si contano ARTEMIDE, BONACINA, CAPPELLINI, CASSINA, MARTINELLI LUCE, OLUCE, POLTRONA FRAU, TATO, ZANOTTA).
In occasione dei Rolli Days, la mostra è eccezionalmente visitabile al prezzo di 5.00€.
Rolli Days for Kids
Caccia al dettaglio
Il Servizio Educativo del Museo di Palazzo Reale ha preparato una Caccia al dettaglio per le sale del Museo, per tutti i bambini che verranno nei giorni dei Rolli Days. Insieme al biglietto gratuito, a ogni bambino, verrà consegnato il foglio dell’attività che li accompagnerà per le sale espositive alla ricerca di indizi preziosi…
Orario di apertura del Museo di Palazzo Reale e della mostra GENOVA SESSANTA:
venerdì Museo: 13.30/19.00, ingresso gratuito
venerdì GENOVA 60: 10.00/19.00, ingresso a 5.00 euro
sabato Museo: 9.30/22.00, ingresso gratuito
sabato GENOVA 60: 10.00/22.00, ingresso a 5.00 euro
domenica Museo: 9.30/19.00, ingresso gratuito
domenica GENOVA 60: 10.00/19.00, ingresso a 5.00 euro
Orari: da mercoledì a sabato 13.30-19.00 | lunedì, martedì, domenica e festivi: chiusura
Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola - Piazza di Pellicceria, 16123 Genova - Tel. 010.2705300
palazzospinola@beniculturali.it www.palazzospinola.beniculturali.it
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Instagram: palazzospinola
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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