Per il secondo appuntamento dedicato all’isola d’Ischia non parlerò di un vero e proprio percorso di trekking ma del castello Aragonese che sorge su un isolotto nei pressi del borgo di Celsa a cui è collegato con un ponte in muratura.
La zona è conosciuta come Ischia ponte ed è facilmente raggiungibile dal porto con autobus EAV oppure a piedi passeggiando per il centro.
Il nome castello deriva dal fatto che l’attuale struttura fu voluta da Alfonso V d’Aragona, anche se la prima struttura del castello Girone risale al 474 a.c. e nel corso dei secoli ha protetto gli abitanti dell’isola dalle incursioni dei nemici e dei pirati.
Una volta superato il ponte, si comincia a salire su una larga, ma ripida, scala che porta fino al vecchio punto di accesso, con un piccolo, ma caratteristico, museo nei locali del vecchio posto di guardia.
Il percorso, tutto in salita e ben segnalato, permette di fare tutto il giro del castello alternando punti di interesse architettonico e punti panoramici con giardini e terrazzamenti, da segnalare quello da cui è possibile ammirare Vivara e Procida.
Come punto di intesse segnalo:
- La Cappella votiva del Traforo voluta da Alfonso V d’ Aragona scavata a mano nel tufo ed originariamente dedicata a san Leonardo abate.
- La Chiesa dell'Immacolata: la sua cupola domina l'intero castello e offre una magnifica vista del borgo di Ischia Ponte.
- Il Monastero delle Clarisse, fondato nel 1575 da Beatrice Quadra, vedova di Muzio d'Avalos. Al suo interno è visibile il cimitero sotterraneo con i sedili in pietra su cui venivano adagiati i corpi delle suore in posizione seduta e a tronco eretto.
- La Cattedrale dell'Assunta, eretta nel 1306, nel 1509 vi furono celebrate le nozze tra Fernando Francesco d'Avalos e Vittoria Colonna.
- La Chiesa di San Pietro a Pantaniello che è attribuita all'architetto Jacopo Barozzi da Vignola, del XVI secolo, si presenta spoglia e priva di qualsiasi traccia che possa lasciare intuire la conformazione originaria.
- Il Carcere borbonico costruito per volere di Ferdinando I di Borbone, dove erano imprigionati i colpevoli di reati comuni e i nemici catturati nel corso delle guerre. È accertata la presenza tra le sue mura di Carlo Poerio, Michele Pironti, Silvio Spaventa, Nicola Nisco.
L’intera struttura è quasi tutta restaurata e per l’accesso bisogna pagare il biglietto.
Una particolarità è che all’interno del castello ci sono alcune abitazioni private con dei residenti.
Il percorso è adatto a tutti.
Vi aspetto la prossima settimana!
Un saluto da Vincenzo Amirante!
La puntata precedente:
http://www.rosarydelsudartnews.com/2022/11/ischia-i-pizzi-bianchi-e-la-spiaggia.html
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