Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini | Strada Maggiore 44
Davide D'Elia. FRESCO
A cura di Elisa Del Prete
Davide D’Elia. FRESCO Veduta di allestimento, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Bologna, 2022 Foto © M3S Roma | Courtesy NOS Visual Arts Production |
Periodo di apertura: fino al 25 settembre 2022
Orari di apertura: martedì, mercoledì, giovedì h 10-15; venerdì h 14-18; sabato, domenica, festivi h 10-18.30; chiuso lunedì non festivi
Ingresso: gratuito
Telefono: 051 236708
Sito: www.museibologna.it/arteantica
L'intervento di Davide D'Elia, presentato al Museo Davia Bargellini da NOS Visual Arts Production con la curatela di Elisa Del Prete, è pensato in dialogo con la collezione del museo e i peculiari criteri museografici che ne dettano il percorso espositivo all'interno del palazzo seicentesco dove è situato, raro esempio di collezionismo privato cittadino.
La mostra si compone di otto quadri in plexiglas del ciclo FRESCO realizzati nel corso di un precedente intervento site specific operato da D'Elia nel 2018 sugli affreschi del Salone delle Feste del Palazzo Atti-Pensi di Todi, dimora cinquecentesca che si erge al centro della piazza principale della città umbra, che a Bologna vengono allestiti in relazione ai dipinti e alle sculture commissionate dal mecenatismo dei Bargellini, tra le famiglie bolognesi che ricoprirono importanti cariche nel Senato cittadino.
Da tempo l'artista indaga la relazione tra passato e presente, storia dell'arte e arte contemporanea, pittura accademica e "gesto" pittorico, in un percorso che mette al centro un ripensamento su forma e colore in chiave attuale. Per realizzare il ciclo FRESCO a Todi, l'artista non è intervenuto direttamente sugli affreschi ma vi ha apposto delle strutture in plexiglas appositamente progettate. Ciò gli consente di stendere campiture di pittura "iris blue" celando talvolta gli elementi organici del paesaggio, talvolta le architetture nell'intento di far emergere la costruzione dei dipinti degli affreschi sottostanti. Una volta rimossi dagli affreschi, gli otto quadri sono diventati pitture astratte - o "assolute", come le definisce l'artista - su cui si è conservata la traccia dell'indagine compositiva creando un discorso tra "pittura assente" e "pittura presente".
La mostra a Bologna è completata da due nuovi interventi site specific, Zero e Zero1, su due dipinti della collezione del museo entrambi dal titolo Paesaggio con figure di Vincenzo Martinelli (fine sec. XVIII) esposte nella Sala 1. Zero e Zero1, nel momento in cui lasceranno il luogo originario del Museo Davia Bargellini per essere esposti altrove, attiveranno a loro volta un processo di traslazione portandosi dietro il contesto primario. "Atti" dello stesso componimento poetico, le opere di FRESCO costruiscono nel tempo e nello spazio un dialogo tra luoghi geograficamente distanti tramite un'azione di sovrapposizione in cui la storia e l'identità di ognuno si stratificano sul tassello successivo.
Proprio in tale ottica la visita propone un'esperienza di Realtà Virtuale (realizzata da Filippo Pagotto/EL CA BO), tramite cui il visitatore si fa testimone della simultaneità dell'opera ricongiungendo il ciclo alla sua fonte originaria.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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